Bollettino S. Pietro 1/04 - Circolo S.Pietro

non è mai qualcosa di lontano o di irraggiungibile, ma è qui in mezzo a noi e,
spesso, come nelle antinomie del Vangelo (ovvero la validità di un precetto evangelico
e la validità possibile del precetto apparentemente opposto) la santità è
fatta di carismi apparentemente opposti, ma in realtà complementari.
Questo, recentemente, lo abbiamo notato nelle elevazioni agli altari contemporaneamente
di S.S. Pio IX e di S.S. Giovanni XXIII: parlammo, in quei giorni, di
“Santità complementari”, oggi diciamo, anche nella semplicità di discorsi che
facciamo tra noi soci del Circolo, quando riusciamo a volare più alto, che è veramente
chiaro a tutti noi che con il Pontificato attuale si ha l’attuazione piena dell’assioma
di San Paolo “ognuno di noi ha il suo dono, il suo carisma, per il bene
di tutti”.
Così è per la creazione di nuovi cardinali nel concistoro di questo semestre.
Firme ben più importanti di chi scrive questo breve editoriale parlano e parleranno
del significato di questo pontificato come dono per il bene di tutti, ma noi,
che, nella piazza più bella e più sacra del mondo, il giorno dell’elezione di
Sua Santità leggemmo nella provenienza dalla Polonia, Nazione delle due dittature
del ‘900, la cifra della sofferenza e del riscatto provvidenziale nella persona
del Papa attuale, oggi vediamo anche nella creazione di Santi, beati, nuovi cardinali
e così nella crescita di vescovi e presbiteri, fortificati dalle difficoltà attuali
nella Chiesa e nel mondo, come nella maggiore responsabilità e consapevolezza
evangeliche di tanti laici, la garanzia della continuità della successione apostolica.
Giovanni Paolo II, cui il Circolo ha dedicato un libro fotografico per questi
25 anni che noi – il Suo Circolo – abbiamo passato al suo servizio umilmente,
certo, ma con totale dedizione, non è soltanto il Pontefice che non ha spezzato la
catena ininterrotta dei Successori di Pietro, come già avevano fatto con tanta luce
e pochissime ombre tutti i Suoi Predecessori, ma di quella catena è stato ed è, nel
suo guardare lontano, l’anello forte, l’anello che ha saldato due millenni tra loro,
scongiurando finché si può e fino all’ultimo respiro catastrofiche guerre ed esorcizzando
paure e millenarismi, con la grandezza e la semplicità dello sposo fedele,
nel vigore della salute, e nella sopportazione della malattia, non solo della sua
personale sofferenza fisica, ma della totale assunzione della Croce del dolore
dell’Uomo, di tutto l’Uomo, di ciascun Uomo.
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