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Riforme ed elezioni amministratrive in Africa<br />
Il decentramento<br />
seme di democrazia<br />
Giorgio Pagano*<br />
Qual è l’immagine giusta dell’Africa oggi?<br />
La miseria e la fame, o i successi della<br />
democrazia africana per debellarle? Il<br />
quadro è molto complesso, e la risposta<br />
non è fac<strong>il</strong>e. Sicuramente c’è un’Africa<br />
straziante, le cui condizioni dipendono<br />
anche dai governi africani. Ma è vero<br />
anche che la gestione dei governi è migliorata<br />
nei 2/3 degli Stati, e<br />
che si è elevato <strong>il</strong> livello di<br />
alcune leadership del continente:<br />
si pensi al sudafricano<br />
Nelson Mandela o al<br />
mozambicano Joaquin<br />
Chissano, solo per fare<br />
qualche nome. In alcuni<br />
Paesi <strong>il</strong> benessere è cresciuto.<br />
Ma in altri, nell’Africa subsahariana<br />
soprattutto, i problemi restano<br />
enormi, e in certi casi perfino si aggravano.<br />
Alla base c’è <strong>il</strong> dramma della scarsità<br />
delle risorse. E ci sono responsab<strong>il</strong>ità<br />
26<br />
FOCUS<br />
Dove c’è <strong>il</strong> decentramento<br />
amministrativo<br />
ci sono più sv<strong>il</strong>uppo,<br />
più acqua, più servizi.<br />
E gli stessi aiuti allo<br />
sv<strong>il</strong>uppo sono<br />
più efficaci.<br />
nostre, del ricco Occidente, così come<br />
delle elite al potere. Il grande squ<strong>il</strong>ibrio tra<br />
l’Africa e l’Occidente è <strong>il</strong> frutto del colonialismo<br />
e prima ancora della tratta degli<br />
schiavi, due fenomeni che hanno impoverito<br />
un continente che fino ad allora<br />
aveva conosciuto un suo sv<strong>il</strong>uppo. Ma,<br />
dopo <strong>il</strong> colonialismo, le elite al potere non<br />
sono state spesso all’al-<br />
tezza, d<strong>il</strong>apidando e predando<br />
le ricchezze dei loro<br />
Stati. Ed ecco allora lo strazio<br />
dei 307 m<strong>il</strong>ioni di affamati,<br />
<strong>il</strong> 12,5% in più rispetto<br />
all’anno scorso. Uno strazio<br />
aggravato da nostre responsab<strong>il</strong>ità<br />
attuali. Si pensi a<br />
come <strong>il</strong> cambiamento climatico stia colpendo<br />
l’Africa, un continente che non ha<br />
contribuito al danno. La colpirà, se non<br />
interverremo, con la massima forza: azzoppando,<br />
con la siccità, <strong>il</strong> suo vulnera-<br />
b<strong>il</strong>e settore agricolo. Si pensi ancora agli<br />
investimenti stranieri in agricoltura, che<br />
provocano <strong>il</strong> passaggio dall’agricoltura<br />
tradizionale -basata sulla biodiversità,<br />
sulle varietà locali, sulle comunità- all’agro-industria:<br />
cioè alle monoculture<br />
destinate all’esportazione e al ricorso<br />
massiccio alla chimica, con <strong>il</strong> conseguente<br />
impoverimento dei terreni.<br />
La controtendenza è data dai tanti segnali<br />
di democrazia in Africa. Il segnale<br />
più importante è forse quello della nascita<br />
e della crescita del decentramento<br />
amministrativo e dell’autogoverno locale:<br />
uno strumento chiave per lo sv<strong>il</strong>uppo, <strong>il</strong><br />
buongoverno e la partecipazione democratica.<br />
Il tema della valorizzazione delle<br />
risorse locali e della costruzione di istituzioni<br />
democratiche decentrate è decisivo<br />
ovunque, anche in Africa. Nessun Paese<br />
può attendere che lo sv<strong>il</strong>uppo e l’eliminazione<br />
della povertà arrivino solo dall’esterno.<br />
Le basi della crescita dell’Africa<br />
risiedono nel tessuto economico, sociale<br />
e istituzionale interno, e in questo tessuto<br />
ha un ruolo chiave la capacità di decentrare<br />
lo Stato, di promuovere lo sv<strong>il</strong>uppo<br />
locale e l’autogoverno dei territori. È<br />
quello che sta accadendo: negli ultimi<br />
anni quasi tutti i Paesi hanno adottato riforme<br />
dell’organizzazione statale, trasferendo<br />
poteri alle istituzioni locali. Il<br />
processo è ancora in corso di realizzazione,<br />
ed è differenziato da Paese a<br />
Paese perché fortemente influenzato<br />
Code ai seggi in Mozambico, United Nation Photo