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Duplessis, Giorgio, Le meraviglie dell'incisione ... - Toni Pecoraro

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moltiplicate dall'impressione, per ispirare e guidare una scuola d'artisti.<br />

La scuola formatasi colle incisioni del Mantegna, e da lui diretta durante parecchi anni, fece<br />

attecchire stabilmente l'incisione nell'Alta Italia; ma gli artisti che la composero, sono in gran parte<br />

rimasti ignorati; poco curanti di celebrità, dimenticarono quasi sempre di mettere appiè della stampa<br />

un nome, un monogramma o un contrassegno di riconoscimento, e quando si presero questa briga,<br />

non usarono che delle iniziali, per le quali è egualmente difficile stabilire la loro identità. Ci sono<br />

pervenuti i nomi di due artisti, Zoan Andrea, e Giovan'Antonio da Brescia, ai quali si possono, con<br />

conoscenza di causa, attribuire alcune incisioni; ma restano moltissime per le quali non si può<br />

asserire nulla di sicuro. Aggiungasi, che, per la massima parte, le incisioni della scuola del<br />

Mantegna non rivelano delle qualità molto saglienti. Condotte sotto gli occhi del maestro, od<br />

almeno ispirate dalla sua, maniera, se provano molto sapere, e delle tendenze all'elevatezza, nessuna<br />

si scosta di tanto dalla pratica comune, da dar indizio di una vera personalità; sono opere di docili<br />

scolari, che han rinunciato ad ogni spirito d'originalità. In una cosa soltanto, in quella ove ce n'era<br />

meno bisogno, gli scolari di Mantegna furono originali: negli ornamenti cioè, e negli arabeschi, che<br />

seppero disporre e comporre con grazia ed abilità sorprendente. Essi avevano sotto gli occhi delle<br />

ammirabili sculture, sparse a profusione nei palazzi e nelle chiese delt'Alta Italia, ricche di intrecci<br />

ornamentali ricorrenti sugli archi, o posti a decoro delle tombe. In questo genere di fioriture<br />

artistiche, abbandonate all'immaginazione, e nelle quali la forma umana, quando è adoperata, si<br />

piega, senza pregiudizio dell'arte, ai capricci dell'artista, gli allievi del Mantegna, liberi di dar<br />

carriera aperta all'immaginazione, rimanendo fedeli ai principii della scuola, inventarono e<br />

moltiplicarono delle opere durevoli, e trasmisero ai lontani, colle loro stampe, una gran quantità di<br />

arabeschi graziosissimi, che senz'essi non si potevano ammirare che a Venezia, a Verona, od a<br />

Padova.<br />

La preponderanza d'Andrea Mantegna fra gli incisori dell'Italia settentrionale, e la sua scienza<br />

grandissima nel disegno, non impedirono che si formasse<br />

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