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I Racconti tra realtà e leggenda di Mister X - Patrizio Marozzi

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tuanti, spinti da un estremo verso l’altro. Qualunque termine a cui pensassimo <strong>di</strong><br />

attaccarci e <strong>di</strong> assicurarci, tentenna e ci abbandona; e se noi lo seguiamo esso sfugge ad<br />

ogni presa, scivola e fugge con una fuga eterna. Nulla si ferma per noi. È lo stato per noi<br />

naturale, e tuttavia il più con<strong>tra</strong>rio alle nostre inclinazioni; noi bruciamo dal desiderio <strong>di</strong><br />

trovare una positura stabile, e una ultima base costante per e<strong>di</strong>ficarvi una torre che si elevi<br />

all’infinito, ma ogni nostro fondamento schianta, e la terra s’apre fino agli abissi!<br />

((Desistiamo dunque dal cercare la sicurezza e la stabilità. La nos<strong>tra</strong> ragione è sempre<br />

ingannata dalla incostanza delle apparenze: nulla può fissare il finito <strong>tra</strong> i due infiniti che<br />

lo rinchiudono e lo fuggono)) (ibid.).<br />

((L’ultimo passo della ragione è <strong>di</strong> riconoscere che vi è un’infinità <strong>di</strong> cose che la<br />

sorpassano. È ben debole se non giunge a riconoscere ciò. Bisogna saper dubitare dove<br />

bisogna dubitare, essere certi dove bisogna, e sottometterci opportunamente. Chi non fa<br />

così non intende la forza della ragione. Ve n’è che peccano contro questi tre principi, o<br />

affermando tutto come <strong>di</strong>mos<strong>tra</strong>tivo, per poca pratica che hanno alle <strong>di</strong>mos<strong>tra</strong>zioni, o<br />

dubitando <strong>di</strong> tutto, per non sapere dove ci si debba sottomettere, o sottomettendosi in<br />

tutto, per non sapere dove si debba giu<strong>di</strong>care)) (ibid.).<br />

3. Mio De Profun<strong>di</strong>s<br />

Ma la pagina più <strong>di</strong>fficile <strong>di</strong> questo libro è ancora da scrivere. La pagina più <strong>di</strong>fficile sei<br />

Tu, mio Signore.<br />

Di Te ho scritto insensatamente e all’infinito, e non ho detto nulla: nulla che sia degno<br />

<strong>di</strong> ciò che Tu sei, nulla <strong>di</strong> quanto si possa immaginare <strong>di</strong> Te.<br />

Per aggiungere subito che ogni immagine è un <strong>tra</strong><strong>di</strong>mento.<br />

Il dramma vero dell’uomo sei Tu: Tu dramma a Te stesso, perché anche Tu vivi una<br />

passione che non riesci a sod<strong>di</strong>sfare.<br />

Di Te così ho cantato:<br />

Tu<br />

sempre a creare<br />

e noi a morire...<br />

E ancora:<br />

O cercarTi solo<br />

senza nominarTi,<br />

chiamarTi appena a gesti...<br />

Ancora:<br />

Baluginosa presenza che acceca<br />

come i raggi schiantati del sole<br />

a mezzodì<br />

sulle rocce salate<br />

del Mare Morto...

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