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LE SCARPE DEI SUICIDI - Tobia Imperato - Indymedia Piemonte

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L’accusa è rappresentata dai due PM che hanno condotto l’inchiesta: Maurizio Laudi e Marcello Tatangelo. Laudi,<br />

da regista, resterà quasi sempre dietro le quinte e comparirà in aula solo in rare occasioni, lasciando al collega più<br />

giovane il ruolo di fine dicitore.<br />

La difesa è sostenuta dagli avvocati Claudio Novaro e Roberto Lamacchia (che si occupa essenzialmente dell’accusa<br />

relativa ai fatti di Caprie). A Silvano, essendo nullatenente, è stato concesso il patrocinio gratuito.<br />

Gli altri: cancellieri, sbirri, guardie penitenziarie, avvocati di parte civile, sono - come da copione - inutili comparse<br />

del rito che deve compiersi.<br />

Pelissero è “Imputato dei delitti di […]”:<br />

“a) […] per aver attentato alla sicurezza di mezzi destinati alla produzione e trasmissione di energia elettrica,<br />

provocando mediante la collocazione di un ordigno, la esplosione di una cabina di trasformazione elettrica<br />

erogante energia agli impianti di illuminazione e ventilazione della galleria Giaglione sita sull’autostrada A32<br />

Torino-Bardonecchia gestita dalla SITAF spa, e la conseguente interruzione dell’erogazione dell’energia<br />

elettrica ai servizi (illuminazione e ventilazione) della citata galleria; ed essendo derivato dal fatto, in forza<br />

della potenzialità dell’esplosivo utilizzato e delle conseguenze comunque derivate, pericolo per la pubblica<br />

incolumità;<br />

b) […] per aver portato in luogo pubblico, al fine di eseguire il delitto di cui sopra, esplosivo gelatinato del tipo<br />

dinamite. Con l’aggravante (per entrambi i capi d’imputazione) […], essendo i reati commessi con finalità di<br />

terrorismo e di eversione dell’ordine democratico. […] Fatti commessi a Giaglione il 18/3/97;<br />

c) del reato cui all’art. 270 bis c. p. per avere partecipato, unitamente a Massari Edoardo, Rosas Maria<br />

(quest’ultima dal settembre 1997) e terze persone allo stato non identificate, ad una associazione, anche<br />

denominata Lupi Grigi, proponentesi il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo e di eversione<br />

dell’ordine democratico, ed in particolare attentati contro vari obiettivi in Val di Susa tutti legati al progetto<br />

dell’Alta Velocità (quali impianti di trivellazione del terreno, sedi ferroviarie, centraline telefoniche, cantieri<br />

edili, ripetitori radio-televisivi) nonché reati ai danni di Municipi di Comuni della Val Susa, cantieri ferroviari e<br />

impianti sciistici, e più in generale essendo l’associazione finalizzata a provocare l’insurrezione armata degli<br />

abitanti della Val di Susa contro i poteri dello Stato, in Torino, Susa e luoghi limitrofi, dall’agosto 1996 al<br />

marzo 1998 551 .<br />

d) […] perché, in concorso con Massari Edoardo, Rosas Maria […], si impossessava di materiale ferroso e<br />

benzina che sottraeva, dopo aver aperto un varco nella lamiera di recinzione, all’interno del cantiere della<br />

società RCCF di Torino, società che si occupa della copertura della tratta ferroviaria Torino-Modane. Con le<br />

aggravanti di aver commesso il fatto su cose esposte alla pubblica fede in Torino il 14/2/98.<br />

e) […] per avere, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, con Massari Edoardo e Rosas<br />

Maria (deceduti) detenuto, all’interno della Casa occupata di Collegno ove stabilmente dimorava, n. 2<br />

bombolette antiaggressione marca Police contenenti gas lacrimogeno idonee all’impiego e un ordigno esplosivo<br />

del genere pipe-bomb di fabbricazione artigianale costituito da un tubo di materiale plastico contenente circa<br />

gr. 300 di polvere nera e idoneo all’impiego, in quanto dotato di potenza sufficiente ad arrecare lesioni<br />

gravissime a chiunque si trovi nelle immediate vicinanze dello scoppio. Con l’aggravante […] essendo i reati<br />

commessi per finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico […]. Accertato in Collegno nel marzo<br />

1998.<br />

f) […] per avere, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, con Massari Edoardo e Rosas<br />

Maria (deceduti) ricevuto, alfine di trarne profitto e conoscendone l’illecita provenienza: targhe di autovettura<br />

[…] provento di furto commesso in epoca precedente […] che venivano successivamente applicate a auto FIAT<br />

Ritmo in uso all’indagato; macchina da scrivere […] fotocopiatrice […] trancia […], tutti provento di un furto<br />

commesso in data 1/2/98 […] in Rivarolo Canavese; tre decespugliatori […] due motoseghe […], una<br />

smerigliatrice […], un martello demolitore elettrico […], un seghetto elettrico […], un trapano […], una filiera<br />

a mano, una torcia ricaricabile e tre cassette di ferri: tutti provento di un furto commesso in data 22/2/98 ai<br />

danni del Municipio di Bussoleno; un apparecchio Teledrin SIP, una saldatrice […] una motosega, cassetta per<br />

attrezzi, un flessibile […]: tutti provento di un furto commesso in data 19/12/97 ai danni del magazzino del<br />

Comune di Carignano. Fatti accertati in Collegno, nel marzo 1998.<br />

A2) […] perché, in concorso con Massari Edoardo, Rosas Maria […], si impossessava di un telefax, una<br />

stampante, timbri del comune di Caprie, decespugliatori, trapani, motoseghe, e numerosi altri utensili che<br />

sottraeva all’interno del Municipio del Comune di Caprie (TO), al cui interno si introduceva e al quale dava<br />

551<br />

Il reato di “associazione eversiva” è la versione moderna del reato di “Associazione dei Malfattori“, con cui venivano incriminati glia<br />

anarchici nell’Italia Umbertina.<br />

“Come si formasse questa giurisprudenza merita di essere ricordato. La cosa cominciò sotto l’impero del Codice sardo del 1859 che agli art. 426 e<br />

segg. puniva con pene gravi le associazioni di malfattori (bande di briganti) con, capi, armi, ecc…, che avevano al loro attivo una lunga collana de’<br />

più gravi delitti effettivamente commessi. La storia non registra il nome di quel giureconsulto o poliziotto, che ebbe per il primo la geniale intuizione<br />

di applicare quelle disposizioni di legge a quanti professavano principi che gli uomini di Governo avversavano […]. Peccato! Quel geniale inventore<br />

avrebbe meritato un monumento come giurista e come… salvatore della patria!”, FRANCESCO SAVERIO MERLINO, L’Italia qual è, Politica e<br />

magistratura, Fascismo e democrazia, Feltrinelli, Milano, 1974 (I ed. L’Italie telle qu’elle est, Paris, 1890), p. 259.<br />

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