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Duplessis, Giorgio, Le meraviglie dell'incisione ... - Toni Pecoraro

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non produce- nessun effetto. Su quella vernice, quando è asciutta, egli disegna l'immagine<br />

che vuol rappresentare, servendosi di punte di diverse grossezze, come se disegnasse su carta a<br />

penna od a lapis; la punta leva la vernice dove passa, e mette allo scoperto, più o meno, la lastra<br />

sottostante. Finito il suo lavoro, con cera molle fa un orlo o piccola sponda attorno alla lastra, e poi<br />

vi versa sopra dell'acido nitrico od acqua forte, diluita con poca acqua. Il liquido corrosivo non<br />

tocca la lastra che dove la vernice è portata via, cioè dove l'artista, colla sua punta ha disegnata<br />

l'immagine, e lì, corrode il metallo, e lo scava come farebbe un incisore col bulino. Quando l'acido<br />

ha fatto la sua funzione, si getta il liquido si leva la vernice, e si trova inciso sulla piastra il disegno<br />

inciso poco prima sulla vernice: allora si consegna la lastra allo stampatore,<br />

che se ne serve per fare delle stampe, come d'una incisione a taglio dolce. »<br />

« La fatica materiale dell'incidere è tolta nel metodo all'acqua forte: l'artista può quindi lavorare<br />

spedito, sciolto, di vena, perché la materia risponde subito all'idea, e la mano non trova resistenze<br />

da vincere. Questo modo d'incidere fu accettato da molti fra i migliori artisti, e non richiede studi<br />

preliminari, né pratica di sorta, a chi sa ben disegnare col lapis o colla penna: ciononostante, i buoni<br />

incisori all'acqua forte sono rari; come sono rari i grandi disegnatori » (T.).<br />

- Incisione a punta secca dicesi di un'incisione condotta sulla lastra nuda, con una punta assai fina,<br />

la quale disegna a peli, ossia linee d'estrema sottigliezza. Questo metodo viene adoperato<br />

generalmente nell'incisione all'acqua forte, per finire con tratti delicati l'opera del liquido corrosivo.<br />

Rembrandt usava assai questo metodo. Siccome i segni della punta secca hanno poca profondità, e<br />

quindi resistono a poche tirature, cosi per le incisioni nelle quali fu impiegato questo modo<br />

d'incidere sono molto ricercate le prove avanti lettera, che sono sempre le prime stampate, e<br />

si pagano prezzi rilevantissimi.<br />

L'incisione all'acqua forte fu usata da Alberto Duro e da altri artisti prima di lui, ma sempre nel<br />

sentimento <strong>dell'incisione</strong> a bulino, facendo in certo modo delle incisioni a taglio dolce coll'acqua<br />

forte, per cui si può dire che <strong>dell'incisione</strong> all'acqua forte non fosse inventato ed usato che il<br />

materialismo, non lo spirito, che sta tutto nella riproduzione a migliaia di copie di un disegno<br />

originale, condotto dall'artista nello stesso modo con cui avrebbe fatto un disegno per sé, di vena, di<br />

getto, sotto l'ispirazione, colla mano libera, senza pensare a tradurre il pensiero giusta certi modi<br />

particolari d'ombreggiare. L'acqua forte è l'incisione per eccellenza dei pittori, e chiunque sa<br />

disegnare, con quella sa incidere, e sotto questo riguardo Francesco Mazzuoli può dirsi l'inventore<br />

artistico dell'acqua forte; nel qual genere si mostrò pel primo sciolto, fecondo, osando quello che<br />

nessuno prima di lui aveva tentato. Se le stampe che portano la sua firma indicano noncuranza per<br />

la purezza e la finitezza, hanno però tutte le belle qualità del pittore: grazia, attrattive, una bellezza<br />

particolare che non teme la fierezza e gli ardimenti, forme svelte e slanciate, e scienza di<br />

chiaroscuro, che non s'era ancora vista nelle incisioni anteriori, e per la quale le sue incisioni<br />

appartengono alla scuola del Correggio. L'influenza diretta di questo artista di genio vi è evidente.<br />

Anch'esso si mostra, come l'Allegri, più proprio alla mitologia che alla storia sacra. Il suo Gesù<br />

Cristo rammenta un po' troppo il tipo di Adone, e la Vergine è atticciata e mondana. Ma quello<br />

che è sconveniente in quei personaggi, spiace meno nelle figure pagane, come la Polinnia e la<br />

Venere che esce dal bagno; nelle quali il temperamento dell'artista, fatto più libero, poté sfogarsi a<br />

tutt'agio. <strong>Le</strong> incisioni del Parmigiano piacquero subito al loro apparire al pari de' suoi dipinti, ed<br />

erano ricercatissime, Diversi suoi scolari s'ingegnarono d'imitarne la maniera, adottando le pratiche<br />

da lui messe in onore. Andrea Meldolla riusci a far passare qualche volta delle sue incisioni come<br />

fossero di mano del Parmigiano; ma l'erudizione moderna ha levato ogni confusione. Egli lavorava<br />

sotto gli occhi del Mazzuola, e da lui guidato e consigliato, riproducendo delle opere del maestro;<br />

ed era giunto ad identificarsi tanto la sua maniera di vedere e di rappresentare il vero, che sono<br />

scusabili quelli che si lasciarono trarre in errore. Era tanto penetrato del suo maestro, che incidendo<br />

le opere di Raffaello, le disegnava in modo da ricordare il Parmigiano, al punto che chi non<br />

conosceva gli originali, poteva crederle del Mazzuola. Però il modo di lavorare dello scolaro,<br />

differiva da quello del maestro in questo, che il secondo non usava che il metodo dell'acqua forte,<br />

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