nb - Il Poligrafo
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l’editoria nel veneto<br />
biente della corte estense, le scelte del duca<br />
e soprattutto l’esatta collocazione del camerino<br />
delle pitture.<br />
Nel quinto tomo troviamo ulteriore documentazione<br />
sulle collezioni, sui marmi e<br />
sui dipinti dei camerini, poiché, ad esempio,<br />
dopo la prima edizione dei primi quattro<br />
volumi nel 2002, è emerso un nuovo<br />
segmento del fregio dell’Eneide di Dosso,<br />
conservato in collezione privata e segnalato<br />
da Vittorio Sgarbi nel marzo 2004, ma che<br />
l’autore ha potuto esaminare solo nel maggio<br />
2007. Inoltre le nuove riflessioni sul<br />
riallestimento del camerino mantovano di<br />
Isabelle d’Este, sorella di Alfonso I, rappresentano<br />
un importante contributo riguardo<br />
alla rilettura de <strong>Il</strong> regno di Como, dipinto da<br />
Lorenzo Costa e ribattezzato, dopo le approfondite<br />
indagini sulle fonti, Le due facelle di<br />
Imeneo o Anteros vive de mutuo amore.<br />
Completano il volume l’indice topografico<br />
delle fonti, dei nomi e una straordinaria, in<br />
termini sia di qualità che di quantità, raccolta<br />
di immagini poste ad illustrare i confronti<br />
alle opere dei camerini, presentati durante<br />
le lezioni universitarie, le fonti iconografiche<br />
antiche e moderne, il contesto della<br />
produzione degli artisti coinvolti dal duca<br />
nel progetto a giustificare stili e datazioni,<br />
le copie seicentesche e gli arredi pittorici<br />
dei camerini della via Coperta voluti da Alfonso<br />
I durante il suo regno.<br />
Infine il sesto tomo presenta la pubblicazione<br />
degli Atti del convegno di studio Dosso<br />
Dossi e la pittura a Ferrara negli anni del<br />
ducato di Alfonso I. <strong>Il</strong> “camerino delle pitture”<br />
(tenutosi a Padova nel maggio 2001) a cura<br />
di Alessandra Pattanaro e gli indici di tutti i<br />
sei volumi redatti da Maria Lucia Menegatti.<br />
La parte del volume riservata agli Atti rispecchia<br />
la suddivisione delle giornate del<br />
simposio, così nella prima sezione dal titolo<br />
Addenda, corrigenda, precisazioni, nuovi<br />
contributi e prospettive troviamo nuove ricerche<br />
e nuove riflessioni di studiosi di calibro<br />
internazionale riguardo per lo più ad opere<br />
sconosciute di Dosso Dossi e che partono<br />
dagli imprescindibili volumi dosseschi pubblicati<br />
da Alessandro Ballarin nel 1994-<br />
1995. Si affrontano in particolar modo la<br />
produzione grafica di Dosso e Battista Dossi<br />
(Vittoria Romano, Dominique Cordellier),<br />
il “dimenticato” Ritratto di Niccolò Leoniceno<br />
commissionato a Dosso Dossi da<br />
48 notiziariobibliografico59<br />
Paolo Giovio, conservato presso i Musei Civici<br />
di Como (Marco Jellinek), la Circoncisione<br />
di Cristo, purtroppo dispersa, restituita<br />
al giovane Dosso (Vincenzo Mancini) e la<br />
Maga (Allegoria dell’astrologia), conservata<br />
nei depositi del Musèe Fesch di Ajaccio, riconducibile<br />
all’attività del pittore e presentata<br />
attraverso un’affascinante analisi iconografica<br />
(Kristina Hermann Fiore). L’occasione<br />
è stata inoltre favorevole per apportare<br />
una chiarificazione dei rapporti tra Ferrara<br />
e la pittura del nord (Caterina Virdis),<br />
per la presentazione di inediti documenti<br />
d’archivio relativi al palazzo del conte Antonio<br />
Costabili (Barbara Ghelfi, Isabella Fedozzi),<br />
e per una intelligente rilettura delle<br />
“ispirazioni letterarie della committenza di<br />
corte, seguendo il filo della pittura di Garofalo<br />
(Alessandra Pattanaro), e le passioni<br />
antiquarie di quello stesso ambiente abilmente<br />
mascherate nel Bagno-Giardino d’amore<br />
di Castel Sant’Angelo (Barbara Maria<br />
Savy)”.<br />
La seconda sezione, intitolata La dispersione<br />
delle collezioni estensi: il collezionismo dei dipinti<br />
ferraresi nella Roma del Seicento, ricostruisce<br />
le intricate vicende che portarono<br />
alla dispersione delle collezioni estensi per<br />
effetto della devoluzione di Ferrara alla Santa<br />
Sede nel 1598, in particolare ad opera di<br />
Scipione Borghese e Pietro Aldobrandini<br />
(Elena Fumagalli, Francesca Cappelletti).<br />
La terza sezione è riservata al contesto<br />
storico e letterario (Giovanni Ricci, Marco<br />
Praloran) che aggiunge un un ulteriore tassello<br />
alla compresione del clima cortese in<br />
cui nasce il progetto del camerino delle pitture,<br />
analizzando i riflessi di due trattati<br />
fondamentali sul tema dell’amore del cinquecento:<br />
gli Asolani di Pietro Bembo e il<br />
Libro de natura de amore di Mario Equicola<br />
(Laura Ricci).<br />
<strong>Il</strong> simposio si chiude con la sezione <strong>Il</strong> “camerino<br />
delle pitture” di Alfonso I, in cui viene<br />
presentata una prima ricognizione delle ricerche<br />
sull’allestimento del camerino nella<br />
via Coperta da parte del duca (Maria Lucia<br />
Menegatti); il successivo intervento descrive<br />
la genesi del Trionfo di Bacco di Garofalo<br />
(Kirsten Faber), infine troviamo l’appassionata<br />
descrizione delle fonti e dei modelli figurativi<br />
che hanno ispirato il fregio del camerino<br />
con le Storie di Enea allestito da<br />
Dosso Dossi (Vincenzo Farinella).<br />
<strong>Il</strong> Camerino delle pitture di Alfonso I, a cura di<br />
Alessandro Ballarin, Padova, Università degli<br />
Studi di Padova - Dipartimento di Storia delle<br />
arti visive e della musica - Venezia, Regione del<br />
Veneto - Cittadella (PD), Bertoncello Artigrafiche,<br />
2007, 4°, 6 voll. (Pittura del Rinascimento<br />
nell’Italia settentrionale, 8).<br />
I. Lo studio dei marmi ed il Camerino delle pitture<br />
di Alfonso I d’Este. Analisi delle fonti letterarie - Restituzione<br />
dei programmi - Riallestimento del Camerino,<br />
pp. XXII-651, ill. 81 (scritti di: Alessandro<br />
Ballarin, Maria Lucia Menegatti, Alessandra<br />
Pattanaro).<br />
II. <strong>Il</strong> Camerino delle pitture di Alfonso I. Ricostruzione<br />
virtuale in 3D, pp. XII, ill. 7, tavv. XVI.<br />
III. Documenti per la storia dei Camerini di Alfonso<br />
I (1471-1634). Regesto generale, pp. XII+353, ill. 17<br />
(a cura di Maria Lucia Menegatti e Bartolomeo<br />
Colletta).<br />
IV. I Camerini di Alfonso I nella via Coperta ed in<br />
Castello. Analisi dei documenti d’archivio - Restituzione<br />
dei cantieri edilizi - Cronaca della dispersione,<br />
pp. X-607, ill. 6 (scritti di: Alessandro Ballarin,<br />
Maria Lucia Menegatti).<br />
V. Tavole. Ampliamenti e Addenda, pp. CLXX-212,<br />
tavv. 406 (a cura di Alessandro Ballarin e Maria<br />
Lucia Menegatti, con la collaborazione di Sara<br />
dell’Antonio e Barbara Maria Savy).<br />
VI. Dosso Dossi e la pittura a Ferrara negli anni del<br />
Ducato di Alfonso I. <strong>Il</strong> Camerino delle pitture, Atti<br />
del Convegno di studio (Padova, Palazzo del Bo,<br />
9-11 maggio 2001), a cura di Alessandra Pattanaro<br />
– Indici dei tomi I-VI, a cura di Maria Lucia<br />
Menegatti, pp. XV-441, tavv. XVII, ill. 186 (scritti<br />
di: Pier Vincenzo Mengaldo, Vittoria Romani,<br />
Dominique Cordellier, Caterina Virdis, Isabella<br />
Fedozzi e Barbara Ghelfi, Alessandra Pattanaro,<br />
Barbara Maria Savi, Vincenzo Mancini, Marco<br />
Jellinek, Kristina Hermann Fiore, Elena Fumagalli,<br />
Francesca Cappelletti, Giovanni Ricci,<br />
Marco Praloran, Laura Ricci, Maria Lucia Menegatti,<br />
Kirsten Faber, Vincenzo Farinella).