Duplessis, Giorgio, Le meraviglie dell'incisione ... - Toni Pecoraro
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migliori è Nicola Boldrini, artista pel quale la posterità si mostrò ingiusta.<br />
Nello stesso secolo decimosesto fu trovato un perfezionamento all'incisione in legno, ed ecco in<br />
qual modo. Quando i libri stampati cominciarono a sostituirsi ai manoscritti, il modello del libro era<br />
l'opera del copista, e per rendere 1'imitazione più rassomigliante all'esemplare, si usava lasciare in<br />
testa d'ogni capitolo uno spazio vuoto, per l'iniziale che si faceva disegnare e miniare da un<br />
calligrafo, a mano. Naturalmente, col progredire dell'invenzione di, Gutemberg, lo stampatore<br />
osservò essere del suo interesse di sostituire colla stampa anco le iniziali, come s'era fatto del<br />
rimanente; ma a tal uopo bisognava poter stampare con diversi colori, in modo da imitare le iniziali<br />
e le intestature dei capitoli eseguite in miniatura. Per ottenere questo risultato, pensarono di<br />
adoperare, per ogni lettera colorata, tanti pezzi di lettera quant'erano le tinte diverse, i quali,<br />
separatamente intrisi d'inchiostri diversi, venivano poi collegati per giustapposizione a formare la<br />
lettera voluta. Queste giustapposizioni di parti di un disegno, condussero all'invenzione<br />
<strong>dell'incisione</strong> a chiaroscuro, per mezzo di tinte intere, la quale, usata da abili artefici, progredì<br />
rapidamente. Eccone la pratica: una prima tavola era lavorata in modo da non dare che il puro<br />
contorno; stampato il contorno, una seconda tavola si applicava alla carta, mediante dei punti di<br />
riscontro, e questa era incisa in modo da lasciare un'impronta che segnava le mezze tinte; una terza<br />
segnava le ombre; una quarta le parti più oscure; il bianco della carta dava i lumi, e la stampa<br />
ottenuta prendeva l'aspetto di un acquerello a chiaroscuro.<br />
Andrea Andreani, Ugo da Carpi, ed Antonio da Trento, che sono i principali rappresentanti di questo<br />
genere d'incisione, vi fecero prova d'un talento vero, riproducendo di preferenza le composizioni di<br />
Raffaello e del Parmigiano, ed imitandone i disegni condotti a più tinte, colla massima fedeltà.<br />
Nei due secoli successivi, l'incisione in legno fu dappertutto abbandonata quasi interamente, per non<br />
ricomparire che nel decimottavo. In Italia tentò di rimetterla in onore Antonio Maria Zanetti, che nel<br />
1749 eseguì in Venezia una serie di stampe a chiaroscuro, incise da lui stesso; ma non trovando<br />
incontro, non continuò nell'impresa, e non ebbe imitatori. Ai nostri giorni, risorta da per tutto,<br />
l'incisione in legno adorna tutti i periodici illustrati d'Europa e d'America, e comincia a dar frutti<br />
eccellenti anco in Italia, come lo provano le incisioni di alcuni periodici.<br />
illustrati e di alcuni libri (1).<br />
Il progresso di questo ramo dell'arte fra noi, dipende dal favore col quale il pubblico italiano<br />
seconderà gli sforzi degli editori, che faranno delle belle edizioni illustrate di giornali e di libri.<br />
(l) Citiamo le incisioni di Barberis, di Catenacci di Canedi, ecc., nell'Illustrazione Universale Italiana, pubblicata dalla<br />
casa dei, Fratelli Treves.<br />
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