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Download integrale PDF - Progetto Mondiale Asma - Ginasma

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• Effetti collaterali: a più alte dosi (10 mg/kg peso<br />

corporeo/die o più), la teofillina ha la capacità<br />

potenziale di causare effetti negativi significativi,<br />

sebbene questi possano essere generalmente evitati<br />

con dosaggi e monitoraggio appropriati. I segni e i<br />

sintomi dell’intossicazione da teofillina coinvolgono<br />

diversi organi. I sintomi gastrointestinali, nausea, e<br />

vomito, sono i più comuni e precoci. Tuttavia,<br />

l’intossicazione da teofillina nei bambini e negli adulti<br />

può arrivare a scatenare convulsioni e persino la<br />

morte, anche in assenza di segni premonitori di<br />

stimolazione del sistema centrale nervoso. I sintomi<br />

cardiopolmonari comprendono tachicardia,aritmia e,<br />

occasionalmente, stimolazione del centro<br />

respiratorio.<br />

Generalmente, a concentrazioni sieriche inferiori a 15 µg/ml<br />

non si presentano effetti tossici importanti. I bisogni del singolo<br />

paziente variano, ma un approccio generale per il dosaggio<br />

prevede il mantenimento di una concentrazione sierica della<br />

teofillina stabile tra 5 e 15 µg per ml (28 a 85 µM) durante il<br />

trattamento a lungo termine con teofillina. Il monitoraggio della<br />

concentrazione sierica è consigliato all’inizio del trattamento<br />

con teofillina ad alte dosi (10 mg/kg di peso corporeo/die o più)<br />

e successivamente ad intervalli regolari. Il monitoraggio è<br />

inoltre consigliato quando un paziente sviluppa un effetto<br />

negativo ad una dose abituale, quando non si raggiungono i<br />

risultati terapeutici previsti e quando sono presenti condizioni<br />

che alterano il metabolismo della teofillina (per esempio, stati<br />

febbrili, gravidanza, patologie epatiche, scompenso cardiaco<br />

congestizio e l’uso di alcuni farmaci, quali la cimetidina, alcuni<br />

chinolonici, e alcuni macrolidi). Dosi più basse di teofillina sono<br />

associate ad una minore frequenza di effetti collaterali, ed<br />

esiste un minor bisogno di eseguire dosaggi plasmatici in<br />

pazienti in trattamento con bassi dosaggi (a meno che ci siano<br />

problemi di effetti collaterali o di mancanza di effetto<br />

terapeutico).<br />

ββ 2 -agonisti per via inalatoria a lunga durata d’azione<br />

I β 2 -agonisti per via inalatoria a lunga durata d’azione,<br />

compresi formoterolo e salmeterolo, hanno una durata d’azione<br />

superiore alle 12 ore (la maggior parte dei β 2 -agonisti per via<br />

inalatoria a breve durata d’azione ha una durata d’azione di 4-6<br />

ore). La Figura 7-4 confronta l’inizio e la durata dell’azione di<br />

diversi β 2 -agonisti per via inalatoria.<br />

Figura 7-4. Inizio e durata d’azione dei β 2 -agonisti per via inalatoria.<br />

Inizio dell’azione Durata dell’azione<br />

Breve Lunga<br />

Rapida Fenoterolo Formoterolo<br />

Pirbuterolo<br />

Procaterolo<br />

Salbutamolo<br />

(Albuterolo)<br />

Terbutalina<br />

Lenta Salmeterolo<br />

112 PROGRAMMA DI TRATTAMENTO DELL’ASMA IN SEI PARTI<br />

• Modalità di somministrazione: via inalatoria.<br />

• Meccanismo d’azione:i β2-agonisti per via inalatoria<br />

a lunga durata d’azione sono dei farmaci<br />

broncodilatatori, con un attività che persiste per<br />

almeno 12 ore. Come altri β2-agonisti, rilasciano la<br />

muscolatura liscia bronchiale, migliorano la<br />

clearance mucociliare, riducono la permeabilità<br />

vascolare e possono modulare il rilascio di mediatori<br />

da parte di mastociti e basofili166, 167 . Studi bioptici<br />

evidenziano che l’infiammazione cronica delle vie<br />

aeree nell’asma non è aumentata dal trattamento<br />

con β2-agonisti per via inalatoria a lunga durata<br />

d’azione93,168 , anzi, è stato riscontrato con l’uso a<br />

lungo termine, un piccolo effetto antinfiammatorio<br />

169, 170<br />

specialmente a carico della componente neutrofilica<br />

dell’infiammazione bronchiale 171 . La terapia con<br />

β 2 -agonisti per via inalatoria a lunga durata d’azione<br />

ha un effetto broncodilatatore paragonabile, o<br />

addirittura migliore, di quello del trattamento per via<br />

orale. I β 2 -agonisti per via inalatoria a lunga durata<br />

d’azione forniscono anche una protezione a lungo<br />

termine (>12 ore) contro gli stimoli broncocostrittori 172 .<br />

Studi di farmacologia clinica hanno evidenziato che<br />

la durata dell’effetto broncoprotettivo, fornito dai<br />

β 2 -agonisti per via inalatoria a lunga durata d’azione,<br />

diminuisce quando questi farmaci vengono usati<br />

regolarmente 173, 174, 175 . Il significato clinico di questi<br />

risultati rimane tuttavia poco chiaro, visto che gli<br />

studi clinici a lungo termine non segnalano<br />

diminuzioni dell’efficacia nel tempo 198 . Il formoterolo è<br />

un agonista completo del recettore β 2 , mentre il<br />

salmeterolo è un agonista parziale 176 , però il<br />

significato clinico di questa differenza non è ancora<br />

definito con precisione.<br />

• Ruolo nel trattamento: i β2-agonisti per via inalatoria<br />

a lunga durata d’azione vanno presi in<br />

considerazione quando le dosi standard di<br />

glucocorticoidi falliscono nel raggiungere il controllo<br />

dell’asma e prima di aumentare la dose di<br />

glucocorticoidi per via inalatoria (Evidenza A).<br />

Visto che il trattamento a lungo termine con<br />

β2-agonisti per via inalatoria a lunga durata d’azione<br />

non sembra avere attività antinfiammatoria, questo<br />

trattamento deve sempre essere associato con<br />

glucocorticoidi per via inalatoria98,99 (Evidenza A).<br />

L’aggiunta di β2-agonisti per via inalatoria a lunga<br />

durata d’azione a un regime quotidiano di<br />

glucocorticoidi per via inalatoria migliora i sintomi e<br />

la funzionalità respiratoria, mentre diminuisce l’asma<br />

notturno e l’uso di β2-agonisti per via inalatoria a<br />

breve durata d’azione177-179 oltre a ridurre il numero<br />

delle riacutizzazioni177-179,123,180 (Evidenza A).<br />

Vari studi hanno ormai segnalato che aggiungere un<br />

β2-agonista per via inalatoria a lunga durata d’azione<br />

(salmeterolo o formoterolo) in pazienti con asma non

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