nb - Il Poligrafo
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immagini tratte da<br />
Dieci fotografi... (in alto)<br />
Douglas Kirkland...(in basso)<br />
La concezione imperante in Italia di fotografia<br />
come “arte minore” rispetto al sublime<br />
e sterminato patrimonio di pittura, scultura,<br />
architettura – unita alla quasi esclusiva<br />
identificazione dell’esperienza italiana<br />
con le categorie del neorealismo e del “paparazzismo”<br />
– non aiuta certo il processo di<br />
liberazione culturale che si riflette anche<br />
negli insoddisfacenti risultati del mercato,<br />
di gran lunga non comparabili alle quotazioni<br />
da capogiro raggiunte in altri paesi<br />
dalle opere di fotografi contemporanei.<br />
I nomi altisonanti riuniti nella rassegna<br />
sono presentati in catalogo dal contributo<br />
di Enrico Gusella, curatore della mostra insieme<br />
a Zannier, che riflette sul concetto di<br />
identità, quale emerge dall’indagine delle<br />
molteplici forme della realtà condotta dagli<br />
artisti selezionati. A ciascuno di essi è riservata<br />
una sezione del catalogo che racchiude<br />
un breve profilo biografico e le immagini<br />
esposte.<br />
Gabriele Basilico medita sulla periferia industriale<br />
nella serie Milano ritratti di fabbriche<br />
realizzata tra il 1978 e il 1980; Luca<br />
Campigotto restituisce con accesi contrasti<br />
di luce e ombra solitarie vedute del Cairo.<br />
Le tonalità della natura che accompagna<br />
lo scorrere del fiume Olona, specchio di<br />
ricerca interiore, diventano oggetto dello<br />
sguardo di Giovanni Chiaramonte, mentre<br />
le fotografie di Mario Cresci giocano<br />
sull’ambiguità dell’esperienza percettiva.<br />
Tra gli artisti selezionati compaiono anche<br />
fotoreporter di chiara fama quali Gianni<br />
Berengo Gardin, con un servizio dedicato<br />
ai rom, e Mario De Biasi, che propone<br />
le immagini del reportage Budapest 1956,<br />
pubblicato su “Epoca” al tempo della rivolta<br />
nella capitale ungherese. Se Franco Fontana<br />
riflette sulla composizione di piani di<br />
forte impatto cromatico, Paolo Gioli, con la<br />
tecnica del foto-finish, analizza gli effetti del<br />
movimento, concentrandosi sulla trasformazione<br />
dell’oggetto raffigurato. Guido<br />
Guidi espone i lavori della serie Lugo, il cui<br />
tema dominante è la porta “quale oggetto<br />
dalle molteplici dicotomie – limite/ingresso,<br />
interruzione/raccordo, luce/oscurità,<br />
arrivo/partenza”, come sottolinea Gusella.<br />
Le immagini di Mimmo Jodice restituiscono,<br />
con un accento di inquietudine, la forza<br />
e il mistero dei miti del Mediterraneo,<br />
luogo dell’anima cui Fulvio Roiter dedica<br />
vedute di grande effetto e suggestione.<br />
Infine Marco Zanta presenta recentissimi<br />
scatti di una realtà in divenire, siti<br />
industriali dismessi in fase di riconversione<br />
(Marghera, Vittorio Veneto, Vetrego).<br />
| Clara Pagnacco |<br />
<br />
cataloghi di mostre e musei<br />
Douglas Kirkland. Portraits, catalogo della<br />
mostra (Padova, Museo Civico di Piazza del<br />
Santo, 4 aprile - 24 maggio 2009), a cura di<br />
Elena Ceratti, Enrico Gusella, Padova, <strong>Il</strong> <strong>Poligrafo</strong>,<br />
2009, 8°, pp. 83, ill., e 30,00.<br />
<strong>Il</strong> volume raccoglie le immagini esposte<br />
nell’ambito della mostra Douglas Kirkland.<br />
Portraits, inclusa nella rassegna “Aprile Fotografia”,<br />
che ormai da cinque anni ha reso<br />
la città di Padova un punto di riferimento<br />
per la ricerca fotografica contemporanea.<br />
Le opere sono presentate in catalogo dal<br />
saggio di Enrico Gusella e dalla testimonianza<br />
di Grazia Neri, titolare della celebre<br />
e omonima agenzia fotografica che, nel delineare<br />
il ritratto del fotografo di origine canadese<br />
Douglas Kirkland, illustra l’affascinante<br />
mondo che egli è solito rappresentare.<br />
Un mondo di celebrità di cui è riuscito a catturare<br />
lo sguardo, rendendole uniche protagoniste<br />
dello scatto, nell’assoluta libertà di<br />
apparire: da Coco Chanel a Nicole Kidman,<br />
da Charlie Chaplin a Ingmar Bergman, da<br />
Audrey Hepburn ad Angelina Jolie, da Andy<br />
Warhol a Sophia Loren, a Marilyn Monroe;<br />
ma anche intellettuali e grandi scienziati,<br />
uno fra tutti Stephen Hawking.<br />
Gusella, curatore della mostra insieme a<br />
Elena Ceratti, ripercorre la storia del ritratto,<br />
un genere tra i più praticati sin dagli<br />
albori del dagherrotipo, per arrivare agli innumerevoli<br />
esempi proposti, in oltre quarant’anni<br />
di attività, da Kirkland, che traduce<br />
“la vita in un frammento mediante il volto,<br />
quale parte di un testo che concorre alla<br />
complessità della figura umana”. Egli si<br />
pone in un rapporto empatico con l’individuo<br />
che deve ritrarre, ne indaga a fondo la<br />
personalità, nella volontà di racchiudere nello<br />
scatto l’impronta essenziale del soggetto.<br />
| Clara Pagnacco |<br />
<br />
<strong>Il</strong> fascino discreto della Stereoscopia. Venezia e<br />
altre suggestive immagini in 3D / The Subtle<br />
charme of stereoscopy. Venice and other fantastical<br />
images in 3D, catalogo della mostra<br />
(Padova, Piano Nobile dello Stabilimento<br />
Pedrocchi, 20 settembre - 19 ottobre 2003),<br />
a cura di Carlo Alberto Zotti Minici, with<br />
english translation, Rubano (PD), Grafiche<br />
Turato Edizioni, 2003, 8°, pp. 191, ill.,<br />
e 25,00.<br />
<strong>Il</strong> presente volume venne pubblicato in occasione<br />
della mostra, <strong>Il</strong> fascino discreto della<br />
tridimensionalità. Dallo Steroscopio al View-<br />
Master (1850-1950), tenutasi al piano nobile<br />
dello Stabilimento Pedrocchi nell’autunno<br />
del 2003. La pubblicazione, corredata da<br />
notiziariobibliografico59 43