Bollettino S. Pietro 1/04 - Circolo S.Pietro

di Beniamino Mancuso
RISPETTARE LA SANTA INFANZIA
BAMBINI VULNERABILI
Si chiamavano “scugnizzi”, erano i ragazzi della Napoli di quand’ero
bambino: ragazzini con negl’occhi un’esplosione di vita e di intelligenza;
bene li ha fotografati la bella canzone di Teresa De Sio che descriveva
quegli “occhi come olive nere”, occhi nei quali si rifletteva la volontà
caparbia e la voglia di ricostruzione dell’Italia del dopoguerra.
Oggi che il tempo è passato molti di quei bambini hanno usufruito di un
positivo riscatto sociale e di qualcuno che arriva ai vertici della società si
sente dire “E’ rimasto uno scugnizzo”, allo stesso modo di quei bambini
degli anni ’60 che operavano nella microcriminalità si sente dire, in quella
città così vivace, che il mondo ci invidia per il carattere della gente e per le
sue bellezze naturali, “Quelli sono dei veri mariuoli”.
Il termine nasce dall’affidamento all’unica persona che poteva mettere le
mani sulla testa di bambini sfortunati: Maria, la Madre di Gesù che da
sempre veglia in particolare sull’infanzia abbandonata.
Il tempo passa, corre, vola, da quegli anni tutti italiani della ricostruzione
operosa e concreta, durante la quale nuovamente molti partivano per cercare
fortuna altrove, “fuori nel mondo”, i vettori delle migrazioni si sono
invertiti, “il mondo arriva dentro l’Italia”, il Paese di emigranti diviene
non solo luogo di passaggio verso l’Ovest e il Nord del mondo, ma esso
stesso “Paese d’immigrati”.
Quello che più conta è che si è attuata la profezia di Marshall Mac
Luhan: il Villaggio Globale, lo si voglia o no, lo si respinga in maniera
stupida o felicemente lo si accetti, è un fatto concreto, non più utopia o,
all’opposto, timore inconfessato.
Così, quegli occhi di scugnizzi, misto di speranza e vitalità, di allegria e
tristezza, li abbiamo incontrati per le vie del mondo, in altri colori della
pelle, in Africa e in Asia, ma poi abbiamo anche scoperto che i “bambini
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