Bollettino S. Pietro 1/04 - Circolo S.Pietro

Gesù non ci rivela il Padre dandoci una notizia ma ce Lo rivela portandoci
dentro il Suo Atto Vivente, nella stessa linea di Lui Figlio Unigenito,
per farci partecipi del Suo amore che diventa generativo anche per l’uomo
in ordine di Grazia.
Con e per Gesù noi diventiamo figli del Padre: “ex Deo nati sunt” -
“Divinae consortes naturae”, come conferma S. Pietro.
- Chi conosce Me conosce il Padre perché tutto quello che è Mio, tutto
quello che sono è del Padre.
Il Padre è in Me e Io sono nel Padre e chi vive di Me vive del Padre; tutto
quello che è il Padre Io ve l’ho rivelato. -
Se si crede questo si entra nel mistero del Padre nostro.
Quante anime si sono tuffate in questa realtà divina! Pensiamo a S. Giovanni
della Croce, a S. Teresa d’Avila, a S. Teresa di Gesù Bambino, ecc.
Beata la Tua Umanità, Gesù, che ci ha svelato, raccontato, tradotto con
termini umani questo gran mistero e così noi uniti ad essa possiamo cantare:
“Abbà”, Babbo nostro, e trovarci in un rapporto con Dio che non è
di creature esterne a Lui Creatore ma di generati Suo vivere nella Sua vita
eterna, voluti figli.
Qui la Misericordia si fa Padre generante.
Ora si potrebbe sviluppare la vita, la rivelazione di Gesù, il Suo atto
Redentorio ma per il momento mi rimetto ai “45 misteri del Rosario”,
alla “Via Crucis” e alle altre meditazioni sull’argomento; ci sono poi
tante pubblicazioni di santi e di studiosi che hanno commentato la vita di
Gesù (Lagrange, Grand Maison, ecc.).
In passato ogni studioso dei Vangeli, della S. Scrittura ci ha lasciato come dono
del suo amore di studioso e credente una vita di Gesù (ne ho letto a decine sempre
con gioia dello spirito) ma da tempo nessuno ha più il coraggio di darcene
una; ormai le ultime valide si sono fermate a più di cinquant’anni fa. Perché?
Eppure il Gesù del 2000 è un Gigante; se raccogliamo scritti, testimonianze,
pubblicazioni di ogni tipo, abbiamo un mare di documenti che ci
narrano Gesù amato, studiato, servito da umili e da grandi spiriti, un Gesù
che illumina tutto il cammino della società umana, un Gesù che risulta
sempre più nostro, più luminoso, più affascinante, più umano e divino.
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