I Racconti tra realtà e leggenda di Mister X - Patrizio Marozzi
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From: Simona Vendrame<br />
To: <strong>Patrizio</strong> <strong>Marozzi</strong><br />
Sent: Thursday, November 09, 2000 11:25 AM<br />
Subject: Re: che s<strong>tra</strong>na storia<br />
Caro <strong>Patrizio</strong> <strong>Marozzi</strong>,<br />
grazie per la lettera. Potrei pubblicarla - e quin<strong>di</strong> non sto a risponderle ora - ma non<br />
così come è in quanto è troppo lunga (come può immaginare, abbiamo esigenze <strong>di</strong><br />
spazio) e, in alcune parti, confusa. Se è d'accordo, scriva al mio assistente Daniele<br />
Perra a perra@temaceleste.com.<br />
Cor<strong>di</strong>almente,<br />
Simona Vendrame<br />
<strong>Patrizio</strong> <strong>Marozzi</strong> wrote:<br />
...che s<strong>tra</strong>no è proprio lì, nel punto esatto in cui ha deciso <strong>di</strong> essere, e non<br />
può esserci niente altro che può collocarla in un altro posto. Certo si sposterà<br />
da lì, forse lo farà il vento, la pioggia, qualche animale, chissà persino un<br />
uomo potrebbe farlo, quantomeno crederlo. Quella foglia che ho visto cadere<br />
dall'albero non poteva essere in nessun altro luogo "<strong>di</strong> quel preciso istante,<br />
dell'istante che lo ha preceduto e in quello che lo ha seguito - preceduto<br />
seguito. Un po' più in là passava un aborigeno che guardando quella foglia<br />
la raccolse con l'arte del suo popolo e <strong>tra</strong>ccio un tempo nel tempo infinito.<br />
C'erano dei pie<strong>di</strong> ancora nu<strong>di</strong> che toccavano la terra e la voce creava il<br />
mondo quando l'arte era così contemporanea da essere essenza spirituale<br />
della cultura <strong>di</strong> un intero popolo.E' sempre bello mordere una mela,<br />
respirarne il sapore percepire con le <strong>di</strong>ta la pelle che la copre, è quasi una<br />
percezione erotica.Leggo sulla rivista che nel 72 Acconci si è masturbato in<br />
galleria, pubblicamente. Nel 2000 questa notizia mi getta nello sconcerto,<br />
quando mi masturbo, anche se privatamente, vuol <strong>di</strong>re che faccio un atto<br />
ormai storicizzato e quin<strong>di</strong> la mia masturbazione è una masturbazione <strong>di</strong><br />
classe? ma a che classe appartiene, fosse quella dell'ozio, allora io sono uno<br />
che riflette alla grande. Mi scusi il gra<strong>di</strong>no sceso, "forse dovrò scenderne<br />
qualcun altro". Salvando Acconci e soprattutto me stesso, l'ozio <strong>di</strong> cui lei<br />
parla nel contesto dell'arte contemporanea attuale non è abbastanza ozio da<br />
poter incidere realmente sull'identità dell'arte. Se l'epoca attuale ha perso<br />
una coscienza <strong>di</strong> classe e con essa il senso stesso <strong>di</strong> appartenenza, ed io <strong>di</strong>co<br />
per fortuna, altresì ha peggiorato la situazione inibendo le possibilità che ci<br />
sono per la crescita <strong>di</strong> una cultura <strong>tra</strong>sversale. Assistiamo ad una nuova<br />
definizione <strong>di</strong> ceto che non è neanche sostenuta dai contenuti, ma dalla<br />
forma della <strong>di</strong>mensione economica, ciò crea un virtualizzazione dei<br />
contenuti che non acclara la <strong>realtà</strong> dei valori, ma favorisce un sistema, causa<br />
il vuoto d'identità, che tende inevitabilmente all'omologazione, si sta<br />
generando una forma <strong>di</strong> virtualizzazione dei valori così perfetta che<br />
nell'illusione <strong>di</strong> uno stato comune si generano variabili minimali infinite che<br />
creano un'illusione <strong>di</strong> autodeterminazione: la logica dell'omologazione. Il<br />
mondo occidentale sta perdendo il significato e con esso la sua stessa<br />
memoria, non che non sia accaduto altre volte, anzi credo sia una cosa