Bollettino S. Pietro 1/04 - Circolo S.Pietro

era una corrente di innovatori che, non abbastanza soddisfatti per le pur
avanzate decisioni del Concilio, reclamavano la collegialità dei vescovi
anche nell’elezione del Papa; e volevano per i laici non solo aperture, ma
un ruolo di parità con il clero. Posizioni di punta che avevano provocato
non poca sofferenza a Paolo VI.
Mi aveva colpito, nell’occasione, il riassunto dell’intervento dell’arcivescovo
di Cracovia, che - aiutando il Papa - aveva fissato con grande precisione
le linee-guida di un aggiornamento di indirizzi e di strutture senza
gli sconvolgimenti che altri (il cardinale belga Suenens, ad esempio)
andavano proponendo. Non conoscevo di persona il cardinale Wojtiyla,
ma scrissi una nota di commento favorevole alla sua impostazione.
Fra le questioni teologiche da lui fatte emergere figurano lo Spirito Santo
e l’elemento umano nell’opera di evangelizzazione; la proclamazione
della dottrina e la testimonianza della vita; i rapporti tra unità e pluralismo;
l’integrità e l’adattamento dell’annuncio evangelico; le esigenze di
continuità e di rottura che il messaggio di salvezza pone alla mentalità di
chi lo accoglie; l’azione evangelizzatrice nel contesto della secolarizzazione;
i compiti di tutto il popolo di Dio e quelli della gerarchia nell’attività
apostolica. Un particolare impegno di riflessione teologica richiedevano
inoltre i temi dell’indigenizzazione della Chiesa, dei valori delle
grandi religioni non cristiane, della liberazione integrale dell’uomo dal
secolarismo e dall’ateismo programmatico.
Un primo segnale di novità quando fu eletto Giovanni Paolo II lo si ebbe
con l’annuncio della sua andata nel Messico per la conferenza dell’episcopato
latinoamericano. Nei pochi giorni di pontificato, Papa Luciani aveva
aderito alla proposta della Curia di inviare suoi rappresentanti ma di evitare
il rischio di avallare, con la sua personale presenza, le tendenze troppo
avanzate che probabilmente sarebbero emerse. Il nuovo Papa disattese ogni
consiglio di prudenza; andò ed ebbe un rilevante successo su una linea di
equilibrio tra innovazioni e tradizione. Era il primo dei viaggi apostolici
che si sarebbero moltiplicati toccando tutti i continenti e trovando ospitalità
entusiasta anche nei Paesi dove i cattolici sono piccolissimi nuclei.
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