La didattica della storia attraverso le fonti orali - Centro Studi Ettore ...
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<strong>La</strong> <strong>didattica</strong> <strong>della</strong> <strong>storia</strong> <strong>attraverso</strong> <strong>le</strong> <strong>fonti</strong> <strong>orali</strong><br />
b) L’intervista<br />
Una volta contattati i testimoni, è opportuno che il gruppo di ricerca<br />
elabori un traccia sulla base <strong>della</strong> qua<strong>le</strong> effettuare <strong>le</strong> interviste. Si tratta<br />
di individuare del<strong>le</strong> questioni generali che guidino l’intervista, dei temi<br />
che si vorrebbe fossero, in un modo o nell’altro toccati da tutti i testimoni.<br />
Questo serve per “uniformare” <strong>le</strong> <strong>fonti</strong> raccolte, soprattutto quando <strong>le</strong><br />
interviste sono state eseguiti da parte di più ricercatori.<br />
Una volta individuati gli argomenti principali del colloquio, è opportuno<br />
stendere un certo numero di domande specifiche per ogni tema,<br />
appunti che serviranno all’intervistatore per scendere in profondità, nel<br />
caso in cui lo ritenga opportuno.<br />
In alcuni casi può essere particolarmente proficuo far precedere al<strong>le</strong><br />
interviste la distribuzione di un questionario, organizzato per punti, a<br />
conclusione del qua<strong>le</strong> si può richiedere al compilatore anonimo di offrire<br />
o meno la propria disponibilità ad essere intervistato e di fornire, in<br />
caso di risposta affermativa, i propri dati personali e il recapito per essere<br />
contattato. In questo modo i possibili testimoni vengono sufficientemente<br />
informati sul tema sul qua<strong>le</strong> saranno chiamati a dare la loro<br />
testimonianza.<br />
Tuttavia, bisogna tenere presente che i questionari non sono dei<br />
semplici e innocenti strumenti di raccolta di informazioni, e la funzione<br />
e il peso metodologico che essi hanno è tutt’altro che margina<strong>le</strong>. Nella<br />
se<strong>le</strong>zione del<strong>le</strong> informazioni da ri<strong>le</strong>vare – la qua<strong>le</strong> comporta ovviamente<br />
l’esclusione di altre – e nella stessa formulazione del<strong>le</strong> domande è,<br />
infatti, inevitabilmente implicata un’ipotesi linguistica e cultura<strong>le</strong>, propria<br />
di chi ha preparato il questionario, che potrebbe, però, non coincidere<br />
con quello degli informatori e <strong>della</strong> comunità studiata. Il questionario<br />
potrebbe condizionare negativamente i risultati dell’indagine<br />
orientando la risposta del testimone.<br />
Il questionario può servire per uno stadio superficia<strong>le</strong> dell’analisi;<br />
esso può servire come aiuto per un primo accostamento all’oggetto di<br />
studio, ma nessun lavoro sistematico e approfondito potrebbe scaturire<br />
dalla raccolta del<strong>le</strong> risposte a un questionario. In ogni caso, la messa a<br />
punto di un buon questionario richiede un’elaborazione continua. Un<br />
questionario “ottima<strong>le</strong>”, paradossalmente, si ottiene soltanto alla fine<br />
<strong>della</strong> ricerca.<br />
22<br />
23<br />
Cap. 1 – <strong>La</strong> <strong>didattica</strong> <strong>della</strong> <strong>storia</strong> ora<strong>le</strong><br />
L’intervista è un processo di comunicazione verba<strong>le</strong> tra:<br />
un intervistatore (raccoglitore o ri<strong>le</strong>vatore), il qua<strong>le</strong> non necessariamente<br />
coincide con il responsabi<strong>le</strong> <strong>della</strong> ricerca: ha il compito di ri<strong>le</strong>vare<br />
informazioni <strong>attraverso</strong> una serie di suggestioni;<br />
un intervistato (testimone o fonte), il qua<strong>le</strong> ha il compito di fornire <strong>le</strong><br />
informazioni richieste<br />
Si tratta di una situazione comunicativa socialmente e linguisticamente<br />
ben marcata, in cui gli interlocutori tendono, consciamente o inconsciamente,<br />
ad adottare comportamenti e forme espressive conformi<br />
ai rispettivi ruoli.<br />
Esistono diverse tipologie di intervista, che si differenziano fra loro<br />
per il grado di strutturazione del<strong>le</strong> domande (organizzazione <strong>della</strong> loro<br />
sequenza) e per il livello di libertà lasciato al testimone nel<strong>le</strong> risposte.<br />
Schematizzando, è possibi<strong>le</strong> individuare i seguenti casi:<br />
1. L’intervista strutturata a risposte prefissate<br />
2. L’intervista strutturata a risposta libera<br />
3. L’intervista semi-strutturata a risposta libera<br />
4. L’intervista non strutturata a risposta libera<br />
1. L’intervista strutturata a risposte prefissate è condotta con un<br />
questionario, in cui non soltanto <strong>le</strong> domande, ma anche <strong>le</strong> possibili risposte<br />
sono prestabilite e ordinate sequenzialmente dal ricercatore. Questi<br />
pone <strong>le</strong> domande seguendo l’ordine del questionario, sol<strong>le</strong>citando il<br />
soggetto intervistato a scegliere la risposta da una griglia più o meno<br />
ampia di possibilità, a ciascuna del<strong>le</strong> quali è associato preventivamente<br />
un valore. Si tratta, dunque, di una situazione comunicativa in cui entrambi<br />
gli interlocutori sono costretti a muoversi entro linee rigidamente<br />
tracciate. Ciò consente di raccogliere, in tempi relativamente brevi<br />
e in maniera sistematica, una serie di informazioni già in qualche modo<br />
pre-interpretate e dunque più immediatamente organizzabili in dati confrontabili.<br />
Si avvalgono di questa tecnica soprattutto <strong>le</strong> indagini che<br />
prevedono un’elaborazione quantitativa, e spesso un’analisi di tipo statistico,<br />
dei dati raccolti con interviste condotte su gruppi di soggetti<br />
se<strong>le</strong>zionati con appositi criteri di campionamento.<br />
2. L’intervista strutturata a risposta libera, conociuta anche come<br />
intervista direttiva o standardizzata, è uno dei metodi ancora oggi più