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Bollettino S. Pietro 1/04 - Circolo S.Pietro

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dei primi luoghi di riunione e gradualmente sostituì agli antichi i<br />

templi della nuova Fede. Accanto ad essi si ebbero importanti insediamenti<br />

monastici, dai quali partirono missionari per il nord e per<br />

l’est dell’Europa. Verso l’anno mille, il colle, dal quale si poteva controllare<br />

il movimento mercantile che si svolgeva sul Tevere nel fronteggiante<br />

approdo di Ripagrande, divenne una roccaforte in funzione<br />

delle lotte imperiali e cittadine. Esso rimase un centro di forza della<br />

famiglia dei Savelli fino al sec. XIII, quando l’Aventino venne<br />

abbandonato al salmodiare dei conventi fino all’epoca attuale.<br />

La via d’accesso all’Aventino fino a S. Sabina, scoscesa e malagevole<br />

per gli stessi cavalli, fu riordinata e abbassata da Domenico<br />

Fontana sotto Papa Sisto V.<br />

La basilica è una delle più antiche e famose chiese di Roma.<br />

La leggenda vuole che qui sorgesse la casa di Sabina, ma le versioni<br />

sulla sua vita e sul suo martirio sono diverse e contrastanti. Alcuni<br />

dicono che essa sia stata una ricca gentildonna romana convertita al<br />

cristianesimo dalla sua serva greca Seraphia; entrambe furono arrestate<br />

e uccise dai soldati dell’imperatore Traiano nell’anno 114. Altri<br />

invece affermano che Sabina, fanciulla di origine umbra, abbia subito<br />

il martirio, insieme ad altri suoi amici, durante l’impero di<br />

Vespasiano. Perfetto esempio di basilica del V sec., e quindi venerabile<br />

ed ammirevole modello della primitiva e pura concezione di<br />

tempio cristiano, la chiesa venne costruita dal prete <strong>Pietro</strong> d’Illiria,<br />

sotto il pontificato di Celestino I. Vennero utilizzate 24 colonne di<br />

marmo ancirano del tempio di Giunone regina che sorgeva nei pressi.<br />

Nel sec. IX vi furono poi aggiunte parti marmoree, parzialmente<br />

ancora esistenti: la schola cantorum, abilmente ricostruita ricomponendo<br />

gli antichi frammenti, gli amboni, l’iconostasi, la cattedra episcopale<br />

e il sedile marmoreo. Finalmente, nel 1222 Papa Onorio III<br />

che risiedeva nell’attiguo castello Savelli, concesse la chiesa al pro-<br />

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