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Urania 0689 -Opzioni - Robert Sheckley.pdf - Autistici/Inventati

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obusto, di media statura. La sua faccia era improntata a un'espressione pensosa, malinconica, tesa.<br />

Il suo compagno era un bianco, alto, molto abbronzato, sulla trentina, di una bellezza convenzionale,<br />

vestito con la tunica gialla dei monaci buddisti. L'incongruenza fra il suo aspetto e l'abito scompariva nei<br />

fantastici contorcimenti della giungla circostante.<br />

L'uomo sedeva a gambe incrociate per terra voltando le spalle alla spianata, in uno stato di estremo<br />

rilassamento. Pareva che lo sguardo dei suoi occhi grigi fosse rivolto verso l'interno.<br />

«Tuan» disse l'indigeno «quell'uomo, Jamieson, è entrato in casa.»<br />

«Sì» disse il bianco.<br />

«Adesso torna. Porta un oggetto avvolto in un pezzo di tela. Non è molto grande, forse come un<br />

quarto di testa di elefante.»<br />

Il bianco non rispose.<br />

«Adesso sta svolgendo il fagotto. Dentro c'è un oggetto di metallo. Ha una forma complicata.»<br />

Il bianco annuì.<br />

«Sono tutti riuniti intorno all'oggetto» continuò l'indigeno. «Sono contenti, sorridono. No, non tutti.<br />

L'arabo ha un'espressione strana. Non è proprio dispiacere. È... non riesco a descriverlo. Sì, invece:<br />

l'arabo sa qualcosa che gli altri non sanno. È uno che sa di avere un vantaggio segreto.»<br />

«Tanto peggio per lui» disse il bianco. «Gli altri hanno la salvezza della propria ignoranza. Quello ha il<br />

pericolo della propria conoscenza.»<br />

«Lo prevedi, Tuan?»<br />

«Leggo quello che è scritto» disse il bianco. «La facoltà di leggere è la mia maledizione.»<br />

L'indigeno rabbrividì, affascinato e disgustato. Lo prese una singolare compassione per quell'uomo<br />

dagli strani talenti e dall'enorme vulnerabilità.<br />

Il bianco disse: «Adesso l'uomo grasso tiene in mano l'oggetto di metallo. Dà del denaro a Jamieson.»<br />

«Tuan, tu non li guardi neppure.»<br />

«Ma vedo ugualmente.»<br />

L'indigeno si scrollò come un cane. Quel gentile uomo bianco, che gli era amico, era dotato di un<br />

grande potere, ma ne era insieme la vittima. Sì, però era meglio non pensarci, in quanto il destino<br />

dell'uomo bianco non era il suo destino, e lui ringraziava Dio per questo.<br />

«Adesso entrano nella casa di Jamieson» disse l'indigeno. «Ma lo sai già, vero, Tuan?»<br />

«Lo so. Non sono capace di non sapere.»<br />

«E sai quello che fanno dentro alla casa?»<br />

«Non posso fare a meno di saperlo.»<br />

D'impulso, l'indigeno disse: «Raccontami almeno quello che mi è possibile sentire.»<br />

«Questo è tutto quel che ti dirò» disse l'uomo bianco. Poi, senza guardare l'indigeno, continuò: «Devi<br />

lasciarmi, devi andartene da qui. Devi andare su un'altra isola, prender moglie, metterti a lavorare.»<br />

«No, Tuan. Noi due siamo legati e nulla ci può dividere. Tu lo sai bene.»<br />

«Sì, lo so, ma a volte spero di sbagliarmi, almeno una volta tanto. Darei non so cosa per sbagliarmi.»<br />

«Non è nella tua natura.»<br />

«Forse. Ma continuo a sperare.» Il bianco alzò le spalle. «Adesso l'uomo grasso ripone l'oggetto in un<br />

sacchetto di cuoio nero. Tutti sorridono e si scambiano strette di mano e c'è un delitto nell'aria. Vieni,<br />

andiamocene.»<br />

«Non c'è una probabilità che ci sfuggano?»<br />

«Ormai non ha più importanza. La fine è incisa nel ferro. Andiamo a mangiare e poi a dormire.»<br />

«E dopo?»<br />

Il bianco scrollò stancamente la testa. «Non è necessario che tu lo sappia. Vieni.»<br />

Si avviarono nella giungla. L'indigeno procedeva con la grazia silenziosa di una tigre. L'uomo bianco<br />

scivolava come uno spettro.<br />

A meno di un miglio dalla casa di Jamieson, percorrendo uno stretto sentiero tagliato nella giungla, si<br />

arrivava allo stanziamento indigeno di Omandrik. A prima vista pareva un tipico villaggio Tamili, identico<br />

a centinaia di altri appollaiati precariamente sulle sponde del Semil, quel bruno fiume perduto che<br />

pareva trovare a fatica la forza di scorrere attraverso le campagne divorate dal sole fino alle basse<br />

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