REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL - La Privata Repubblica
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Un rapporto in data 2 novembre 1987 del Nucleo Operativo dei<br />
carabinieri di Padova comunicava che erano state fatte delle<br />
immersioni in tre posti del lago di Garda, alla ricerca di<br />
quell'esplosivo che, secondo Gianluigi NAPOLI, era stato prelevato<br />
in più occasioni da esponenti della destra eversiva.<br />
Nei punti indicati erano stati effettivamente individuati degli<br />
ordigni.<br />
d. <strong>La</strong> perizia sul tatuaggio di PICCIAFUOCO<br />
Questo accertamento veniva disposto<br />
sul presupposto di fatto che il PICCIAFUOCO, fino al 1981, avesse<br />
impresso sul braccio un tatuaggio di forma diversa da quello che<br />
presentava alla Corte: i periti dovevano dire se ciò corrispondeva<br />
al vero; e, in caso di risposta affermativa, quale era la forma di<br />
quel tatuaggio preesistente e se lo stesso fosse stato cancellato<br />
o inglobato in quello successivo.<br />
I periti, il 19 febbraio 1988 rispondevano al quesito nei seguenti<br />
termini: "è possibile, ed anzi, del tutto probabile, la esistenza<br />
sul braccio del PICCIAFUOCO di un precedente tatuaggio di forma<br />
diversa da quella attuale..."<br />
Aggiungevano che il preesistente tatuaggio, la cui forma non era<br />
possibile identificare con certezza, era stato inglobato in quello<br />
attuale.<br />
Le vestigia del preesistente tatuaggio apparivano compatibili con<br />
un tatuaggio composto, tra l'altro, da due lettere C, affiancanti<br />
due di<br />
cinque puntini a croce, cosi come aveva riferito lo stesso<br />
PICCIAFUOCO.<br />
Un ultimo episodio da segnalare, la memoria<br />
indirizzata dal PAZIENZA al Direttore Generale degli Istituti di<br />
Prevenzione e Pena.<br />
In essa riferiva il PAZIENZA di avere appreso dal PICCIAFUOCO che<br />
costui, nel 1985, essendo detenuto all'Asinara, aveva potuto<br />
incontrare "tre misteriosi personaggi" che gli avevano promesso<br />
due o tre miliardi ed un passaporto per espatriare in Sudamerica,<br />
in cambio di una conferma da parte sua delle "assai improbabili<br />
teorie sviluppate dal G.I. e dal P.M. di Bologna".<br />
Queste rivelazioni il PICCIAFUOCO le aveva fatte durante una pausa<br />
delle udienze innanzi alla Corte di Assise di Bologna.<br />
Interpellato in merito al contenuto della lettera del PAZIENZA, il<br />
PICCIAFUOCO confermava le cose riferite, affermando: "..il<br />
discorso é talmente logico ! voleva che io collaborassi, che<br />
confermassi le accuse, non so dove volesse arrivare...".<br />
Terminate le discussioni delle parti, e dopo avere deciso in<br />
ordine alla acquisizione ed alla utilizzabilità di atti e<br />
documenti, la<br />
Corte, alla ore 12,40 del 23 giugno 1988, si ritirava in Camera di