La didattica della storia attraverso le fonti orali - Centro Studi Ettore ...

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La didattica della storia attraverso le fonti orali centi, era un’economia povera quindi secondo me le amministrazioni locali nostre sono sempre state molto attente a creare le infrastrutture; da una parte si sono create, come diceva il professore, le strade, luce, i vari mezzi di comunicazione, di trasporto, di logistici eccetera; dall’altra come dicevo io prima cominciavano a crescere le prime aziende. Le prime aziende nel territorio sono venute abbastanza frequentemente dagli anni ‘50 agli anni ‘60. Camposampiero su questo non ha scelto proprio questa vocazione, come dire, chiamiamola artigianale-industriale perché parlare di industria mi pare sarebbe un po’ improprio: artigianale-industriale. Camposampiero ha curato in modo particolare i servizi perché aveva già i germi di questo aveva già i presupposti, non so l’ospedale, la casa di riposo, già tutti i servizi che esistevano in Camposampiero proprio come centro dicevo prima mandamentale aveva dato già un taglio al camposamp… a Camposampiero centro di servizi e quindi si è… piuttosto che industrializzare il paese, si è industrializzato – se mi consentite questa parola – o dato grande sfogo ai servizi. Le industrie sono nate, erano già molte, ma attorno a Camposampiero. Camposampiero diventa un paese industriale successivamente, di recente anche, non tantissimi anni fa con la zona industriale di Casere, mentre prima erano nate alcune industrie sparse nel territorio si da una zona industriale credo 7 o 8 anni fa, 10 anni fa al massimo; quindi la zona industriale di Camposampiero è più recente ma fa crescere enormemente però le aziende di servizio e qui credo che è stata una scelta sicuramente molto interessante, è stata una scelta che ha dato, che ha risolto un sacco di problemi, soprattutto problemi di manodopera; mi riferisco all’ospedale che assorbe nel, credo il professor Prezioso forse mi potrà, nel ‘65 ha 300, 350 dipendenti e arriva dopo… beh, insomma… anche adesso ha circa 1.200 dipendenti, quindi in realtà diventa la più grande industria di Camposampiero, quindi Camposampiero sente anche meno il bisogno di industrializzare proprio perché ha già questa grande industria. Non so, io vado a fare per esempio… il sindaco Dalla Zuanna che non è qui fra noi perché non ha… non gode in questo momento 0h… il massimo della salute, ha mandato me a fare il presidente della casa di riposo perché era un istituto che aveva bisogno di essere, come dire, aggiornato messo in linea con gli altri istituti ma già in quel momento si palesava davanti che in fondo la casa di riposo sarebbe diventato un servizio ai i cittadini molto importante, perché evidentemente l’età degli anziani cominciava, cominciava a crescere. Ecco quindi questo Camposampiero che diventa industria di servizi in maniera prepotente, casa di riposo, ospedale e altre istituzioni e risolve i problemi della occupazione attraverso gli istituti di servizio e successivamente diventa un paese industriale ad economia mista ecco qua vorrei dire solo una cosa: quando si dice che un’economia è in equilibrio si preferisce dire che l’economia di un paese, di una città, di un’azienda, non so, è in 62 63 Casi di studio – 1. Camposampiero equilibrio se l’economia è di tipo misto, cioè è fatta da agricoltura da servizi da industria eccetera. APRE: Ciò, ma voi di queste cose, magari anche attraverso familiari, genitori, nonni o che, che idea vi eravate fatta di Camposampiero com’era nel passato, anche voi penso queste cose ne avete sentito parlare, ne parlate o se ne parla perché in genere, no, voi sentite sempre parlare delle cose passate e dire ciò allora qua la gente lavorava, erano cose belle e cose buone; c’è uno scrittore inglese, uno scrittore inglese che parlando appunto dei ricordi e dei vecchi che portano questi ricordi dice che i vecchi vorrebbero farci credere che non esistevano sciocchi ai tempi loro: disgraziatamente rimangono essi a dimostrare il contrario. Quindi bisogna anche un po’ verificare sulla vostra esperienza, mi pare. MCEL: Avete capito questo passaggio, ragazzi; si è sentito bene? Lo avete capito o no: non mi pare mica che lo abbiano capito; magari se vuole ripetere questo ultimo passaggio qui che mi pare molto interessante. Diceva che c’è uno scrittore inglese, giusto? APRE: Si, si che adesso non mi ricordo più… MCEL: Si va bene, non ha importanza… APRE: che dise che i vecchi, i vecchi vorrebbero farci credere non esistevano sciocchi al tempo loro… MCEL: Al tempo loro quando erano giovani, insomma… APRE: Disgraziatamente rimangono essi a dimostrare il contrario… quindi diciamo che c’erano anche al tempo loro… MCEL: Certo, quindi avete capito vi ha lanciato una domanda il signor Prezioso, cioè se… dalle… dai contatti che avete avuto con i vostri nonni… APRE: … avete interrotto, un momento… MCEL: Cioè che tipo di impressione avete avuto se avete, loro hanno, hanno parlato comunque con, in famiglia dovrebbero avere parlato… APRE: avrete, di queste cose qualche volta avrete sentito parlare… GBUS: avuto gli echi… MCEL: qualche eco… qualche eco…
La didattica della storia attraverso le fonti orali GBUS: qualche nonno che alla vostra età, la sera, niente televisione, niente luce elettrica… MCEL: o magari alle volte succede in qualche pranzo no, quando la famiglia si ritrova vengono fuori i discorsi del passato, no… APRE: … si, si MCEL: E si recuperano queste cose, giusto? APRE: Una volta c’erano i filò… MCEL: Beh, si una volta c’erano i filò, qualcuno ha qualcosa magari di, di, che potrebbe essere utile da mettere in comune… GBUS: Va bene, andiamo avanti eh… bene. Fatta questa premessa, ulteriore premessa, adesso mi piacerebbe si entrasse nello specifico della vostra opera specifica, della vostra opera in particolare; allorché avete assunto responsabilità ai vari livelli, insomma, qui in paese quali sono state le direttrici della vostra opera; avete contribuito a guidare questa trasformazione avete introdotto, come mi sembra di avere già capito, ulteriore elementi di governo e di trasformazione di questo passaggio o invece avete, come dire, cercato di non accentuare le innovazioni per non vedere contraccolpi sociali che potevano essere pericolosi per l’identità e per l’assetto del paese? APRE: Mah, credo, credo che, almeno mi pare, insomma, di reinterpretare quel momento che noi avevamo in mente un profondo rinnovamento della situazione. Certo, la gente comune probabilmente non si rendeva conto di questo; avevano però l’esigenza, specialmente negli ambienti rurali, negli ambienti della campagna, che qualcosa si mutasse, perché effettivamente le classi contadine, le classi agricole fino allora erano state poste in una situazione di sudditanza direi rispetto anche al centro no, i piassaroi e quei dea campagna, già una distinzione diversa; il discorso stesso della luce che qua c’era e di là non c’era quindi il padrone che stava in centro e il fittavolo che stava in campagna, quindi c’era questo desiderio anche di una ripresa diremo di dignità e questa fu data specialmente attraverso la partecipazione alle elezioni per cui tutti i cittadini, comprese le donne, che per la prima volta per la prima volta cominciavano a votare, si sentivano impegnati nella scelta dei loro dirigenti, dei loro amministratori, i quali, noi in particolare, mi pare, avevamo questa esigenza di novità, di rinnovamento, dovete pensare che si 64 65 Casi di studio – 1. Camposampiero passava da un periodo in cui il comune era amministrato da un podestà di nomina prefettizia, di nomina del partito fascista… GBUS: Stiamo parlando, appunto, dell’epoca in cui il sindaco si chiamava podestà, ed era nominato, non eletto, nominato dal capo della provincia durante il regime fascista che cade nel ‘43 ufficialmente ma qui dura fino al ‘45 inoltrato… APRE: ‘45… GBUS: ‘45 inoltrato, fino all’aprile del ‘45… APRE: Quindi nel ‘50 si può dire che era iniziata l’ora un po’ tumultuosamente la vita democratica, però ci si sentiva impegnati anche a questo rinnovamento, a dare maggiori servizi a dare maggiore partecipazione alla gente la quale allora partecipava attivamente come prima è stato ricordato perché c’era questa desiderio di novità, questo desiderio di farsi valere che portava come conseguenza anche a uno stimolo agli amministratori di rinnovare, questo mi pare che sia stato; naturalmente sulla ispirazione politica che era di carattere democratico, perché bisogna tenere conto che in quel periodo c’era anche una lotta politica molto intensa che a livello generale, nazionale aveva come i due punti di riferimento la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista, e che invece a Camposampiero, per una strana situazione, aveva come punti di riferimento e di contrasto la Democrazia Cristiana e il Partito Monarchico; c’era un forte nucleo di monarchici, di nostalgici della monarchia e le polemiche anche nei comizi molte volte avvenivano proprio nei confronti del partito monarchico: credo che sia una specificità data nel presente… GBUS: Quindi Camposampiero non solo caso particolare dal punto di vista di questa… sviluppo, ma anche dal punto di vista della, della, del… del dialogo, della dialettica politica all’interno… APRE: Si, inserito in un ambiente più generale… GBUS: E in particolare, se lei dovesse tracciare un bilancio della sua attività, del suo essere “decisore” a Camposampiero? APRE: Mah, io credo che, si, insomma, ecco, di essere riuscito insieme con gli altri, con la collaborazione molto estesa di amici e collaboratori, di avere raggiunto dei punti positivi; io mi riferisco in particolare all’esperienza fatta come presidente dell’ospedale perché è stata quella nella quale maggiormente ho avuto un impegno diretto e personale rispetto
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