REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL - La Privata Repubblica
REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL - La Privata Repubblica
REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL - La Privata Repubblica
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
ad ogni modo la pagherà....".<br />
Contenuto delle conversazioni confermato dal NICOLETTI il quale<br />
aggiungeva che IANNILLI era arrabbiatissimo e FEMIA<br />
preoccupatissimo di quello che poteva dire il SIGNORELLI,<br />
chiedendo in più occasioni se il giornale radio o televisione<br />
avessero riferito dell'interrogatorio dello stesso SIGNORELLI.<br />
Il 7 ottobre il NICOLETTI dichiarava al Giudice Istruttore che,<br />
trasferito dal carcere di Ferrara a quello di Rimini, vi aveva<br />
incontrato tale BONAZZI, già compagno di cella del FREDA, del TUTI<br />
e del FRANCI e questi gli aveva detto che, per l'inverno 1979 o la<br />
primavera 1980, era<br />
stata programmata una azione dimostrativa che avrebbe dovuto<br />
colpire le città di Bologna, Milano e Genova.<br />
Il progetto sarebbe stato rinviato per<br />
ragioni non note; ma qualcuno, invece di desistere, aveva ritenuto<br />
di dare comunque corso ad un'azione dimostrativa, provocando<br />
effetti più disastrosi di quelli programmati a causa della<br />
inesperienza dei "ragazzini".<br />
Il BONAZZI aveva anche aggiunto che SIGNORELLI e FACH<strong>IN</strong>I dovevano<br />
pagare per essersi affidati a persone inesperte.<br />
Le dichiarazioni di Massimo SPARTI<br />
II 26 aprile 1981 la Procura della <strong>Repubblica</strong> di Roma trasmetteva<br />
al G.I. di Bologna copia del verbale di interrogatorio, reso in<br />
altro procedimento per associazione sovversiva e banda armata, da<br />
Massimo SPARTI.<br />
Lo SPARTI, dopo aver parlato del suo rapporto con i fratelli<br />
FIORAVANTI, e con altri, ricordava che Valerio aveva ben presto<br />
manifestato un carattere particolarmente violento e coinvolgente,<br />
minacciandolo pesantemente in più occasioni, una volta<br />
imponendogli di custodire una borsa piena di armi e, nell'agosto<br />
1980, pretendendo la consegna immediata di documenti falsi per la<br />
MAMBRO.<br />
In tale ultima occasione, il FIORAVANTI riferendosi alla strage<br />
della stazione di Bologna, gli aveva detto; "hai visto che<br />
botto!", aggiungendo poi che a Bologna si era vestito in maniera<br />
da sembrare un turista tedesco mentre la MAMBRO poteva essere<br />
stata notata e per questo le aveva fatto tingere i capelli.<br />
Spaventato dalla enormità della vicenda, lo SPARTI lo aveva<br />
pregato di non parlargli neppure di quelle cose ed il FIORAVANTI<br />
aveva replicato che, comunque, doveva starsene zitto perché se gli<br />
fosse successo qualcosa gliela avrebbe fatta pagare; aggiungendo<br />
una agghiacciante ed esplicita minaccia verso il figlioletto: "te<br />
lo faccio piangere io Stefanino tuo !".<br />
Lo SPARTI aggiungeva di essere riuscito a procurare, tramite tale<br />
DE VECCHI Fausto, i documenti che il FIORAVANTI era andato a<br />
ritirare il giorno successivo.<br />
Il DE VECCHI confermava la circostanza e,