Bollettino S. Pietro 1/04 - Circolo S.Pietro
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di Vincenzo Palazzo<br />
“IN HOC SIGNO VINCES”:<br />
LA CROCE<br />
(E il suo significato)<br />
Dante evoca nella Divina Commedia (Paradiso, canto XIV) il celeste fulgore<br />
della croce:<br />
“... quella croce lampeggiava Cristo,<br />
si ch’io non so trovare esempio degno.<br />
Ma chi prende sua croce e segue Cristo,<br />
ancor mi scuserà di quel ch’io lasso,<br />
vedendo in quell’albor balenar Cristo.<br />
Di corno in corno, e tra la cima e il basso,<br />
si movean lumi, scintillando forte<br />
nel congiungersi insieme e nel trapasso”.<br />
Guardo una Croce, la sua forma e penso al suo alto significato. Uno<br />
“strumento” la cui rappresentazione divenne emblema della fede<br />
Cristiana nel IV secolo, dopo che l’imperatore Costantino, convertitosi<br />
alla nuova religione, ebbe posto quel segno sul suo labaro, dandogli, così,<br />
il merito della vittoria. Secondo la tradizione, Cristo in persona apparve a<br />
Costantino e gli ordinò di mettere la croce sulle sue bandiere e sugli scudi<br />
dei soldati.<br />
Mi domando se c’è un segno per il cristiano più sintetico e nello stesso<br />
tempo più grande di questo. Il segno più santo che ci sia, che il credente<br />
vede rappresentato dovunque, come nell’albero della nave che solca il<br />
mare o come nell’aratro che fende la terra.<br />
La risposta la troviamo leggendo le premesse del Messale (PNMR 28):<br />
“Il segno della croce è il segno distintivo del cristiano. Con esso si dà ini-<br />
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