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Duplessis, Giorgio, Le meraviglie dell'incisione ... - Toni Pecoraro

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Portato verso le arti grafiche e la pittura, vinse la ripugnanza dei genitori, che lo collocarono presso<br />

un artista oggi poco noto, Jacob Isaacson van Swanenburg; rimasto presso il pittore tre anni, studiò<br />

poi successivamente, e per poco, presso Pietro Lastman, e Giacomo Pinas, e quindi, tornato presto<br />

a <strong>Le</strong>yda, prese il volo da sé, acquistando rapidamente molta riputazione. I suoi lavori, così di pittura<br />

come d'incisione, ebbero tanto incontro, che fu chiamato più volte ad Amsterdam per farvi dei<br />

ritratti. Il 22 giugno 1634, egli sposò una ricca Frisona, di nome Saskia Uilenburg, dalla quale ebbe<br />

due figli, uno morto giovane, e l'altro, Tito Rembrandt , che fu pittore senza fama. Dopo otto anni di<br />

matrimonio, Saskia mori essa pure, lasciando in usufrutto tutto il suo al marito, a patto che desse al<br />

figlio un'educazione che gli permettesse di occupare un' alta posizione, e che nel giorno nel quale<br />

prendesse moglie, gli costituisse una dote. Rembrandt non rimase però a lungo vedovo, a quanto<br />

pare.<br />

Interamente consacrata all'arte, l'esistenza di Rembrandt non offri ai biografi nessun particolare<br />

degno di nota. Poco si scostò da Amsterdam, non visitò nessun paese straniero al suo, e seppe<br />

trovare attorno di sé, in Olanda, dei modelli d'ogni genere, che bastarono allo sviluppo del suo<br />

genio. <strong>Le</strong> sue opere, al di d'oggi tanto pregiate da esser pagate più che a peso d'oro, e ricercate<br />

avidamente pei musei privati e pubblici, non erano, lui vivente, sì altamente stimate. Nel 1656,<br />

quando Rembrandt aveva prodotto in ogni genere i suoi capolavori, fu dichiarato insolvibile, e<br />

costretto per legge a vendere la sua casa, i suoi mobili, e quanto c'era nel suo studio. Fu questo<br />

un colpo fatale per l'artista, che da quel giorno, benché facesse ancora, fra altri capolavori, quello<br />

dei Sindaci dell'arte della lana del Museo d'Amsterdam (1661), venne menomando sempre nella<br />

fama. La data della sua morte, a lungo ignorata e spesso riferita erroneamente, è conosciuta solo da<br />

pochi anni, essendosi trovata nei registri dello stato civile d'Amsterdam, dai quali risulta esser egli<br />

stato sepolto in quella città, l'8 ottobre 1669.<br />

Rembrandt è il fondatore della scuola olandese propriamente detta, e la rappresenta perfettamente.<br />

Egli si volse a tutti i generi, e fu sempre insuperabile. Se trattava composizioni elevate e<br />

raffigurava, a modo d'esempio, Cristo che guarisce gli infermi, o la Risurrezione di Lazzaro, la sua<br />

magica punta otteneva quanto non si sarebbe prima creduto possibile avere dall'acqua-forte, che<br />

sembra un genere più adatto alle scene di vita intima, ed alle composizioni improvvisate, e condotte<br />

di getto, e che invece, nelle sue opere, si mostra suscettibile di qualsiasi slancio elevato, ed atta a<br />

combattere vittoriosamente l'incisione a taglio dolce; se poi delineava delle scene d'interni,<br />

mostrando le ampie sinagoghe olandesi, o uno studio di scultore intento a modellare col polpastrello<br />

del pollice una statuetta, od una cucina, con una madre, accoccolata dinanzi al focolare, fa saltare le<br />

frittelle circondata da' suoi figliuoletti, egli comunicava a tutti questi soggetti un incanto,<br />

un'attrattiva particolare, e dava loro un accento commovente, che ci cattiva e ci seduce. Nel ritratto,<br />

nessuno lo superò nell'espressione della vita, e nell'ampiezza dell'insieme, Giovanni Lutma, il<br />

borgomastro Six, o Rembrandt stesso, vivranno eterni ell'acqua-forte che ritrae le loro fisionomie<br />

con quanto hanno d'arguto, d'energico o di singolare. Al cospetto delle bellezze della natura<br />

campestre, egli è sempre lo stesso gran maestro; al punto, che, nessuna seppe cogliere con più<br />

sorprendente verità l'aspetto particolare dell'Olanda, paese artificiale, tutto creato dalla mano<br />

dell'uomo, e che pure produsse tanti paesisti. Egli seppe rappresentare gli orizzonti indefiniti di<br />

quella contrada piana, intersecata da canali, e ravvivata dalla presenza di qualche mulino a vento,<br />

senza monotonia e senza esagerazione; dando nello stesso tempo la più giusta idea dell'Olanda.<br />

L'arte colla quale egli scelse i punti di vista: e dispose i piani, ed il modo col quale seppe esprimere<br />

quello che ritraeva, fa si che, nelle sue stampe, quel paese umido e tristo si vede pel suo lato<br />

pittoresco, e sotto un aspetto che desta interesse e curiosità.<br />

Rembrandt ebbe imitatori, ma non formò scolari ligi in tutto alla sua maniera. Era troppo originale<br />

per prestarsi all'imitazione servile, ed il suo genio inventivo non potea che ispirare ed eccitare altri<br />

incisori a slanciarsi nella via da lui aperta. I Livens, Ferdinando Bol e Van Uliet, che vollero tenersi<br />

strettamente alla maniera sua, non ebbero che una fama mediocre. Essi si mostrano insufficienti<br />

sopratto quando vogliono riprodurre qualche opera del maestro, e quando inventano, cadono<br />

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