I Racconti tra realtà e leggenda di Mister X - Patrizio Marozzi
I Racconti tra realtà e leggenda di Mister X - Patrizio Marozzi
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Manifesto per associazioni culturali<br />
…Un’al<strong>tra</strong> associazione Culturale, uh! Dimmi un po’ questi che vanno blaterando.<br />
— Indovina un po’?! la qualità naturalmente.<br />
— Ah! Ah! la qualità, concetto <strong>di</strong>venuto ormai as<strong>tra</strong>tto e del tutto inutilizzato. Vedrai<br />
che alla fin fine saranno come tutti gli altri, la solita associazione: qualunquista,<br />
spocchiosa, chiusa nel suo guscio a <strong>di</strong>fendere il suo feudo appena conquistato con la<br />
saccenteria <strong>di</strong> chi blatera <strong>di</strong> cultura, ma rifiuta ogni confronto, chiusa nel suo orticello<br />
che nutre non con la “partecipazione”, ma con il numero dei biglietti paganti, attenti al<br />
consenso e a non <strong>di</strong>re mai <strong>di</strong> no a chi…<br />
Di cosa si occuperanno?<br />
— Di ciò che rien<strong>tra</strong> nell’ambito della creatività artistica.<br />
— E’ un po’ generica come definizione.<br />
— L’ho pensato anch’io, ma in fondo, se avessero detto <strong>di</strong> occuparsi <strong>di</strong> Musica, Cinema,<br />
Arte figurativa ed altre… in <strong>realtà</strong> quello che interessa loro è creare un momento<br />
esterno a quello che è il mondo culturale <strong>di</strong> ogni persona, at<strong>tra</strong>verso la partecipazione<br />
consapevole all’opera d’arte.<br />
— Vuoi <strong>di</strong>re che la soggettività <strong>di</strong> ognuno si nutre e quin<strong>di</strong> viene messa in <strong>di</strong>scussione<br />
at<strong>tra</strong>verso il confronto con l’oggettività che si esprime per esempio at<strong>tra</strong>verso la<br />
proiezione <strong>di</strong> un film, oggettività dell’opera d’arte.<br />
Non mi sembra niente <strong>di</strong> nuovo è il senso reale <strong>di</strong> ogni vera associazione culturale.<br />
— Be’ loro cercheranno <strong>di</strong> proporre attività che aiutino la fruizione <strong>di</strong> opere che non<br />
rien<strong>tra</strong>no nei circuiti ufficiali, ciò per un confronto migliore con tutto ciò che viene<br />
dall’ufficialità, questo offrendo proposte motivate dalla loro espressione qualitativa.<br />
— Da chi è formata questa associazione, che tipi sono?<br />
— Sai bene che le persone che compongono ogni associazione esprimono quelli che<br />
sono i <strong>di</strong>fetti e i pregi <strong>di</strong> tutti. La capacità <strong>di</strong> associarsi sta nel valorizzare le potenzialità<br />
per far si <strong>di</strong> riuscire ad integrare quelli ch’è solito definire come <strong>di</strong>fetti. Per questo si<br />
rivolgono a tutti quelli che si vogliono associare con loro invitandoli a partecipare,<br />
<strong>di</strong>chiarando sempre attivamente la loro approvazione o <strong>di</strong>sapprovazione<br />
costruttivamente ma senza mai perdere <strong>di</strong> vista la prerogativa qualitativa<br />
dell’associazione.<br />
— Quando si sono costituiti, hanno uno statuto?<br />
— L’atto costitutivo è del […] legalmente riconosciuto; lo statuto è a <strong>di</strong>sposizione dei<br />
soci che ne vogliono prendere conoscenza.<br />
— Ma insomma ora quale attività svolgono e con che mezzi?<br />
— I mezzi per ora non sono molti, ma loro sono sicuri che cresceranno, non <strong>di</strong>menticare<br />
che è pur sempre retta dall’attività del volontariato e in esso va trovato il tempo e le<br />
<strong>di</strong>sponibilità necessarie. Ma ve<strong>di</strong> lo spirito che anima questa associazione non è quello<br />
<strong>di</strong> far qualcosa a tutti i costi, ma <strong>di</strong> riuscire con i propri mezzi a realizzare momenti <strong>di</strong><br />
peculiarità per la crescita qualitativa degli associati.<br />
— È per tutti questa associazione?<br />
— La Cultura è per tutti, ma per tutti coloro che hanno l’interesse concreto d’impegnarsi<br />
per conoscere.<br />
— E se fallissero!<br />
— Il fallimento per loro non è contemplato, giacché non vi è nessun obbligo se non<br />
quello lu<strong>di</strong>co; e la cultura, quella vera, accetta anche <strong>di</strong> morire ciò è <strong>di</strong>gnitoso; ma non<br />
accetta mai <strong>di</strong> camuffarsi spacciandosi per quel che non è più. Mai!<br />
— Be’! allora proviamo ad associarci?