I Racconti tra realtà e leggenda di Mister X - Patrizio Marozzi
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Mefistofele Ma appunto è ciò che intendevo io, l’essere umano non sa <strong>di</strong> Dio che quel<br />
che non sa <strong>di</strong> non sapere e in questo stato fa <strong>di</strong> sé una naturale pre<strong>di</strong>sposizione al male —<br />
è così aderente a tale con<strong>di</strong>zione che come hai ben detto <strong>di</strong>strugge costantemente anche<br />
quello che fa, ma che non sa ch’è bene. Gesù Cristo chi l’ha crocifisso, non mi verrete a <strong>di</strong>re<br />
che anche quella è stata opera mia. Non è stato lo stesso popolo che Dio aveva scelto a<br />
metterlo in croce, non è stato il vostro stesso sapere <strong>di</strong> non sapere a condannarlo a<br />
giu<strong>di</strong>carlo — la giustizia <strong>di</strong> pilato, vile e senza coscienza. Questo Gesù, in fondo, voleva<br />
essere un mio seguace e sentirsi Dio come ogni altro essere umano.<br />
Faust In verità non posso risponderti sul perché l’intero essere umano abbia fatto ciò,<br />
ma posso renderti conto dell’atto estremo della vita <strong>di</strong> Gesù Cristo, della sua aderenza<br />
assoluta all’amore, un amore che io comprendo soltanto in parte con il mio pensiero, con<br />
le facoltà dei miei perché raziocinanti, soltanto superando il mistero posso accettare il<br />
mistero che ne deriva, soltanto accettando come facoltà del mio essere la possibilità della<br />
fede posso coniugare il mio pensiero alla logica della vita palese e storica <strong>di</strong> Gesù Cristo.<br />
Ma <strong>di</strong>mmi Mefistofele, voglio io farti una domanda, giacché tieni in così in spregio le<br />
possibilità dell’essere umano, cos’è che tu vuoi realmente da Dio, che cos’è che forse non<br />
hai il coraggio <strong>di</strong> chiedergli?<br />
3<br />
hfafdgfdhEL APICE<br />
No te habrà de salvar lo que dejaron<br />
Escrito aquellos que tu miedo implora;<br />
No eres los otros y te ves ahora<br />
Centro del laberinto que <strong>tra</strong>maron<br />
Tus pasos. No te salva la agonia<br />
De Jesùs o de Sòcrates ni el fuerte<br />
Siddharta de oro que aceptò la muerte<br />
En un jardìn, al declinar el dìa.<br />
Polvo también es la palabra escrita<br />
Por tu mano o el verbo pronunciado<br />
Por tu boca. No hay làstima en el Hado<br />
Y la noche de Dios es infinita.<br />
Tu materia es el tiempo, el incesante<br />
Tiempo. Eres cada solitario instante.<br />
(da La Cifra <strong>di</strong> Borges)<br />
hgafgfgfgCantar sollievo sarebbe uscire da questo infame pertugio. Che tutti questi figli <strong>di</strong><br />
puttana, e quando <strong>di</strong>co puttana <strong>di</strong>co tutte le rottinculo vergini, insieme alla marea dei<br />
froci, che sta per puttane al maschile, continuano a perturbare, infangare con la melma dei<br />
loro pensieri. Nobile sarebbe per costoro accettare, anche solo per un istante la materia del<br />
tempo. Ma il cantar invano sono destinati e nessuno potrà salvarli e son contenti <strong>di</strong> dannar<br />
pur gli altri con le loro coglionate necessità. Che la spietata <strong>realtà</strong> gli sopraggiunga<br />
all’istante e nessuno potrà salvarli da quell’istante <strong>di</strong> <strong>realtà</strong> e tutte le loro coglionerie<br />
s’infrangeranno per quel che sono: la menzogna della materia del loro tempo. E<br />
sopraggiunga intanto a continuar l’inutile giorno, che si levino le parole della menzogna<br />
che continuino a recitar l’illusione dell’infamia – troppo poveri <strong>di</strong> povertà son costoro per<br />
accettare la ricchezza. Continuino a menar per l’aria lo spazio delle loro azioni <strong>di</strong> vigliacca<br />
menzogna. Continuino a sminuir la saggezza della verità. Continuino a <strong>di</strong>ffamare la