Il MISTERO dI TuTTI I TEMpI HERBERT W. ARMSTRONG

Il mistero d’Israele
Egli quindi inviò il suo servo più fidato presso la sua
famiglia, per trovare una moglie per Isacco tra la sua
razza. Abramo gli disse: «… tu non prenderai per moglie
al mio figliuolo alcuna delle figliuole de’ Cananei, fra i
quali dimoro» (Genesi 24:3).
Nella generazione successiva, Giacobbe sposò Lea e
rachele, figlie di Labano, nipote di Abramo, che viveva
nella terra di Haran, il quale, a sua volta, era il fratello
di Abramo. L’intera comunità di Charan discendeva
dunque dalla stessa stirpe.
Giacobbe ebbe sei figli maschi da Lea e due da
rachele, tutti dello stesso ceppo originario, e due da
ciascuna delle serve di rachele e Lea, anche loro indubbiamente
dello stesso ceppo. Questi 12 figli divennero i
capostipiti delle 12 tribù della nazione d’Israele.
Dio preparò Mosè fin dalla nascita in modo del tutto
particolare e, più tardi, lo chiamò assieme al fratello
Aaronne, che gli avrebbe fatto da portavoce (Mosè infatti
era balbuziente).
Con le piaghe mandate sull’Egitto, Dio volse gli dei
e gli oggetti di culto egiziani contro questo popolo, per
dimostrare che non erano delle vere divinità. Persino le
piaghe vennero inflitte per amore verso Egiziani.
L’ultima piaga seguì il sacrificio della Pasqua — il 14
giorno del primo mese del calendario sacro di Dio, che
comincia in primavera. Gli Israeliti lasciarono l’Egitto
durante la notte del 15 giorno, raggiungendo il Mar
rosso. Nel frattempo però il faraone aveva cambiato idea
e si era lanciato al loro inseguimento alla testa del suo
esercito.
Quando giunsero sulle rive del Mar rosso, i figli
d’Israele dovettero fermarsi come fossero morte: non
c’erano ponti, e con le donne e i bambini non era certo
possibile la traversata a nuoto; nel frattempo, però, le
forze egiziane continuavano ad avvicinarsi. Gli Israeliti
non potevano fare più niente; erano bloccati, senza
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