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LE SCARPE DEI SUICIDI - Tobia Imperato - Indymedia Piemonte

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sulle nevi della Valle d’Aosta che sulle spiagge di Cancun nel Messico. Mi dichiaro ostile a qualunque utilizzo<br />

dell’energia nucleare così come all’uso esagerato e fuori luogo dell’automobile. Sono ostile al turismo e<br />

incompatibile con ogni forma di autorità dal nonno in caserma, al magistrato che condanna o assolve a<br />

capriccio, allo sbirro che fa il suo dovere, al capofficina fino all’insegnante di scuola dell’obbligo.<br />

Fondamentalmente non riesco a vedere uno spazio praticabile, per le mie imperative esigenze libertarie, in<br />

questa società così detta civile e della pace a tutti i costi. Non riesco infine a vedere nessuno spazio di dialogo<br />

con questa vostra maggioranza che ormai da un secolo ha meschinamente voltato le spalle alla terra in nome di<br />

quella infamia che ogni sterminio giustifica: il Progresso.<br />

Nego però con fermezza ogni coinvolgimento anche marginale in qualunque attentato in Val Susa o altrove.<br />

Nego e respingo ostinatamente ogni coinvolgimento o favoreggiamento nei confronti di un gruppo detto Lupi<br />

Grigi o di qualunque altro gruppo di altra specie.<br />

L’idea di gruppo stride ed è incompatibile con il mio carattere individualista e riservato, direi quasi ermetico.<br />

Concludo questa breve dichiarazione di chiarimento, più verso i compagni che mi hanno manifestato solidarietà<br />

che non verso la società civile che mi accusa di ecoterrorismo, sottolineando che a nessuno riconosco il potere e<br />

l’autorità nel giudicare le mie azioni. Prenderò atto della condanna contro di me pronunciata e che poi verrà<br />

eseguita solo ed esclusivamente in virtù di una maggiore forza numerica e tecnica!<br />

E che ognuno pensi quel che vuole e faccia quello che gli pare. Chi vuole mi starà vicino e chi non se la sentirà<br />

mi rifugga allora come fossi un demone uscito da chissà quale bolgia dell’inferno sociale!” 110<br />

Nel mese di maggio il clima comincia a raffreddarsi, la vicenda non occupa più le prime pagine.<br />

Torino è tutta in tiro per l’imminente visita del monarca dello Stato vaticano. Gli squatter salutano l’evento facendo<br />

sfilare il giorno prima, il 23, per le vie cittadine sull’apposita portantina, attorniato dalle guardie svizzere, il papa Gaio,<br />

“l’unico papa che non ha mai ucciso nessuno che vuole tutti liberi e che non ha mai chiesto una lira”; durante la<br />

processione l’altissimo prelato cuoce e distribuisce ai fedeli salsicce alla brace, fuma spinelli e accoglie nel suo<br />

baldacchino procaci fanciulle.<br />

Nonostante la manifestazione fosse stata vietata dal questore Faranda, al “Gran Carnevale Papale” partecipano 700<br />

persone; lo schieramento di polizia è imponente, comandato in piazza dal questore in persona, che dopo il 4 aprile sente<br />

traballare il cadreghino 111 .<br />

L’8 giugno si celebra a Milano il processo contro Patrizia Cadeddu, l’anarchica accusata di aver recapitato a Radio<br />

Popolare la rivendicazione di un attentato avvenuto il 25 aprile dell’anno precedente contro i muri del municipio<br />

milanese. L’accusa è tutta incentrata sulla videocassetta registrata dalle telecamere esterne della radio, in cui si<br />

intravede per pochi istanti la persona che consegna la rivendicazione. L’immagine non è nitida, ma secondo gli<br />

inquirenti l’imputata è riconoscibile al 90%.<br />

Patrizia, che si è sempre dichiarata innocente, viene condannata sulla base di questa prova farraginosa a 5 anni di<br />

galera. Anche lei faceva parte di un posto occupato, il Laboratorio Anarchico di via De Amicis; con il suo arresto la<br />

DIGOS ha finalmente l’occasione per chiudere definitivamente lo spazio.<br />

La situazione di Milano (dove sembra che solo il Leoncavallo abbia diritto all’esistenza), diversa da Torino in cui le<br />

case anarchiche sono la maggioranza, impedisce la difesa del posto e anche le successive rioccupazioni verranno<br />

sgomberate.<br />

In occasione del processo gli squatter torinesi approdano a Milano, salgono sulla balconata della Galleria,<br />

espongono uno striscione “Patrizia libera al 100 %”, fanno suonare trombe da stadio, lanciano volantini e fumogeni<br />

colorati. Contemporaneamente un altro gruppo di anarchici occupa simbolicamente Radio Popolare esigendo di poter<br />

leggere un comunicato.<br />

110 “Alla società civile, ai compagni anarchici, ai verdi, rossi, neri, a chi ha capito tutto o niente, a chi non gli interessa nulla di ciò che gli succede<br />

intorno, a tutti coloro che sono invece consapevoli di cambiare il corso della storia”.<br />

Cfr. GIANNI PACCHIARDO, “Memoriale dal carcere – La mia unica colpa è di essere anarchico”, Luna Nuova, 19/5/1998.<br />

Sull’anarchismo insurrezionalista cfr. nota 307.<br />

111 “No, non assassinate, non deportate nessuno; queste atrocità vanno bene per i re o per gli scellerati che li imitarono, non è facendo come loro<br />

che costringerete a prendere in orrore coloro che le esercitavano. Non usiamo la forza per gli idoli; non ci vuole che il ridicolo per chi li serve: i<br />

sarcasmi di Giuliano nocquero alla religione cristiana più che i supplizi di Nerone. Non vorrei dunque che ci si limitasse permettere indifferentemente<br />

tutti i culti; io desidererei che si fosse liberi di ridere e di beffarsi di tutti; che, uomini riuniti in un tempio qualsiasi per invocare l’eterno a loro modo,<br />

fossero visti come i commedianti su un palcoscenico, al gioco dei quali è permesso a chiunque di andare a ridere, non lo ripeterò dunque mai<br />

abbastanza: non più dei, francesi, non più dei, se non volete che il loro impero funesto vi ripiombi in breve tempo in tutti gli orrori del dispotismo; ma<br />

è solo prendendovene gioco che li distruggerete. Non rovesciate affatto i loro idoli con la collera: polverizzateli scherzando, e la credenza cadrà da<br />

sola. E basterà, io spero, per dimostrare che non deve essere promulgata alcuna legge contro i delitti religiosi, perché chi offende una chimera, non<br />

offende nulla. D. A. F. De Sade (Ancora uno sforzo francesi e sarete repubblicani). GRANDE CARNEVA<strong>LE</strong> PAPA<strong>LE</strong> Sabato 23 maggio ’98 arriva a<br />

Torino, ore 16,00 Balon – Astenersi partiti e comunità religiose – Barocchio”.<br />

Il Vaticano non si tocca. Sempre lo stesso giorno, la questura aveva vietato anche un presidio anticlericale organizzato dalla FAI e altre realtà torinesi.<br />

Cfr. ARTURO BUZZOLAN, “Ieri in processione 500 squatter con il Papa Gaio”, La Repubblica, 29/4/1998. LODOVICO PO<strong>LE</strong>TTO, “Tornano gli squatter,<br />

serrande chiuse – Hanno sfilato malgrado i divieti, ed è polemica”, La Stampa, 29/4/1998.<br />

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