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LE SCARPE DEI SUICIDI - Tobia Imperato - Indymedia Piemonte

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“E’ la prima volta che viene proposto il passaggio di questo treno in una valle con queste caratteristiche: vista<br />

la sua conformazione potrebbe localizzarsi in punti ben precisi più rumore o in forma più prolungata. –<br />

continua il prof. Chiocchia - Per effetto diretto del diagramma di emissione con il TGV vi sarà ancora più<br />

rumore in certe zone alte con disagi sicuri per gli insediamenti posti sui fianchi delle montagne; altri problemi<br />

potrebbero derivare dalla stratificazione atmosferica a seconda della sua stabilità o instabilità” 216 .<br />

In Val di Susa è prevista l’evacuazione di un’area di 100 metri per lato del tracciato, contro i 150 adottati dalla<br />

Francia.<br />

“Sino ad ora non è mai stato costruito un TAV in una valle stretta come la Valsusa e ciò porterà conseguenze<br />

oggi imprevedibili. Il rumore è il principale inquinamento di questo treno, al quale si aggiungono le altrettanto<br />

gravi vibrazioni avvertibili soprattutto se le case comunicano tramite una vena di roccia con la ferrovia (il<br />

cosiddetto effetto terremoto) 217 . Le persone che vivono nei pressi di queste ferrovie sono sottoposte a una vita<br />

nevrotica ed oltre ai disturbi nervosi è stato constatato nei bambini un ritardo nella capacità a parlare” 218 .<br />

“Questo progetto implica la trasformazione della Valle in un corridoio di servizio industriale, all’interno del<br />

quale non verranno rispettati, neppure alla lontana, i limiti di inquinamento acustico previsti nelle varie zone<br />

che compongono un tessuto abitativo. – prosegue Claudio Cancelli - Per essere chiari:<br />

- vi saranno centinaia, forse migliaia di abitazioni, all’interno delle quali non sarà possibile il riposo notturno;<br />

- vi saranno paesi interi, ove non sarà possibile trovare nessun luogo ove collocare, a norma di legge, un asilo o<br />

una scuola;<br />

- andrà praticamente a zero il valore degli immobili, perché non si troverà alcuno disposto ad acquistarli.<br />

Quale sia l’esito di questo processo non è difficile da prevedere; quando, dopo trent’anni di cantieri aperti, la<br />

linea arriverà a regime, la Bassa Valle di Susa si sarà trasformata in un ghetto. Coloro che ne avevano i mezzi,<br />

se ne saranno andati, pur perdendo gran parte del valore delle loro proprietà, e nella zona sarà rimasta solo la<br />

frazione più povera e indifesa della popolazione. E’ già accaduto, e in modo irrimediabile, in altre parti del<br />

mondo. Sta accadendo attorno alla Malpensa, ove migliaia di persone disperate chiedono solo i mezzi per<br />

andarsene” 219 .<br />

LA LINEA AD ALTA VELOCITÀ TORINO-LIONE<br />

“Ma questa non è una ferrovia, è un suicidio,<br />

e se mettono mezzo metro di binario si va là e si toglie”.<br />

Un abitante della Val Susa<br />

In Valle di alta velocità si comincia a parlare nei primi mesi del 1990: il Comitato Promotore dell’Alta Velocità<br />

tiene a Torino un incontro con il ministro dei trasporti Carlo Bernini in cui si annuncia la decisione dei francesi di<br />

abbandonare il progetto Alta Velocità Parigi-Losanna-Milano a favore di quello Parigi-Lione-Torino-Milano, linea che<br />

attraverserebbe la Val di Susa e di cui si stanno studiando le soluzioni possibili. Immediatamente il Coordinamento<br />

delle Associazioni Ambientaliste della Valle di Susa prende posizione contro il progetto inviando un telegramma al<br />

ministro.<br />

Nel ‘91 è costituita la TAV spa con un capitale sociale di 100 miliardi, che arriveranno a 400 nel ‘96 con l’ingresso<br />

di 16 istituti bancari. Il progetto prevede come linee principali: la trasversale Torino-Milano-Venezia (che con la<br />

Torino-Lione collegherà l’Est europeo alla Francia e all’Atlantico) e la dorsale Milano-Napoli.<br />

Nel dicembre ‘93, sotto il governo Berlusconi, è siglato l’accordo tra i due governi, italiano e francese, per la<br />

costruzione della linea ad alta velocità Torino-Lione 220 . Immediata è la protesta di diversi comuni valsusini: viene<br />

216 “L’alta velocità tiene banco – Rumore, anzi fracasso”, cit.<br />

217 “Il problema dell’effetto delle vibrazioni indotte, negli edifici adiacenti alla linea, dal passaggio di un treno ad AV si presenta in termini simili<br />

a quelli già evidenziati per il rumore. Esso è stato però, se possibile, affrontato in termini ancor più superficiali e vaghi di quanto già evidenziato<br />

appunto per il rumore”, VIRGINIO BETTINI, CLAUDIO CANCELLI, ROBERTO GALANTINI, PAOLO RABITTI, ANGELO TARTAGLIA, MARIO ZAMBRINI,<br />

Valutazioni del progetto alta Velocità in Italia - Relazione del gruppo tecnico designato dai coordinamenti delle Amministrazioni, comitati dei<br />

cittadini e associazioni ambientaliste in tutela dei territori interessati alla realizzazione delle linee ferroviarie ad alta velocità, dicembre 1996.<br />

218 DUILIO GIRARDI PASTORINI, “L’incubo si chiama alta velocità”, La Valsusa, 26/1/1995.<br />

Il rumore dei treni, in Valle di Susa, è già un problema con le linee normali.<br />

“I parametri relativi all’inquinamento acustico derivante dal traffico ferroviario nella fascia A più vicina alla ferrovia e larga 100 metri prevedono 50<br />

decibel di giorno e 40 di notte per la presenza di scuole, ospedali, case di cura e di riposo. Poi 70 decibel di giorno e 60 di notte per le altre abitazioni.<br />

C’è anche la cosiddetta fascia B, larga 150 metri, con 65 decibel di giorno e 55 di notte per tutte le costruzioni circostanti. I tecnici hanno riscontrato<br />

che i 115 passaggi di treni (giorno e notte) hanno provocato un rumore medio di 73,4 decibel, con punte massime persino di 87-90 decibel. Per cui<br />

decisamente superiori ai limiti di 70 e 60 decibel notturni e diurni, previsti dalla legge sul rumore per le infrastrutture ferroviarie. Concludono gli<br />

esperti dell’ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambiente): Si può stimare che in tutta la fascia A di rispetto della ferrovia (100 metri dal binario<br />

più esterno) i livelli di rumorosità risultino superiore ai limiti di legge. Al fracasso del passaggio dei treni, occorre poi aggiungere il cosiddetto<br />

rumore di fondo: strade statali, autostrada, ecc., per cui la situazione di fatto peggiora notevolmente”, GIULIANO DOLFINI, “Ferrovia, il rumore è<br />

fuorilegge - Borgone, per l’ARPA troppo inquinamento acustico”, Luna Nuova, 25/7/2000.<br />

Cfr. anche EMANUELA SARTI, “Treni: troppo rumore in Val Susa – Lo dice uno studio dell’ARPA”, Luna Nuova, 27/4/1999.<br />

219 “Alta Velocità: un dannoso, faraonico imbroglio”, cit.<br />

220 Cfr. A. M. C., “Firmato a Roma l’accordo per l’alta velocità tra Torino e Lyon – 83 miliardi per il progetto”, La Valsusa, 2/12/1993.<br />

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