LE SCARPE DEI SUICIDI - Tobia Imperato - Indymedia Piemonte
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E qui, da commediante che è costretto ad rimpolpare un misero canovaccio per non essere linciato dal pubblico,<br />
effettua il colpo di scena: Sole e Baleno non sono mai stati Lupi Grigi, non c’entravano nulla con gli attentati in Val<br />
Susa. Ma Silvano sì, lui era un Lupo Grigio, anzi il lupo grigio, un lupo solitario: l’unico che, nonostante “la serietà,<br />
l’esperienza e la competenza degli investigatori”, sia stato identificato.<br />
Lo proverebbero sia i famosi volantini che avrebbe gettato dal finestrino della sua auto e che avrebbe recuperato il<br />
giorno dopo, volantini di cui non sarebbe entrato in possesso casualmente ma che aveva intenzione di diffondere, sia la<br />
sua partecipazione all’attentato alla cabina della SITAF di Giaglione (reato effettuato in concorso ai soliti ignoti).<br />
L’unica prova della partecipazione di Silvano all’attentato sarebbe la famosa torcia da testa rinvenuta in loco, che<br />
mostrerebbe delle tacche, tacche presenti anche sulle due torce trovate in casa sua a Bussoleno.<br />
Queste incisioni - secondo il PM - sarebbero “veramente molto molto molto caratterizzanti, molto molto molto<br />
simili e assolutamente identiche” e costituirebbero un fatto “molto, molto, molto, molto peculiare, molto<br />
individualizzante, molto contraddistinguente”.<br />
Sul fatto che difficilmente degli attentatori avrebbero lasciato un oggetto personale (come la torcia da testa) sul<br />
luogo del delitto, Tatangelo ribadisce la versione di Petronzi dell’incidente di percorso che avrebbe causato il ferimento<br />
di Silvano (determinando anche la rottura della torcia) e obbligato gli autori dell’attentato a fuggire precipitosamente,<br />
lasciando lì il reperto compromettente.<br />
Sull’origine delle tacche Tatangelo non è d’accordo con il suo perito (segni di riconoscimento), secondo lui servono<br />
a migliorarne la presa.<br />
Visto che gli attentatori non avevano guanti, poiché sono state rinvenute impronte digitali, che senso avrebbe avuto<br />
fare delle tacche per migliorare la presa? A meno che non si voglia ipotizzare che gli altri attentatori fossero tanto<br />
sprovveduti da lasciare le proprie impronte, mentre Silvano, esperto sabotatore, abbia – lui solo – indossato i guanti,<br />
piazzato con perizia l’esplosivo nel punto giusto per fare maggiori danni e abbia – da tecnico esperto qual’è –<br />
individuato e disattivato i relais dell’impianto d’emergenza.<br />
Ma un simile mostro di bravura e perfezione tecnica come mai – sempre secondo le tesi dell’accusa – sarebbe poi<br />
stato così inesperto da essere l’unico a venire coinvolto nell’onda d’urto dell’esplosione, tanto da rimanerne ferito e da<br />
essere costretto ad abbandonare sul terreno una prova a suo carico?<br />
Naturalmente il PM sorvola sul fatto che le tacche sulla torcia dell’attentato sono state repertate solo dopo il<br />
sequestro delle torce di Silvano.<br />
Che l’imputato dichiari di non aver mai fatto tacche sui propri utensili per il PM non ha alcuna rilevanza: siccome la<br />
sorella ha deposto che nella casa vi erano moltissimi attrezzi, taluni già appartenuti al padre, le tacche le avrà fatte<br />
quest’ultimo (morto nell’‘84, epoca in cui probabilmente tali torce da testa, di fabbricazione cinese, non erano ancora<br />
commercializzate in Italia).<br />
Tatangelo sa che deve giustificare la storia dei relais e della chiave d’accesso in mano agli attentatori, quindi<br />
riconosce che senz’altro l’attentato era opera di più persone e senza dubbio i “non identificati” erano gente esperta che<br />
conosceva bene il luogo. D’altronde in un dialogo intercettato, in cui i tre squatter parlavano di sabotare degli impianti<br />
sciistici, Pelissero aveva detto che lui in Valle aveva “i ganci”.<br />
Per il PM non ha alcuna importanza che tale attentato non sia stato rivendicato dai Lupi Grigi, perché anche altri non<br />
lo sono stati e poi la SITAF, anche se è altra cosa dal TAV, è comunque un obiettivo valido per ogni ecoterrorista.<br />
Secondo lui, tutti gli attentati e sabotaggi avvenuti in Val Susa sono riconducibili ad un’unica matrice: le varie sigle<br />
usate (Lupi Grigi, Val Susa Libera, ecc.) sono state solo un depistaggio per confondere gli inquirenti.<br />
Silvano sarebbe stato un militante di tale organizzazione clandestina, lo proverebbero i volantini che gli sono<br />
addebitati (che Silvano non ha mai visto prima di essere arrestato). Tali volantini (si tratta di tre testi ciascuno in 10<br />
copie) presenterebbero forti analogie con quelli lasciati come rivendicazione dai Lupi Grigi, sia per il tipo di linguaggio<br />
usato (stesse parole ricorrenti) che per lo stile (l’uso ripetuto dei due punti e il fatto che sono scritti a caratteri maiuscoli<br />
mentre è minuscolo solo ciò che è compreso fra le parentesi).<br />
Altra analogia sarebbe un volantino in cui compare la parola scuola con la Q, errore rinvenuto anche in una<br />
annotazione su un libro di Silvano sequestrato durante la perquisizione a casa sua (Terroristi! Attenti all’ortografia!).<br />
Inoltre in un volantino è citato il sequestro Soffiantini, episodio che i tre anarchici avevano commentato tra loro in<br />
auto 629 , e in un altro vi sono i nomi di alcuni partigiani caduti in Val Susa e Silvano aveva in casa (oltre al Mein Kampf)<br />
anche un libro sulla resistenza locale, in cui tali caduti sono citati.<br />
E’ proprio una persona fortunata Silvano, probabilmente è l’unico in tutta la Val di Susa a possedere tale libro,<br />
editato dall’ANPI di Bussoleno nel 1975 630 .<br />
Per Tatangelo non vi sono dubbi, Pelissero è l’autore di tali testi (anche se le perizie effettuate sulle macchine da<br />
scrivere della Casa Occupata e di casa sua hanno dato tutte esito negativo). Lui li ha redatti, lui li ha gettati dal<br />
finestrino, lui li ha recuperati il giorno seguente (strano che, poiché Silvano non portava guanti ed è stato trattenuto oltre<br />
5 ore al fine di manomettergli la vettura, nessun DIGOS si sia preoccupato di rilevare eventuali impronte sui volantini).<br />
629 “Pelissero: Avete sentito, hanno liberato Soffiantini, hanno pagato 5 miliardi di dollari, gli hanno amputato tutte e due le orecchie. Oggi c'è<br />
l’articolo sulla Stampa diceva questo. […] Massari: Lui con tutto l’accumulo del suo potere economico metteva fame a un casino di gente”,<br />
Conversazione del 10/2/1998.<br />
Secondo giudici e sbirri, gli individui sospetti non hanno nemmeno il diritto di commentare un fatto di cronaca (come fanno la maggior parte delle<br />
persone) senza che questo si ritorca contro di loro, diventando addirittura un elemento a carico.<br />
630 Si tratta di: MARIA ELISA BORGIS, La Resistenza nella Valle di Susa.<br />
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