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I Racconti tra realtà e leggenda di Mister X - Patrizio Marozzi

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foglia che ho visto cadere dall'albero non poteva essere in nessun altro<br />

luogo "<strong>di</strong> quel preciso istante, dell'istante che lo ha preceduto e in<br />

quello che lo ha seguito - preceduto seguito. Un po' più in là passava<br />

un aborigeno che guardando quella foglia la raccolse con l'arte del suo<br />

popolo e <strong>tra</strong>ccio un tempo nel tempo infinito. C'erano dei pie<strong>di</strong> ancora<br />

nu<strong>di</strong> che toccavano la terra e la voce creava il mondo quando l'arte era<br />

così contemporanea da essere essenza spirituale della cultura <strong>di</strong> un<br />

intero popolo.E' sempre bello mordere una mela, respirarne il sapore<br />

percepire con le <strong>di</strong>ta la pelle che la copre, è quasi una percezione<br />

erotica.Leggo sulla rivista che nel 72 Acconci si è masturbato in<br />

galleria, pubblicamente. Nel 2000 questa notizia mi getta nello<br />

sconcerto, quando mi masturbo, anche se privatamente, vuol <strong>di</strong>re che<br />

faccio un atto ormai storicizzato e quin<strong>di</strong> la mia masturbazione è una<br />

masturbazione <strong>di</strong> classe? ma a che classe appartiene, fosse quella<br />

dell'ozio, allora io sono uno che riflette alla grande. Mi scusi il gra<strong>di</strong>no<br />

sceso, "forse dovrò scenderne qualcun altro". Salvando Acconci e<br />

soprattutto me stesso, l'ozio <strong>di</strong> cui lei parla nel contesto dell'arte<br />

contemporanea attuale non è abbastanza ozio da poter incidere<br />

realmente sull'identità dell'arte. Se l'epoca attuale ha perso una<br />

coscienza <strong>di</strong> classe e con essa il senso stesso <strong>di</strong> appartenenza, ed io<br />

<strong>di</strong>co per fortuna, altresì ha peggiorato la situazione inibendo le<br />

possibilità che ci sono per la crescita <strong>di</strong> una cultura <strong>tra</strong>sversale.<br />

Assistiamo ad una nuova definizione <strong>di</strong> ceto che non è neanche<br />

sostenuta dai contenuti, ma dalla forma "oggetto" della <strong>di</strong>mensione<br />

economica, ciò crea un virtualizzazione dei contenuti che non acclara<br />

la <strong>realtà</strong> dei valori, ma favorisce un sistema, causa il vuoto d'identità,<br />

che tende inevitabilmente all'omologazione, si sta generando una<br />

forma <strong>di</strong> virtualizzazione dei valori così perfetta che nell'illusione <strong>di</strong><br />

uno stato comune si generano variabili minimali infinite che creano<br />

un'illusione <strong>di</strong> autodeterminazione: la logica dell'omologazione. Il<br />

mondo occidentale sta perdendo il significato e con esso la sua stessa<br />

memoria, non che non sia accaduto altre volte, anzi credo sia una cosa<br />

congenita alla cultura occidentale, ma il guaio è che ogni volta che ciò<br />

accade la <strong>di</strong>mensione spirituale sembra andare in fibrillazione,<br />

implodere in mondo oscuro dove non ci sono più argini per la<br />

caducità, il senso della materia come culto del significato <strong>di</strong> un<br />

oggetto storico-finto <strong>di</strong>venta il limite supremo, all'antitesi della più<br />

vera spiritualità cristiana. Dio stesso è <strong>di</strong>ventato un oggetto, qualcosa<br />

<strong>di</strong> finito misurabile organicamente, omologato, un assurdo<br />

inconsapevole, un'illusione accattivante <strong>di</strong> liberazione. L'arte<br />

contemporanea non è sfuggita a tutto ciò, vive ormai da tempo<br />

anch'essa nella sua logica d'identità omologata. Mi scusi la<br />

scorrettezza, ma lei crede veramente che ci sia qualche artista che<br />

all'interno del sistema dell'arte non ambisca a restarci, o che quelli,<br />

magari già confezionati in strutture omologate, non ambiscano al<br />

sistema dell'arte. E chie<strong>di</strong>amoci ma cosa è questo sistema dell'arte, se<br />

non un'organizzazione per produrre denaro? E qual è il sistema che<br />

usa? Scendendo <strong>di</strong>versi gra<strong>di</strong>ni voglio <strong>di</strong>rle per esperienza che quel

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