01.06.2013 Views

Scarica il PDF! - CCS Italia

Scarica il PDF! - CCS Italia

Scarica il PDF! - CCS Italia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Un progetto di turismo sostenib<strong>il</strong>e a Koh Rong Samlang<br />

Fermare gli espropri<br />

per salvare l’isola<br />

Sihanoukv<strong>il</strong>le, Paolo Gondoni<br />

COLLABORATORE <strong>CCS</strong> ITALIA<br />

Dopo che nel 1975 i Khmer Rouge di Pol<br />

Pot presero <strong>il</strong> potere, uno dei primi atti fu<br />

la distruzione totale del Catasto della<br />

Cambogia. Secondo le regole alle quali<br />

la rivoluzione comunista di Pol Pot, almeno<br />

all’inizio, si ispirava, tutto <strong>il</strong> territorio<br />

del Paese avrebbe dovuto rimanere<br />

prorietà dello Stato. Nessuna proprietà<br />

privata, <strong>il</strong> terreno alle Comuni. La storia<br />

ci ha purtroppo tramandato<br />

<strong>il</strong> tragico ep<strong>il</strong>ogo dell’avventura<br />

dei Khmer Rouge.<br />

Espropri e distruzioni che riguardavano<br />

tutto, non solo i<br />

terreni coltivab<strong>il</strong>i e le abitazioni<br />

private: <strong>il</strong> solo possedere<br />

una pentola per<br />

cucinare era considerato un<br />

reato immediatamente punito con una<br />

morte orrib<strong>il</strong>e. Ciascuno, dopo 15-18 ore<br />

di lavoro massacrante nei campi di riso,<br />

poteva solo mangiare alla mensa comune,<br />

dove <strong>il</strong> cibo veniva centellinato e<br />

distribuito in base al lavoro prodotto.<br />

Anche chi veniva trovato in possesso di<br />

un topolino, uno scarafaggio, un serpente<br />

o qualsiasi cosa di commestib<strong>il</strong>e,<br />

subiva una sorte orrenda, immediatamente,<br />

sul posto.<br />

Alla caduta di Pol Pot, tutti i cambogiani<br />

si ritrovarono così senza una casa nè un<br />

appezzamento coltivab<strong>il</strong>e, costretti a costruire<br />

la propria baracca o a coltivare su<br />

terreni di nessuno. Chi anche avesse voluto<br />

vantare la proprietà della propria<br />

vecchia casa miracolosamente ancora in<br />

piedi dopo l’esproprio e la deportazione,<br />

spesso la trovava occupata da altri disperati<br />

in cerca di rifugio. Una società distrutta,<br />

in tutti i sensi, sia economicamente<br />

che moralmente.<br />

Lentamente la situazione iniziò a sedimentare,<br />

una specie di accettazione s<strong>il</strong>enziosa<br />

dello status quo. Dal 2002,<br />

considerato da tanti l’anno zero della<br />

Cambogia, per <strong>il</strong> lento rifiorire delle attività<br />

e di piccole ricchezze, nessuno dei<br />

vari governi succedutisi ha mai messo<br />

Lobbies di governo<br />

e grandi compagnie<br />

asiatiche si appropriano<br />

dei terreni,<br />

cacciando famiglie<br />

sul posto anche da<br />

decine di anni<br />

ordine nel sistema delle proprietà. È iniziata<br />

anzi una feroce lotta tra potentati,<br />

politici e nuovi ricchi per appropriarsi dei<br />

terreni di maggior pregio. “Land grabbing”<br />

é <strong>il</strong> termine inglese usato per questi<br />

tipi di esproprio di terreni, praticato<br />

dalle lobbies di governo e dalle grandi<br />

compagnie asiatiche che con la corruzione<br />

si appropriano dei terreni, cacciando<br />

famiglie residenti sul<br />

posto anche da decine di<br />

anni, senza dare alcuna alternativa<br />

di sistemazione,<br />

col risultato di creare immense<br />

baraccopoli senz’acqua,<br />

prive di servizi igienici,<br />

dove la gente si ammala e<br />

muore. Questo in sfregio alle<br />

più elementari regole di legalità, alle quali<br />

si oppongono fleb<strong>il</strong>mente e con scarso<br />

successo le proteste delle organizzazioni<br />

in difesa dei diritti umani.<br />

<strong>CCS</strong> in Cambogia, durante la sua opera<br />

di costruzione di scuole, si é già trovata<br />

più volte a fronteggiare <strong>il</strong> fenomeno, con<br />

CAMBOGIA<br />

la minaccia di distruzione di strutture appena<br />

costruite o quella di evacuzione<br />

dell’intera comunità vicina alle scuole. La<br />

determinazione con la quale si é reagito<br />

senza arretrare di un solo passo, unitamente<br />

all’appoggio ottenuto da alcune<br />

organizzazioni per i diritti umani prontamente<br />

allertate, ci hanno sinora permesso<br />

di non subire queste ingiustizie,<br />

né per quanto riguarda le scuole costruite,<br />

né per l’evacuazione delle comunita<br />

che supportiamo. É di pochi giorni fa<br />

la minaccia di “riparametrazione del territorio“,<br />

come elegantemente viene<br />

anche chiamato l’esproprio, nell’isola di<br />

Koh Rong Samlang, un posto in se<br />

stesso meraviglioso anche se poverissimo,<br />

estremamente appetib<strong>il</strong>e per <strong>il</strong> turismo<br />

internazionale, dove abbiamo<br />

costruito una scuole elementare e un<br />

as<strong>il</strong>o, fornendo pasti ai bambini e supportando<br />

in varie forme la comunità locale.<br />

La fortuna ha voluto che un<br />

progetto di ecoturismo del quale abbiamo<br />

avviato lo studio di fattib<strong>il</strong>ità poco<br />

meno di un anno fa sia in fase finale di<br />

approvazione da parte delle autorità locali.<br />

Le attività del progetto verranno autogestite<br />

con <strong>il</strong> nostro supporto dalla<br />

gente del v<strong>il</strong>laggio di pescatori che conta<br />

poco più di 200 abitanti, creando per loro<br />

una fonte di reddito alternativa a quella<br />

della pesca in continuo declino e sopratutto<br />

impedendo che <strong>il</strong> terreno di prorietà<br />

del v<strong>il</strong>laggio venga espropriato a fini turistici.<br />

Una partita giocata sul f<strong>il</strong>o del rasoio,<br />

ma che ci permette per ora di tirare<br />

un sospiro di sollievo.<br />

La bellissima baia di Samlangl (foto <strong>CCS</strong>)<br />

13

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!