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megalopoli living furto con remake diavolo vattene! - Urban

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SHORT<br />

Da Buenos Aires a<br />

Bombay via Parigi<br />

LEZIONE DI TANGO<br />

Elsa Osorio<br />

Guanda, Narratori<br />

della Fenice, 2006<br />

415 pp., 16 euro<br />

Tra presente e passato, tra<br />

Parigi e Buenos Aires, amori,<br />

passioni, tradimenti di una<br />

doppia saga familiare cucita<br />

dalle note del tango: la<br />

passionale storia di Hernan,<br />

bisnonno di Ana, e Asuncion,<br />

bisnonna di Louis, che si in<strong>con</strong>trano<br />

e si amano ai primi<br />

del Novecento, si specchia<br />

in quella dei pronipoti, che<br />

si <strong>con</strong>os<strong>con</strong>o in una milonga<br />

parigina e decidono di fare<br />

un film sulle loro famiglie,<br />

mentre sullo sfondo la storia<br />

dell’Argentina precipita verso<br />

i suoi momenti più bui. Un<br />

caleidoscopio di personaggi<br />

che richiederebbe però un<br />

bell’albero genealogico esplicativo<br />

in prima pagina.<br />

SORELLE<br />

Shobhaa Dé<br />

Tea Due, 2006<br />

283 pp., 8.50 euro<br />

Bombay, scena prima: si svolgono<br />

i funerali dei genitori di<br />

Mikka, ricchi proprietari delle<br />

Hiralal Industries. Mikka,<br />

bella, giovane, ribelle deve<br />

rientrare forzatamente dagli<br />

States lasciando università,<br />

fidanzato e stile di vita occidentale<br />

per essere messa a<br />

capo dell’impero di famiglia.<br />

Ma qui, “piccolo topolino in<br />

mezzo ad avvoltoi” affamati<br />

di soldi e potere, scopre che<br />

le industrie del padre sono<br />

in rovina, che ha una sorella<br />

(avuta illegittimamente dal<br />

padre) e che quest’ultima ha<br />

ereditato tutto, o quasi… Il<br />

problema è farla passare dalla<br />

propria parte. Best seller<br />

facile facile prima di riprendere,<br />

dopo l’estate, ritmi di<br />

lettura più impegnativi.<br />

54 URBAN<br />

LIBRI<br />

DI MARTA TOPIS<br />

NEWYORCHESE METROPOLITANO<br />

ALL'OMBRA DELLE TORRI<br />

Undici Settembre 2001:<br />

la fine di un mondo, l’inizio di<br />

una complicata storia d’amore<br />

GOOD LIFE<br />

Jay McInerney<br />

Bompiani, 2006<br />

427 pp., 18 euro<br />

“…Mercoledì delle Ceneri. I detriti – la<br />

carta e la polvere fuligginosa – erano saliti<br />

dalle avenue e si erano fermati in Duane<br />

Street. Barcollando su per West Broadway,<br />

coperto dalla testa ai piedi di cenere grigia,<br />

sembrava una statua per commemorare<br />

qualche antica vittoria o, più probabilmente,<br />

qualche nobile disfatta – forse un<br />

generale dell’esercito <strong>con</strong>federato. Per lei<br />

fu quella la se<strong>con</strong>da impressione. La prima,<br />

che l’uomo fosse in ritardo di almeno un<br />

giorno. Ieri mattina, e ancora nel pieno<br />

pomeriggio, in migliaia avevano compiuto<br />

lo stesso cammino su per West Broadway,<br />

fuggendo da quell’invadente pennacchio<br />

di fumo, coperti dalla stessa cenere grigia,<br />

arrancando come se dal cielo ceruleo<br />

piovesse carta su di loro – una versione<br />

da messa nera delle vecchie parate <strong>con</strong> i<br />

nastri delle telescriventi svolazzanti sulla<br />

bassa Broadway. Era come se quella figura<br />

solitaria stesse tornando per mostrare una<br />

replica della ritirata da una battaglia già<br />

famosa.<br />

Si fermò per appoggiarsi a una Mercedes<br />

coperta dalla stessa polvere, <strong>con</strong> una gialla<br />

maschera antigas che gli pendeva dal collo<br />

come un talismano, <strong>con</strong> le pieghe del viso<br />

messe in risalto da quella polvere grigia.<br />

Lei pensò che, nonostante il suo disordine,<br />

l’uomo avesse qualcosa di familiare, ma<br />

non avrebbe saputo dire perché.<br />

Si vedevano le sue ginocchia attraverso le<br />

gambe strappate di quello che fino a poco<br />

tempo prima era stato un paio di pantaloni<br />

da sera. L’elmetto protettivo sembrava fuori<br />

posto e infatti, quando lui chinò il capo,<br />

cadde sul marciapiede, scoprendo un groviglio<br />

di capelli scuri, striati da quell’onnipre-<br />

sente cenere così simile al talco.<br />

Corrine s’avvicinò lentamente, per paura di<br />

spaventarlo, essendo anche lei un po’ intimorita<br />

– strada e marciapiedi erano deserti<br />

come se loro fossero le ultime due persone<br />

sulla Terra.<br />

“Lei… sta bene?”<br />

Gli offrì una bottiglia di Evian, e stava quasi<br />

per rinunciare quando lo vide alzare una<br />

mano per prenderla. Le sue mani erano<br />

escoriate e sanguinanti, <strong>con</strong> ferite aperte<br />

e ancora umide sotto la sporcizia polverosa…”.<br />

“…È stato a… scavare? L’uomo si inumidì<br />

le labbra e guardò nella direzione da cui<br />

era venuto.<br />

“Dovevo in<strong>con</strong>trarmi <strong>con</strong> il mio amico<br />

Guillermo al Windows on the World”.<br />

Lei annuì per incoraggiarlo. “Ieri?”<br />

“È stato ieri?” Sembrava che stesse cercando<br />

<strong>con</strong> difficoltà le coordinate temporali.<br />

“Martedì”. Si rese <strong>con</strong>to di averlo de<strong>con</strong>centrato.<br />

Poteva essere quella la sua prima<br />

occasione di rac<strong>con</strong>tare la propria storia.<br />

Nelle ultime 24 ore avevano rac<strong>con</strong>tato<br />

tutti le loro storie – dando <strong>con</strong>to di dove si<br />

erano trovati e saggiando le reazioni altrui<br />

a ciò che essi riferivano. “L’undici”, disse lei.<br />

“La mattina dell’undici arrivai laggiù poco<br />

prima delle nove. Avrei dovuto vedermi <strong>con</strong><br />

Guillermo alle otto, ma gli avevo lasciato<br />

un messaggio per avvertirlo che non avrei<br />

fatto in tempo”.<br />

“È stato fortunato” disse lei…<br />

Due famiglie newyorchesi upper class,<br />

anzi due coppie <strong>con</strong> figli (la prima due<br />

gemelli <strong>con</strong>cepiti in vitro, la se<strong>con</strong>da<br />

un’adolescente viziata che si dà al sesso<br />

e alle droghe un po’ troppo presto), sullo<br />

sfondo di una città che dopo aver subito<br />

l’attacco terroristico alle due torri non è<br />

mai stata così fragile, ma vuole dimostrare<br />

“a quei bastardi” che non sono stati in<br />

grado di paralizzarli. E mentre su tutti<br />

aleggia lo spettro di quei corpi che cadono<br />

al suolo come frutti marci, Corrine, la<br />

madre dei gemelli, divenuta volontaria tra<br />

le macerie di Ground Zero, e Luke, il padre<br />

dell’adolescente, ex investment-manager<br />

oggi samurai senza padroni, scampato per<br />

miracolo al crollo, si in<strong>con</strong>trano e si innamorano,<br />

come non era mai capitato loro<br />

prima. Entrambi travolti da una passione<br />

violenta, e anche dai sensi di colpa, per i<br />

figli, certo, ma soprattutto perché il loro<br />

amore nasceva sulle ceneri di migliaia di<br />

corpi carbonizzati. Un romanzo, sentimenti<br />

ed emozioni, come solo chi le ha vissute in<br />

prima persona può rac<strong>con</strong>tare.<br />

UN SETTEMBRE DA LEONI<br />

Storia e curiosità<br />

del surf, più che uno<br />

sport un mito e una<br />

religione fatta di<br />

preghiere liquide<br />

ELOGIO DEL SURF<br />

Madeira Giacci<br />

Castelvecchi,<br />

Quadra, 2006<br />

220 pp., 20 euro<br />

Vorreste darvi ancora alla<br />

tintarella e invece gli unici<br />

raggi che avete a disposizio-<br />

ne sono quelli dello schermo<br />

del vostro pc; stareste ancora<br />

in giro beatamente a piedi<br />

nudi e invece la dura legge<br />

della città impone scarpa<br />

chiusa e stringata… Una lacrima<br />

vi scende sul viso pensando<br />

all’estate che sta finendo,<br />

e allora per farvi cavalcare<br />

l’onda dei ricordi vacanzieri<br />

ecco che vi segnaliamo questo<br />

colorato libercolo, scritto<br />

a metà strada tra il saggio<br />

enciclopedico e la rivista di<br />

tendenza. È un libro dedicato<br />

al surf, sport tanto mitizzato<br />

quanto s<strong>con</strong>osciuto, che ci<br />

regala Madeira Giacci, pulzella<br />

napoletana surf-addicted,<br />

raccogliendo ordinatamente<br />

tutto quello che non avevate<br />

mai saputo sulla tavola che<br />

balla sull’acqua, e non avete<br />

mai osato chiedere.<br />

Tutto aveva inizio, nella notte<br />

dei tempi, <strong>con</strong> la scelta<br />

dell’albero giusto che veniva<br />

benedetto da un sacerdote.<br />

Poi però alle Hawaii, terra natale<br />

del surf, è giunto l’uomo<br />

bianco e, anno dopo anno, il<br />

surf si è trasformato in una<br />

sottocultura, diventata, ai<br />

giorni nostri, moda e stucchevole<br />

tendenza. Invece il surf<br />

è una religione, un culto a cui<br />

si rivolgono preghiere liquide,<br />

e quella dei surfisti è una<br />

comunità speciale, una setta<br />

(Un mercoledì da leoni docet):<br />

Madeira vi accompagna a <strong>con</strong>oscerla,<br />

pagina dopo pagina,<br />

capitolo dopo capitolo, senza<br />

emozioni eccessive, senza<br />

pathos, ma <strong>con</strong> <strong>con</strong>vinzione e<br />

una nutrita lista di dati storici<br />

e informazioni assolutamente<br />

curiose tutte da scoprire.<br />

immagine tratta dalla copertina di: Jay Mclnerney, Good Life, Bompiani, 2006

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