I Racconti tra realtà e leggenda di Mister X - Patrizio Marozzi
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Una lettera <strong>di</strong> Auguri<br />
21 Dicembre 1994<br />
Una breve letterina, per farmi “perdonare” il fatto che a tuttora, ancora non ti ho spe<strong>di</strong>to<br />
il mio biglietto <strong>di</strong> auguri; quin<strong>di</strong> non fuggire impaurita. Be’ perdonare e’ un po’ eccessivo,<br />
un essere perfetto come il sottoscritto e’ pressoché’ impossibile che sbagli, ma certe volte<br />
bisogna fare finta <strong>di</strong> essere come tutti gli altri, come voi comuni mortali.<br />
Per queste feste ho deciso <strong>di</strong> <strong>di</strong>menticare il mondo, ma volevo vedere se il mondo era<br />
capace <strong>di</strong> <strong>di</strong>menticare me, ovviamente e’ inutile che ti <strong>di</strong>ca cosa e’ accaduto, i quintali <strong>di</strong><br />
posta che ho ricevuto. Ho dovuto assumere, due splen<strong>di</strong>de segretarie, carine e molto<br />
“<strong>di</strong>sponibili” per rispondere a tutti gli auguri che ho ricevuto. Quin<strong>di</strong> reputati molto<br />
fortunata, giacche’ il qui presente sua maestà’, IO, sta <strong>di</strong>gitando per te una risposta<br />
personalmente. Non fa niente, non Occorre che ti genufletta per ringraziarmi. In <strong>realtà</strong>’ e’<br />
anche un po’ merito tuo. Sì ho trovato interessante il tuo biglietto d’auguri.<br />
Un filosofastro che ho conosciuto in una delle mie precedenti vite, una volta mi <strong>di</strong>sse<br />
una frase che pressappoco faceva cosi’: “Penso dunque sono o esisto.” Ora leggendo la<br />
frase scritta sul tuo biglietto: “Ancora esisto!” sono rimasto alquanto perplesso; se tu <strong>di</strong>ci<br />
<strong>di</strong> esistere vuol <strong>di</strong>re che dunque pensi e ciò’ lo sappiamo bene io e te, e’ una cosa<br />
impossibile.<br />
Dopo essermi un po’ lambiccato il cervello sono giunto alla conclusione, che tu si’,<br />
effettivamente esisti, ma il merito dell’evento, della tua esistenza e’ esclusivamente mio,<br />
infatti la tua fortuna sfacciata ha voluto che tu, <strong>tra</strong> tutte le vacue cose che ti frullano nella<br />
testa, abbia incon<strong>tra</strong>to l’unico pensiero reale in tuo possesso: hai pensato a me per<br />
mandarmi gli auguri, questo ti ha salvata ha dato senso a tutta la tua esistenza, almeno<br />
fino a Pasqua. Pensandomi hai <strong>di</strong>mos<strong>tra</strong>to che sei in grado <strong>di</strong> realizzare con il tuo, va be’<br />
su, cervello il pensiero.<br />
Non c’è bisogno, non ringraziarmi, noi Dei siamo generosi alcune volte. Ringrazia la dea<br />
bendata chi ti ha fatto conoscere un tipo s<strong>tra</strong>or<strong>di</strong>nario come me.<br />
Come avrai ben notato la mia modestia non ha uguali, come potrebbe essere altrimenti,<br />
perciò’ facendo finta <strong>di</strong> essere un semplice mortale, anche per quest’anno <strong>di</strong> mando i miei<br />
più’ sinceri auguri e per non smentire la mia fama, aggiungo un lussorioso bacio.<br />
Non <strong>di</strong>menticarmi (come potresti) Tuo affettuoso, spiritoso…