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I risultati del Laboratorio Progetti Chipata<br />
Ecco le 6 linee guida<br />
per <strong>CCS</strong> nel mondo<br />
Enrico Neri<br />
COORDINATORE ATTIVITÀ ESTERE <strong>CCS</strong> ITALIA<br />
“Stacchiamo interneeeet!” è <strong>il</strong> grido risuonato<br />
quattro volte al dì, nei corridoio<br />
e negli uffici della sede di <strong>CCS</strong> in Zambia<br />
dal 29 giugno al 5 luglio di quest’anno.<br />
Una sorta di campanella (staccando internet<br />
non si avevano distrazioni dai contenuti<br />
delle riunioni) che invitava <strong>il</strong><br />
personale espatriato ed internazionale<br />
di <strong>CCS</strong>, proveniente<br />
da ognuno dei paesi<br />
dove lavoriamo, a prendere<br />
posto per iniziare le sessioni<br />
di 2 ore ciascuna di quello<br />
che è stato battezzato<br />
LPC10 (Laboratorio Progetti<br />
Chipata 2010).<br />
Ci siamo visti tutti insieme con una finalità<br />
principale: migliorare la qualità dei nostri<br />
progetti, che tradotto dal<br />
“progettese” significa aumentare i bene-<br />
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ITALIA<br />
Ci siamo visti tutti<br />
insieme con una finalità<br />
principale: migliorare<br />
la qualità dei<br />
nostri progetti e aumentare<br />
i benefici<br />
che produciamo nei<br />
bambini<br />
fici che produciamo nelle bambine e nei<br />
bambini sostenuti. Abbiamo infatti deciso<br />
di non limitarci più a pensare cosa faremo<br />
l’anno prossimo nelle comunità<br />
dove lavoriamo, ma di pensare a più<br />
lungo termine, su tre anni. Questo ci permetterà<br />
di intervenire non solo in cose<br />
molto concrete come la costruzione<br />
di scuole e la distribuzione<br />
di materiali<br />
scolastici, ma anche, per<br />
esempio, di organizzare<br />
corsi di formazione per i<br />
maestri e le maestre e di<br />
poter verificare che effettivamente,<br />
anno dopo anno,<br />
producano migliori capacità di leggere e<br />
di scrivere nelle bambine e nei bambini.<br />
Per riuscirci abbiamo lavorato su tre<br />
fronti: 1. migliorare le nostre capacità di<br />
pensare e scrivere progetti attraverso<br />
una formazione svolta dalla nostra “guru”<br />
metodologica: Monica Favot; 2. decidere<br />
insieme i tempi ed i formati con cui mettere<br />
in pratica questo cambio da progetti<br />
di un anno a progetti di tre anni; 3. trovare<br />
la maniera di rendere più concreta la<br />
nostra bellissima “missione”.<br />
“Migliorare le condizioni di vita dei bambini<br />
nel contesto in cui vivono” è infatti<br />
un proposito alto e nob<strong>il</strong>e, ma bisogna<br />
pur essere d’accordo sul… come! Questa<br />
discussione ha finito per monopolizzare<br />
<strong>il</strong> Laboratorio: fra momenti di alta<br />
discussione e qualche caduta di tono,<br />
fra entusiasmi alle stelle e demoralizzazioni<br />
collettive, abbiamo prodotto sei<br />
punti che a noi sembrano fondamentali<br />
per poter affermare con la coscienza a<br />
posto di aver migliorato le condizioni di<br />
vita dei bambini.<br />
Li abbiamo battezzati i “nostri obiettivi” e<br />
ve li presentiamo di seguito (accompagnati<br />
da una piccola traduzione dal “progettese”):<br />
1. <strong>CCS</strong> contribuisce attivamente al benessere<br />
della prima infanzia, con particolare<br />
attenzione all’educazione prescolare.<br />
È infatti universalmente riconosciuto che<br />
i bambini che frequentano l’as<strong>il</strong>o nido e<br />
la scuola materna hanno minore rischio<br />
di abbandono scolastico e raggiungono<br />
risultati migliori di quelli che non lo fanno;