Bollettino S. Pietro 1/04 - Circolo S.Pietro
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loro famiglie; sarebbe stato meglio, dissi, affidare la somma a due parroci<br />
della zona che, nel frattempo erano sopraggiunti. Il Papa ritenne giusto il<br />
mio povero consiglio e affidò il tutto al parroco della parrocchia dei Santi<br />
Fabiano e Venanzio, che poi provvide alla distribuzione alle famiglie<br />
veramente colpite dal disastro.<br />
Verso sera, sfinito, con la talare impolverata e strappata, mentre gli occhi<br />
mi bruciavano, chiesi ad un autocarro un passaggio fino a S. Giovanni in<br />
Laterano. Giunto a casa, solo, nella mia stanza, mi sdraiai sul letto e,<br />
come stordito, fui colpito da una forte crisi di pianto convulso. Come una<br />
luce, tuttavia, come un segno di speranza infinita, rivedevo la figura del<br />
Papa che, sfidando protocolli e ferree tradizioni, era uscito dal Vaticano,<br />
quando, io credo, ancora non era suonato il “cessato allarme”, per recarsi<br />
tra la gente, la gente doppiamente sua, perché fedeli della diocesi di<br />
Roma e romani come lui.<br />
Il Papa, che era uscito dal Vaticano solo il 5 maggio 1940 per recarsi<br />
nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva, come nel mattino del<br />
19 luglio 1943 non aveva avuto alcuna esitazione. Da quel giorno, nei<br />
lunghi anni di mia consuetudine con Pio XII, egli rimase per me la figura<br />
insieme ieratica e popolare di quel tragico mattino d’agosto: il pastore<br />
pienamente calato nella situazione del suo tempo, ma il solo capace di<br />
risvegliare la speranza. Un luogo comune, che la storia dovrà cancellare,<br />
è che con Pio XII sia finita un’epoca per la Chiesa, così che il grandissimo<br />
Papa sarebbe da considerarsi, come è stato scritto, l’ultimo di quell’epoca<br />
conclusa. Certamente la seconda guerra mondiale, specie per il<br />
mondo occidentale, ha concluso un’epoca. Rivedendo la figura di Pio XII<br />
tra le vittime del bombardamento di Roma, pensando alla sua bianca talare<br />
insudiciata da polvere e sangue, non dimenticando quel suo sguardo<br />
tenero e sgomento, ma attraversato da immenso amore e sostenuto da<br />
generosa tenacia nell’essere vicino al suo popolo così duramente provato,<br />
non posso che considerare Pio XII come il primo Papa della nuova epoca<br />
che si è aperta per l’umanità e per la Chiesa, dopo il secondo conflitto<br />
mondiale. E i nastri filmati dell’Istituto LUCE che hanno immortalato la<br />
presenza di Pio XII tra le vittime del bombardamento di Roma restano la<br />
più fedele e incontestabile pagina di storia che, in pochi fotogrammi,<br />
ricorderanno per sempre come una pietra miliare il suo pontificato.<br />
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