Urania 0689 -Opzioni - Robert Sheckley.pdf - Autistici/Inventati
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Gocce di acqua cristallina tremolavano sulle labbra verdi, sporgenti, curve. In effetti non erano per<br />
niente gocce d'acqua, ma decalcomanie fatte in qualche fabbrichetta, a Yonkers. I bambini le avevano<br />
appiccicate sugli alberi.<br />
Il mostro continuò ad avanzare. Rivolse un educato cenno a Mishkin e al robot che risposero con un<br />
cortese saluto quando s'incontrarono.<br />
"Chissà che cosa diavolo erano?" pensò il mostro.<br />
«Io me la batto» disse uno degli alberi ambulanti venuti dal nord nella speranza di poter fare un buon<br />
colpo in borsa.<br />
«Sembra che abbia funzionato» disse Mishkin.<br />
«Di solito sì» disse il robot. «Almeno su Darbis IV.»<br />
«Credi che di solito funzioni qui su Harmonia?»<br />
«Non vedo perché non dovrebbe. Dopo tutto, se una cosa va bene una volta può continuare a<br />
funzionare per un'infinità di volte. La cifra attuale è "n" meno uno, che è una grossa cifra e presenta<br />
un'unica possibilità di errore su un'infinità di ipotesi esatte.»<br />
«E quest'unica eventualità quante volte si presenta?» domandò Mishkin.<br />
«Un po' troppo spesso» gli disse il robot. «Dirò anzi che manda a catafascio la legge delle<br />
probabilità.»<br />
«Be', forse sarà sbagliata la tua formula.»<br />
«Nemmeno per sogno» disse il robot. «La teoria è giusta anche se di solito in pratica non funziona.»<br />
«Buono a sapersi.»<br />
«Certo. È sempre bene sapere le cose. E poi ecco che ci si presenta un'altra occasione di metterla in<br />
pratica. Guarda un po', sta arrivando un altro mostro.»<br />
Non tutti, nella foresta riusciranno a trarre consolazione dalla filosofia. Il raemita, per esempio,<br />
viveva immerso in una nebbia di auto-repulsione. Il raemita sentiva di essere inesorabilmente e<br />
completamente solo. In parte, questo era dovuto al fatto che il raemita era l'unico della sua specie, il<br />
che tendeva a rafforzare il suo senso di solitudine. Ma il raemita sapeva anche che la tendenza<br />
all'alienazione è dovuta agli individui e che le circostanze, dietro la loro influenza apparente, sono solo il<br />
terreno neutro in cui l'individuo elabora i suoi drammi interiori. Era un pensiero deprimente e che per di<br />
più confondeva le idee, per cui il raemita continuò a camminare sentendosi strano e considerandosi<br />
l'unico raemita di Harmonia, il che poi era vero.<br />
"E quella roba cos'è?" si domandò il raemita. Fissò attentamente le due creature sconosciute, poi<br />
disse: «Ancora allucinazioni. Ecco cosa succede a essere sensibili come me.»<br />
Le due creature sconosciute, o allucinazioni che fossero, continuavano a camminare, e il raemita<br />
riandò rapidamente alla sua vita passata.<br />
«Tutta una gran merda» concluse. «Un raemita lavora una vita intera, e poi cosa succede? Si mette<br />
nei guai con la polizia, la sua amica lo pianta, la moglie lo lascia, e allora cominciano le allucinazioni. Ma<br />
guarda, degli esseri sconosciuti! E poi che cosa vedrò?»<br />
«Ecco cosa faccio adesso» disse la Duchessa di Melba. «Adesso prendo il pegno.»<br />
«E allora, per l'amor di Dio» gridò il Duca di Melba «deciditi a farlo, ma piantala di scocciarmi.»<br />
«Non credo più in te» disse la Duchessa di Melba.<br />
Il Duca di Melba svanì immediatamente da quell'essere inconsistente che era e, per quanto mi<br />
riguarda, sarà sempre.<br />
Mishkin si ricordò di qualcosa che era successo in un ranch vicino ad Abilene quando lui era bambino.<br />
Ma non riuscì a ricordar nulla, tanto non gli sarebbe servito nelle circostanze attuali, qualunque fossero.<br />
Ci si può trovare sull'orlo di una morte violenta «disse il robot» e continuare a sentirsi annoiati.<br />
Chissà mai perché.<br />
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