I Racconti tra realtà e leggenda di Mister X - Patrizio Marozzi
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Lettere Rubate<br />
Porto d’Ascoli, 21 Maggio 1997<br />
Meravigliosa creature <strong>di</strong> Dio, (non riesco ad immaginare altro creatore che lui, capace <strong>di</strong><br />
un risultato così bello; devo riconoscerlo in questo caso mi ha superato.) ho da poco<br />
ricevuto il tuo catalogo e ti ringrazio; ed ho acceso il computer e mi sono messo a scrivere<br />
le mie impressioni, in modo che i miei pensieri vengano formulati e letti come un impatto<br />
imme<strong>di</strong>ato con le tue opere.<br />
Io credo (so) che <strong>di</strong>etro ogni azione artistica il concetto <strong>di</strong> esperienza vissuta si colloca in<br />
uno spazio elaborativo altro da quello della pura consapevolezza, ma in questa analisi e<br />
coscienza <strong>di</strong> questo verificarsi, l’artista coniuga con il proprio esistere la <strong>di</strong>sciplina della<br />
sua azione progettuale. I risvolti che ci chiamano che ci <strong>di</strong>cono, portano il gesto creativo,<br />
dove un’immagine ci spinge all’agire, spesso prima ancora che noi siamo consapevoli<br />
della rappresentazione oggettiva <strong>di</strong> quest’immagine, da cui ricaviamo energia dentro lo<br />
scrigno alchemico della nos<strong>tra</strong> esistenza.<br />
Chi siamo e chi c’è dove noi siamo? Siamo soli o apparteniamo all’intero “tempo”<br />
dell’esistenza umana? E qual è il <strong>di</strong>svelamento a cui an<strong>di</strong>amo incontro quando generiamo<br />
“un passo” oltre noi stessi, nella realizzazione <strong>di</strong> un’opera artistica? La risposta la<br />
troviamo in parte proprio nel compimento dell’opera; in parte perché non assoluta in<br />
riferimento all’intera vita, ma compiuta nella sua rappresentazione segnica e simbolica,<br />
dove afferrare l’evoluzione dello “stato” del progetto in <strong>di</strong>venire è l’espressione della sua<br />
compiutezza.<br />
In questo momento sto guardando fuori dalla fines<strong>tra</strong> e mi accorgo che è iniziato a<br />
piovere; la mia bicicletta si sta bagnando, ma io sono seduto, qui, davanti al computer e<br />
non la vedo, ma la posso immaginare, e questa immagine può spingermi ad andare fuori e<br />
metterla in ’garage o restare qui e lasciare che si bagni. L’immagine della bicicletta che si<br />
bagna ha generato in me dell’energia psichica, che si sviluppa in una azione empirica<br />
“consapevole”. Ora saltando vari passaggi, pensiamo al formarsi <strong>di</strong> un’immagine tanto<br />
profonda dentro <strong>di</strong> noi da non saperne <strong>di</strong>stinguere con chiarezza la forma, ma <strong>di</strong> cui<br />
avvertiamo, forte, l’energia; quest’energia inevitabilmente genera in noi un’esperienza<br />
psichica, che si <strong>tra</strong>sforma in un’azione empirica per la comprensione nos<strong>tra</strong> e <strong>di</strong> questa<br />
immagine. In questo processo dell’energia archetipa c’è la matrice originale <strong>di</strong> ogni azione.<br />
Superando parte delle elaborazioni psicanalitiche <strong>di</strong> tale esperienza, è impossibile non<br />
riflettere su <strong>di</strong> essa per la comprensione <strong>di</strong> quei processi creativi, che hanno una qualsiasi<br />
reale e seria espressione. Penso a Pollock che ha at<strong>tra</strong>versato questo processo, ma<br />
razionalizzando e rendendo concettuale i processi “psichici” junghiani. Ma li vedo<br />
veramente “concepiti”, nella ferrea e assoluta <strong>di</strong>sciplina progettuale <strong>di</strong> Vag Gog, ancora<br />
incompreso ma “inconsciamente” apprezzato. Non mi piace citare scusa.<br />
Meravigliosa creatura <strong>di</strong> Dio ti ho parlato <strong>di</strong> queste cose, perché penso che le tue opere<br />
siano spinte verso la ricerca <strong>di</strong> immagini ben precise, che non hanno nulla <strong>di</strong> as<strong>tra</strong>tto, ma<br />
che nell’elaborazione della destrutturazione del segno, la valenza simbolica si appresta,<br />
però, a ritrovarlo. Anche nella scelta <strong>di</strong> certi materiali che si coniugano con altri, sento la<br />
necessità <strong>di</strong> vivere un’immagine da realizzare, un’immagine rappresentativa, che già <strong>di</strong>ce,<br />
ma che vuol <strong>di</strong>re che <strong>di</strong>rà. L’esigenza <strong>di</strong> capire, forse, serenamente.<br />
Meravigliosa creatura <strong>di</strong> Dio, spero che queste mie imme<strong>di</strong>ate riflessioni ti siano utili.<br />
Mi viene <strong>di</strong> <strong>di</strong>rti che se posso ti aiuterò, ma non so se sono poi così bravo.