nb - Il Poligrafo
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immagini tratte da<br />
Chiese dell’Alta Padovana<br />
XVIII), la conclusione dei lavori della chiesa e<br />
la ristrutturazione e l’ampliamento del battistero<br />
(1792), infine la recente riscoperta.<br />
La dimensione dell’intero impianto è considerevole,<br />
anche in relazione al fatto che giace<br />
a notevole distanza da qualsiasi centro<br />
abitato. Si trattava infatti di un complesso<br />
con funzione battesimale e quindi, in grado<br />
gerarchico, secondo solo alla chiesa cattedrale,<br />
fulcro quest’ultima dell’organizzazione<br />
ecclesiastica del territorio. Ancora non è<br />
stato possibile definire con sicurezza se San<br />
Giovanni abbia svolto tale ruolo sin dalla<br />
sua fondazione, certo è che vi assolse dal secolo<br />
VIII al XII. | Clara Pagnacco |<br />
<br />
LUCIANO ROGNINI - PAOLO GIACOMELLI - ALBANO<br />
POLI, La Chiesa di Santa Maria Nascente di<br />
Sorgà. La storia, l’arte e il restauro, Sorgà (VR),<br />
Parrocchia di Sorgà - Verona, Verona Grafica<br />
srl, 2008, 8°, pp. 238, ill., s.i.p.<br />
<strong>Il</strong> restauro della chiesa di Santa Maria Nascente<br />
a Sorgà, nel veronese, inizia nel<br />
2007, a conclusione delle molteplici vicissitudini<br />
legate al reperimento dei fondi necessari<br />
ai lavori, vicende che il parroco della<br />
chiesa, don Luigi Pizzini, ripercorre nell’appassionata<br />
premessa al presente volume. La<br />
grande mole di documenti raccolti nel corso<br />
della ricerca compiuta dallo studioso Luciano<br />
Rognini ha permesso la ricostruzione<br />
approfondita della storia del territorio e dell’edificio<br />
in particolare, motivando la necessità<br />
di una pubblicazione che potesse dare<br />
riscontro di quanto scoperto e, nel contempo,<br />
registrare le fasi dell’intervento di restauro<br />
della chiesa.<br />
<strong>Il</strong> volume è suddiviso in cinque parti. Nella<br />
prima Rognini prende in esame la storia<br />
della comunità di Sorgà dalle origini e lungo<br />
tutto il periodo del dominio giuridico,<br />
amministrativo e giudiziario dell’importante<br />
monastero benedettino veronese di Santa<br />
Maria in Organo, durato per ben sette secoli,<br />
dal IX all’ultimo quarto del Cinquecento.<br />
La giurisdizione religiosa permane invece<br />
immutata sino al 1806, anno della soppressione<br />
napoleonica dell’ente monastico. La<br />
ricostruzione storica dell’autore prosegue<br />
sino ai giorni nostri, con un elenco dei parroci<br />
succedutisi a Sorgà.<br />
La seconda parte, sempre a cura di Luciano<br />
Rognini, è dedicata alle vicende artistiche<br />
che hanno interessato il complesso. Dalla<br />
ricostruzione dell’antica chiesa di epoca<br />
medioevale avvenuta nel 1534-1535 contemporaneamente<br />
all’erezione del massiccio<br />
campanile, alle opere di noti artisti che<br />
adornano l’edificio: i preziosi ma sofferenti<br />
recensioni e segnalazioni<br />
affreschi di Agostino Brusasorzi – prima<br />
del restauro parzialmente inglobati nel controsoffitto<br />
ottocentesco –, la tela di Paolo<br />
Farinati raffigurante la Madonna col Bambino<br />
e i Santi Benedetto ed Elena, gli altari settecenteschi<br />
in marmi policromi.<br />
Nella terza parte don Antonio Scattolini propone<br />
una lettura teologica del ciclo di affreschi<br />
di Brusasorzi dedicato all’Annunciazione,<br />
mentre nelle successive sezioni il direttore<br />
dei lavori Paolo Giacomelli e l’esecutore<br />
del restauro delle vetrate e degli affreschi Albano<br />
Poli illustrano, con l’ausilio di un nutrito<br />
apparato iconografico, le varie tappe del<br />
complesso percorso che ha permesso di restituire<br />
alla chiesa, per quanto possibile, il<br />
suo aspetto originario. | Clara Pagnacco |<br />
<br />
RUGGIERO MARCONATO, Chiese dell’Alta Padovana,<br />
foto di Maurizio Targhetta, Resana<br />
(TV), Banca di Credito Cooperativo dell’Alta<br />
Padovana - GraficArt, 2007, 4°, pp. 447, ill., s.i.p.<br />
L’imponente volume, illustrato dalle fotografie<br />
di Maurizio Targhetta, riporta una<br />
vera e propria mappatura delle numerose<br />
chiese edificate nel territorio dell’Alta Padovana.<br />
A ognuna di esse è dedicata una scheda<br />
che ne ripercorre la storia, corredata di<br />
immagini dell’esterno e dell’interno e, talvolta,<br />
delle opere d’arte che vi sono custodite.<br />
La bibliografia in calce alle schede è rara,<br />
a dimostrazione della necessità di un tale lavoro<br />
di ricognizione, senz’altro utile all’approfondimento<br />
della conoscenza del patrimonio<br />
storico-artistico locale.<br />
L’introduzione al volume offre un’ampia<br />
panoramica sull’origine e gli sviluppi del<br />
cristianesimo nella zona a nord di Padova.<br />
Sin dal 67 d.C., anno del martirio di san<br />
Pietro a Roma, andava diffondendosi tra le<br />
popolazioni dell’Impero il culto di Cristo.<br />
Solo nel IV secolo però, con l’imperatore<br />
Teodosio, esso venne dichiarato religione<br />
ufficiale e il paganesimo proibito. A Patavium<br />
le prime infiltrazioni cristiane provennero<br />
dagli scambi commerciali con il nord<br />
Africa, con Alessandria in particolare, attraverso<br />
i porti sulla foce del Brenta e a Malamocco,<br />
sebbene la leggenda narri che esse<br />
furono incentivate da Prosdocimo, inviato a<br />
Padova dallo stesso san Pietro (Prosdocimo<br />
in realtà visse nel III secolo). La diffusione<br />
del culto dalla città alle campagne seguì le<br />
direttrici delle maggiori strade che collegavano<br />
Padova ai centri della regione e che,<br />
nel territorio in esame, supportavano quattro<br />
agri centuriati (graticolati), costituiti nel<br />
I secolo (Cittadella-Bassano e Asolo, serviti<br />
dalla strada Postumia; Camposampiero,<br />
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