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Duplessis, Giorgio, Le meraviglie dell'incisione ... - Toni Pecoraro

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importanza, la bilancia deve pendere dal lato degli Olandesi. I Tedeschi, che spiegarono, come il<br />

solito, un accanimento grandissimo di paziente erudizione, possono contentarsi di aver dato<br />

all'incisione un grande sviluppo. Questo vanto ci ci sembra degno di competere con quello della<br />

precadenza, difficile a togliersi agli Olandesi.<br />

Ai Paesi Bassi adunque, coll'onore d'aver trovato i primi modi di stampare, che prepararono,<br />

l'invenzione di Guttenberg, spetterebbe l'altro vanto, non meno grande, d'avere date alla luce le<br />

prime incisioni in legno di qualche pregio. Sino alla pubblicazione dei libri da noi citati, e che<br />

vennero a prendere il posto dei manoscritti, non c'erano altri libri che quelli scritti a mano,<br />

costosissimi per il gran lavoro di trascrizione che richiedevano, ed accessibili soltanto ai ricchi. Il<br />

popolo, cui mal poteano bastare certe stampe accompagnate da brevi leggende, rimaneva così<br />

escluso dall'istruzione, e consacrato all'ignoranza. Ognuno può immaginarsi qual cambiamento<br />

producesse, in tale condizione di, cose, l'invenzione della stampa, che veniva a togliere, in gran<br />

parte, quell'ineguaglianza; ognuno può figurarsi quanto reciprocamente si aiutassero la tipografia e<br />

la xilografia, strettamente unite, e simultaneamente impiegate ad un fine.<br />

La scuola diretta dai Van Eyck, e nella quale lavorò per qualche tempo Hans Memling, era venuta<br />

in troppa celebrità, per non eccitare in qualche artista il desiderio di valersi <strong>dell'incisione</strong>, arte nuova<br />

a quei giorni, come mezzo di moltiplicare all'infinito le opere di quei maestri; che se l'incisione era<br />

un'arte meno perfetta della pittura, era però di questa più prontamente proficua, e non richiedeva<br />

tanti studi. E difatti le incisioni in legno furono numerose nei Paesi Bassi, nel secolo decimoquinto.<br />

Ad Amsterdam e ad Anversa, si pubblicarono dei libri con tavole, che provavano l'utilità della<br />

nuova invenzione, e che sono, notevoli per lindura di esecuzione, e per un certo sentimento del<br />

vero, che non si trova in nessuna altra stampa: merito dei modelli incomparabili offerti dai pittori<br />

d'allora agli incisori, i quali, anco senza imitarli servilmente, e senza accorgersene, subivano<br />

1'ascendente dei maestri predominanti nella scuola.<br />

Anche qui siamo al solito guaio dell'anonimo, che rende tanto difficile riconoscere i maestri nelle<br />

loro opere, per indicarli agli studiosi. Tutte le prime incisioni di origine fiamminga, furono fatte<br />

sotto l'influenza dell'arte fiorente alla Corte dei duchi di Borgogna, ed i disegni che gli incisori<br />

delineavano sul bosso o sulle tavole di pero, hanno pregi troppo rassomiglianti, e differenze troppo<br />

poco notevoli per poter essere classificati. Quasi tutti offrono tipi di teste piuttosto meschini, con<br />

figure tozze, spesso difformi, discreta esattezza di movenze, espressione spinta alla esagerazione ed<br />

abilità d'incidere, e, sia che si attribuiscano a Jacob Cornelisz, od a Giovanni Gualtiero Van Assen,<br />

le stampe che recano il monogramma composto di un I e d'un A, separati da un doppio A, traversati<br />

da un V, non si potrà dire che non palesino l'intenzione del pittore, ed una vera abilità di mano.<br />

Incisione su metallo. I primi artisti che incisero su metallo nei Paesi Bassi, s' avvicinano nello stile<br />

se è permesso servirsi di un termine così elevato parlando di un'arte nascente - ai loro predecessori<br />

che incisero il legno. La stessa influenza li domina, e la stessa volontà li guida. Il maestro anonimo,<br />

che per difetto di precise notizie è noto sotto il nome d'Incisore dell'anno 1480, lasciò molte stampe,<br />

che noi abbiamo esaminato al Museo d'Amsterdarn. Tutte mostrano molta indecisione nel disegno, e<br />

qualche esperienza d'incidere. Rappresentano ora soggetti sacri, ora scene allegre, e danno un'idea<br />

esatta dell'arte di quell'epoca. Con minore precisione grafica dei pittori e dei miniatori<br />

contemporanei, che conoscevano a fondo il disegno, gl'incisori contorcevano i movimenti delle<br />

figure sino a renderle grottesche. Da queste stampe si vede chiaro che l'arte dei Van Eyck e di Hans<br />

Memling aveva poca influenza sull'incisore del 1480, il quale, per esempio, non diede mai al volto<br />

della Vergine quell'espressione di purezza e di ingenuità colla quale i maestri di Bruges usavano<br />

dipingerla, e sembra piuttosto che s'ispirasse ai primitivi della scuola di Colonia, avvicinandosi così<br />

alla scuola delle rive renane; non però nel modo d'incidere il rame, nel quale egli resta neerlandese;<br />

e questo è uno de' suoi meriti principali, giacchè il suo bulino è fino e morbido. Forse prima di farsi<br />

incisore esso era stato orefice.<br />

L'altro anonimo, detto il Maestro della spoletta o Zwoll, al dire di qualche storico, non sarebbe<br />

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