Bollettino S. Pietro 1/04 - Circolo S.Pietro

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IL SERVIZIO D’ONORE IN OCCASIONE DEI FUNERALI DI STATO PER I CADUTI DI NASSIRIYA di Riccardo Rosci Il 18 Novembre 2003 è una data che ricorderemo come il culmine di una delle più tristi pagine della nostra storia recente; il giorno delle esequie solenni dei diciannove soldati italiani vittime dell’attentato che il 12 Novembre, nella città di Nassiriya, ha falciato le loro vite unitamente a quelle di otto cittadini iracheni, nella cieca barbarie del terrorismo. Abbiamo pianto diciannove uomini che erano andati a portare il loro aiuto alla popolazione civile, che avevano stretto un legame con essa e che, forse, proprio per questo rapporto hanno dovuto “pagare pegno” a chi vede solo guerra, terrore e sterminio. La Sezione Servizi d’Onore del Circolo S. Pietro è stata chiamata a svolgere la sua opera per un servizio straordinario in questo frangente delicatissimo, distinguendosi, come sempre, per la disponibilità. Il fatto in sé è significativo; ci onora non poco che ad una specifica richiesta inoltrata alla Prefettura della Casa Pontificia dal Cerimoniale della Presidenza della Repubblica Italiana, volta ad ottenere un valido sostegno per la gestione del Cerimoniale in questa occasione, la risposta immediata sia stata quella di indicare il nostro Sodalizio. Tornavamo a prestar servizio in S. Paolo dopo tre anni dal Giubileo dei Malati, occasione che suscitò in noi sincera e profonda commozione. Anche allora il Servizio fu particolarmente delicato, dovendo conciliare le esigenze di ordine e sicurezza con le indiscutibili particolari necessità dei Pellegrini presenti. Il servizio prestato, come ormai buona consuetudine, è stato svolto con discrezione e al tempo stesso in modo inappuntabile; durante, ma in modo ancor più sensibile prima della cerimonia, non sono mancati i momenti di difficoltà. Proprio per la particolarità della zona di azione dei nostri Consoci, essi sono stati i primi a rendersi conto che i familiari delle vittime avrebbero sofferto della mancanza di uno spazio adeguato a poter loro permettere di salutare per l’ultima volta i loro cari. In una Basilica di S. Paolo carica di tensione e di dolore, a molti 44
di noi è toccato il compito, invero ingrato, di chiedere a quelle persone, il cui stato di prostrazione era ben intuibile, di lasciare il passaggio alle personalità politiche e militari presenti in gran numero; tanto più ingrato se si pensa che l’unico punto di affluenza era proprio a ridosso della zona in cui un interminabile corteo funebre aveva deposto le bare dei diciannove caduti. Nessuno di noi ha nascosto la propria commozione per quanto stava accadendo. Dobbiamo essere orgogliosi dell’incarico affidatoci quel giorno e fieri di come è stato svolto, questo nella nostra veste di Soci del Circolo S. Pietro e come cittadini italiani che porgevano il loro doveroso omaggio ai caduti di Nassiriya. 45
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