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nb - Il Poligrafo

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vaion in tutti i suoi aspetti fondamentali, attraverso<br />

l’analisi di variabili geologiche,<br />

geografiche, climatiche. Un’altra sezione<br />

affronta l’argomento vino, sviluppandolo<br />

esaustivamente, dalle tecniche agricole alle<br />

varietà di vitigni, fino ad alcuni utili cenni<br />

alla tecnica della zonazione, metodo di lavoro<br />

ormai fondamentale nella moderna enologia.<br />

La stessa attenzione e la stessa precisione<br />

sono applicate alla trattazione dell’olivicoltura,<br />

senza dimenticare lo sguardo sull’insieme<br />

dei prodotti agroalimentari della<br />

zona. Complemento adeguato si rivela l’intervento<br />

di Giuseppe Ferrari sulla dieta mediterranea,<br />

che nei frutti di Cavaion trova<br />

validi alleati. I vari saggi hanno anche il merito,<br />

però, di riuscire a rendere un concetto<br />

fondamentale, che va al di là delle considerazioni<br />

scientifiche o tecniche: cibo, vino e<br />

olio sono prima di tutto irrinunciabili note<br />

del quotidiano, elementi alle base del piacere<br />

della convivialità. | Alessandro Pezzin |<br />

<br />

PAOLO PERINI - STEFANO MALVESTIO, Ciclovia<br />

del Sile. Da Castelfranco Veneto a Jesolo in bicicletta,<br />

Portogruaro (VE), Ediciclo Editore,<br />

2008, 8°, pp. 84, ill., e 13,00.<br />

In tempi di nuovo shock petrolifero, riscoprire<br />

il fascino della bicicletta può risultare<br />

cosa agevole e, tutto sommato, normale.<br />

Eppure non c’è nulla di scontato nel provare<br />

in prima persona l’emozione di spostarsi<br />

con questo mezzo di locomozione antico<br />

e semplice, che conosce oggi una grande<br />

fortuna, non solo in ambito agonistico o<br />

amatoriale. Non si deve parlare di “seconda<br />

giovinezza” della bicicletta, ma, più semplicemente,<br />

di una nuova collocazione di<br />

questo mezzo nell’immaginario dei nostri<br />

spostamenti divenuti sempre più difficili<br />

quando non traumatici, di nuovi significati<br />

e di nuovi utilizzi, di nuove connotazioni.<br />

Dopotutto in molti hanno amato un libro<br />

che l’editore italiano Bollati Boringhieri ha<br />

tradotto col titolo di Elogio della bicicletta,<br />

ma che nell’originale aveva un titolo attualissimo<br />

(Energie et equité), un testo che è una<br />

vera apologia dedicata a tale mezzo da uno<br />

scrittore-filosofo come Ivan <strong>Il</strong>lich, nell’anno<br />

1973, guarda caso ricordato per un altro<br />

shock petrolifero.<br />

Ben vengano allora guide come questa, in<br />

grado di tracciare in modo ineccepibile itinerari<br />

ipotetici e reali, naturalistici e artistici,<br />

lungo un fiume così importante del territorio<br />

veneto. <strong>Il</strong> Sile offre infatti la possibilità<br />

di essere avvicinato, dai punti di vista<br />

storico-artistici e ambientali, in sella ad una<br />

bicicletta e, cosa non trascurabile, il percor-<br />

so è alla portata di grandi e piccoli, per la sostanziale<br />

assenza di rilievi e per la linearità<br />

del territorio che attraversa. Una linea mentale<br />

e reale che congiunge l’area della Castelfranco<br />

Veneto di Giorgione alla bellissima<br />

campagna di Badoere e Morgano, passando<br />

per il centro cittadino di Treviso e via<br />

via lungo l’alzaia, fino a Casale sul Sile dove<br />

troviamo la chiesa affrescata da Gian Domenico<br />

Tiepolo, a Quarto d’Altino e alla<br />

zona della foce a Jesolo, ricca dei tanti punti<br />

d’osservazione che solamente un ambiente<br />

lagunare unico quale quello veneziano sa<br />

offrire. In totale la ciclovia disegna un tragitto<br />

di un centinaio di chilometri e offre la<br />

possibilità di continue soste dedicate all’arte,<br />

al richiamo di ambienti umidi come paludi,<br />

risorgive e oasi naturali, all’osservazione<br />

di animali e di una flora in mutazione<br />

con il passare dei chilometri.<br />

La pubblicazione, curata da Paolo Perini<br />

(scrittore e guida naturalistica ambientale)<br />

e da Stefano Malvestio (istruttore della<br />

Scuola italiana di mountain bike) con la collaborazione<br />

dell’Associazione InVeneto<br />

Onlus, si inserisce all’interno dell’interessante<br />

collana “Ciclovie” dell’editore Ediciclo<br />

di Portogruaro che vede, tra le altre, la presenza<br />

di un volume del tutto analogo dedicato<br />

alla ciclovia del fiume Brenta. In attesa<br />

che il progetto di una ciclovia che corra lungo<br />

il sedime della vecchia linea ferroviaria<br />

Treviso-Ostiglia diventi realtà, possiamo,<br />

grazie anche a strumenti come questa guida,<br />

iniziare a conoscere percorsi già praticabili<br />

e di grande richiamo. | Alberto Cellotto |<br />

lingua - tradizioni<br />

La ricerca scientifica sulla montagna: da Giovanni<br />

Angelini al Centro Studi sulla Montagna<br />

/ Nomi di luoghi e di monti delle Alpi, Atti<br />

dei Convegni nel centenario della nascita di<br />

Giovanni Angelini (Belluno, 4 giugno 2005<br />

e 3 dicembre 2005), a cura di Ester Cason<br />

Angelini, Belluno, Fondazione Giovanni<br />

Angelini - Centro Studi sulla Montagna,<br />

2007, 8°, pp. 204, ill., e 20,00.<br />

Nelle pagine di questo volume rivive per intero<br />

l’intensa figura di Giovanni Angelini,<br />

medico e grande amante della montagna.<br />

Ognuno dei ventuno interventi, che costituiscono<br />

gli Atti dei due Convegni, La Ricerca<br />

Scientifica sulla Montagna: da Giovanni<br />

Angelini al Centro Studi sulla Montagna e<br />

Nomi di luoghi e di monti delle Alpi, tenutisi<br />

nel giugno e nel dicembre 2005, oltre al<br />

proprio tema, infatti, in qualche modo ri-<br />

immagini tratte da<br />

La ricerca scientifica sulla montagna...<br />

recensioni e segnalazioni<br />

notiziariobibliografico59 23

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