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Un Paese sospeso tra passato e futuro<br />
Primo Ministro cercasi<br />
per superare la crisi<br />
Kathmandu, Simone Galimberti<br />
VICE-RAPPRESENTANTE PAESE <strong>CCS</strong> ITALIA<br />
Nonostante le dimissioni del Primo Ministro<br />
Madhav Nepal avvenute lo scorso 30 giugno,<br />
<strong>il</strong> Paese rimane ancora sull’orlo della<br />
crisi politica a seguito di un processo di negoziazione<br />
estenuante fra i maggiori partiti,<br />
che non hanno ancora risolto <strong>il</strong> nodo di chi<br />
sarà <strong>il</strong> prossimo capo di governo.<br />
Svariate votazioni segrete sono miseramente<br />
fallite a seguito della lotta fra titani<br />
all’interno del Parlamento, investito anche<br />
dei poteri costituzionali per la redazione<br />
di una nuova costituzione.<br />
Lo scontro è fra <strong>il</strong> Partito Maoista e <strong>il</strong><br />
Nepal Congress e nessuno dei due sembra<br />
voler mollare.<br />
Il governo del Primo Ministro Madhav<br />
Nepal era nato a seguito delle repentine<br />
dimissioni del Primo Ministro Dhal, detto<br />
Prachanda, leader del Partito Maoista<br />
Unificato, a causa di una controversia<br />
con l’allora Capo di Stato Maggiore dell’Esercito<br />
Nazionale. Tra i nodi della discordia,<br />
allora come oggi, c'era <strong>il</strong> futuro<br />
dell’esercito maoista e dei suoi oltre<br />
15.000 soldati sparsi in vari campi m<strong>il</strong>itari<br />
12<br />
NEPAL<br />
controllati dalle Nazioni Unite.<br />
Nato in circostanze precarie, <strong>il</strong> Governo di<br />
Madhav Nepal era <strong>il</strong> frutto di un patto fra<br />
una miriade di partiti politici minori. Le dimissioni<br />
di Nepal devono essere lette nell’ottica<br />
di un patto che ha consentito di<br />
votare un'estensione dei lavori dell’Assemblea<br />
Costituente, incapace, proprio a<br />
causa delle lotte politiche, di elaborare una<br />
Studenti nepalesi manifestano per la regolarità del sistema educativo (foto <strong>CCS</strong>)<br />
nuova carta federale a base federalista.<br />
Lotte personali fra leaders politici, scandali<br />
legati allo scambio di voti e favori,<br />
una corruzione sempre più rampante e le<br />
finanze dello stato a rischio di colasso<br />
rappresentano purtroppo lo stato attuale<br />
della politica nazionale. Gli scontri sono<br />
anche all’interno dei partiti maggiori, divisi<br />
da rivalità e ambizioni personali, con<br />
diversi protagonisti, ognuno rappresentante<br />
di una propria scuola di pensiero su<br />
come portare a termine <strong>il</strong> processo di<br />
pace.<br />
Il Nepal è un paese contraddistinto da<br />
una profonda diversità etnico-culturale<br />
che per secoli ha significato esclusione e<br />
privazione per una grande parte della popolazione,<br />
inserita all’interno di un rigido<br />
sistema castale derivato dalla religione<br />
hindu. Il movimento m<strong>il</strong>itare maoista,<br />
nato proprio per porre fine a tale logica<br />
discriminatoria, e l’abolizione delle monarchia,<br />
simbolo di questa oppresione,<br />
hanno ribaltato lo scenario con gli oppressi<br />
a volere ora più voce e più spazio.<br />
Le elezioni dell'Assemblea Costituente<br />
sono state un notevole successo grazie<br />
alla rappresentatività data ai gruppi etnici<br />
indigeni e a una considerevole presenza<br />
di donne. Eppure tutto questo non basta<br />
e anzi tra i punti di disaccordo c'è proprio<br />
una tipologia di federalismo a componente<br />
etnica, vera bomba ad orologeria in<br />
un contesto come quello nepalese.<br />
L’altro fattore, quello dell’unificazione<br />
degli eserciti, aggrava la discussione a<br />
causa dell'incapacità di trovare un accordo<br />
sui criteri di ammissione nell’esercito<br />
nazionale dei combattenti maoisti,<br />
intenzionati a non abbandonare la vita<br />
m<strong>il</strong>itare. L’esercito nazionale, nonostante<br />
la nomina del primo Capo di Stato Maggiore<br />
appartenente ad un gruppo indigeno,<br />
da sempre rappresenta i poteri forti<br />
dello status quo e oppone quindi grandi<br />
resistenze ai cambiamenti.<br />
Ultimo fattore destab<strong>il</strong>izzante è <strong>il</strong> movimento<br />
politico del sud de Nepal, che rappresenta<br />
le popolazioni Madhesi, culturalmente<br />
identiche alle popolazioni indiane che vivono<br />
al di là della frontiera e, proprio per<br />
questa ragione, mai considerate “nepalesi”.<br />
L'ago della b<strong>il</strong>ancia di fatto è nelle<br />
loro mani.<br />
Nepal News<br />
Il Ministero delle Finanze<br />
ha riferito al Parlamento<br />
sulla situazione critica<br />
delle finanze nazionali: a<br />
causa della crisi politica, <strong>il</strong><br />
nuovo budget non è infatti<br />
stato ancora approvato.<br />
Il Dipartimento per <strong>il</strong> Lavoro<br />
all’Estero ha bandito<br />
l’invio di lavoratori nepalesi<br />
in Libia dopo che 108<br />
lavoratori emigrati nel<br />
Paese nordafricano sono<br />
stati licenziati e tenuti in<br />
ostaggio dal datore di lavoro.<br />
Attualmente 47 di<br />
loro sono ancora trattenuti<br />
in Libia.