nb - Il Poligrafo
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ecensioni e segnalazioni<br />
immagini tratte da<br />
Tra le contrade di Laghi... (in alto)<br />
Ciclovia del Sile... (in basso)<br />
22 notiziariobibliografico59<br />
lari e dei ricorsi storici. La Val di Laghi è situata<br />
ad occidente delle Prealpi vicentine e<br />
gli autori ne forniscono un’attenta analisi<br />
geologica-stratigrafica, nonché un esame<br />
climatico, al fine di delinearne in modo preciso<br />
la distribuzione vegetativa, con un’ampia<br />
gamma floristica che comprende, al primo<br />
posto, faggi e pini mughi.<br />
Vengono, allo stesso modo, ricercate ed elencate<br />
le varie specie animali che l’hanno eletta<br />
a loro dimora. Queste note preliminari si<br />
concludono con un breve riassunto storico<br />
sui principali avvenimenti che vi hanno avuto<br />
luogo, dall’epoca romana all’importante<br />
presenza longobarda tra VII e VIII secolo e<br />
alla trasformazione in feudo durante l’impero<br />
dei Franchi, con il quale ebbe inizio l’insediamento<br />
stabile in valle. I secoli seguenti<br />
furono sempre contrassegnati da vicende<br />
durissime, fino alla Prima Guerra mondiale<br />
che non risparmiò certo il territorio.<br />
<strong>Il</strong> volume suggerisce diverse escursioni, tutte<br />
piuttosto facili, anche per famiglie con bambini,<br />
proponendo, di volta in volta, gli elementi<br />
di maggiore interesse (i laghi, le cime,<br />
i panorami, i capitelli che esprimono l’antica<br />
fede popolare agli incroci dei sentieri).<br />
La Val di Laghi è la “terra dei fili”, costituiti<br />
da filo di ferro intrecciato, che si ritrovano<br />
ovunque, poiché rappresentano ancora oggi<br />
il più efficace mezzo di trasporto tra le zone<br />
elevate e la valle. Tramite i fili si inviano a<br />
valle fasci di legname, tronchi, erba e fieno<br />
per gli animali, lo stallatico, mentre in salita<br />
vengomo spediti attrezzi da lavoro, cibo per i<br />
lavoratori e gli strumenti per la raccolta.<br />
Oggi la zona attraversa una profonda crisi<br />
demografica e si anima soltanto nel periodo<br />
estivo e in occasione delle sagre dedicate<br />
alle antiche usanze. | Franca Fabris |<br />
<br />
Colli Euganei. Parco naturale e terra da vivere.<br />
Alla luce della revisione del Piano ambientale<br />
e delle nuove norme europee, Atti del Convegno<br />
(Padova, Accademia Galileiana di<br />
Scienze, Lettere e Arti, 25-26 ottobre 2007),<br />
a cura di Oddone Longo e Franco Viola, Padova,<br />
Esedra, 2008, 8°, pp. 176, ill., e 21,00.<br />
I Colli Euganei sono stati presi in considerazione<br />
nelle loro componenti storiche,<br />
paesaggistiche, sociali ed ecologiche solo<br />
dal 1935. In questo territorio, tra gli anni<br />
Cinquanta e Sessanta, lo sfruttamento intensivo<br />
delle cave, unito all’inquinamento<br />
derivante dall’attività dei cementifici e<br />
alle combustioni necessarie alle produzioni,<br />
ha modificato e compromesso equilibri geologici<br />
e naturali sempre esistiti. Nel 1989, finalmente,<br />
la Regione stabilì che questo im-<br />
pagabile tesoro naturale venisse riportato<br />
alle antiche condizioni, con la sua trasformazione<br />
in Parco Regionale e la tutela di<br />
ogni bene ambientale.<br />
<strong>Il</strong> volume offre, tra l’altro, la descrizione di<br />
quegli elementi che rappresentavano un<br />
tempo i colli Euganei: ricchezze paesaggistiche,<br />
ecologiche, faunistiche con specie<br />
rare, siti acquatici, colture legnose pregiate,<br />
pascoli, boschi, vigneti preziosi, alcuni antichi<br />
di mille anni, messi in terra dai monaci<br />
anche in funzione dell’uso eucaristico che<br />
al vino era stato conferito. | Franca Fabris |<br />
<br />
Agricoltura e gastronomia nel territorio di Cavaion,<br />
a cura di Luciano Bonuzzi, Cavaion<br />
(VR), Verona, Accademia di Agricoltura<br />
scienze e lettere di Verona - Comune di Cavaion,<br />
2008, 8°, pp. 158, ill., s.i.p.<br />
L’abitato di Cavaion Veronese è placidamente<br />
adagiato sul fianco sud-est del monte<br />
San Michele, privilegiata terrazza sulle sinuose<br />
colline che, a due passi dal Lago di<br />
Garda, sono la terra del Bardolino. Ma non<br />
solo; oltre al vino, grazie alle sue caratteristiche<br />
geologiche e al benevolo influsso del<br />
lago, il territorio di Cavaion è prodigo di<br />
molti altri prodotti, tra i quali spicca l’olio<br />
d’oliva. In questa zona, le uve Corvina e<br />
Rondinella si esprimono al loro massimo,<br />
dando al Bardolino note olfattive e di sapore<br />
straordinarie. L’olio si fa scrigno di sentori<br />
fruttati, preservati dalla bassa acidità:<br />
un prodotto eccellente del quale Cavaion<br />
non è solo centro di produzione, ma anche<br />
di diffusione e valorizzazione, essendo sede<br />
del Consorzio Tutela Olio Extravergine di<br />
Oliva Garda DOP.<br />
Tanta ricchezza in riva al Garda non poteva<br />
non avere tra i suoi estimatori e promotori<br />
l’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere<br />
di Verona che, in collaborazione con il<br />
Comune stesso, è da tempo impegnata in<br />
iniziative volte alla valorizzazione del patrimonio<br />
gastronomico-culturale di Cavaion.<br />
La più recente di queste attività è stata l’organizzazione<br />
del convegno Agricoltura e gastronomia<br />
nel territorio di Cavaion, i cui Atti<br />
sono raccolti nel presente volume. L’esigenza<br />
di riunire a simposio studiosi ed esperti è<br />
nata dalla convinzione secondo cui, per rendere<br />
conto delle peculiarità dei beni di questa<br />
terra, servono “approcci complessi e ben<br />
articolati che vanno dallo studio del terreno<br />
alla descrizione dei prodotti finali”, come<br />
spiegano il sindaco Lorenzo Sartori e il presidente<br />
dell’Accademia Galeazzo Sciarretta.<br />
<strong>Il</strong> percorso tracciato dai relatori del convegno<br />
parte dallo studio del territorio di Ca