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Duplessis, Giorgio, Le meraviglie dell'incisione ... - Toni Pecoraro

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Fig. 9. Il furbacchiotto (stampa di Lucas, di <strong>Le</strong>yde).<br />

Francia, pittori tutti e due, ed incisori di poco rilievo, mantenentisi sempre nello stile della scuola<br />

locale, con tipi di figure che s'accostano a quelli della scuola veneziana, con nessuna scienza di<br />

chiaroscuro e con poca abilità nell'uso dei ferri del mestiere. Marcantonio Raimondi nacque in<br />

Bologna, lavorò sotto gli occhi di Francesco Francia, apprese da lui i primi elementi dell'arte<br />

d'incidere, e cominciò col riprodurre le opere del suo maestro soltanto più tardi, quando, copiando<br />

le stampe di Alberto Duro, acquistò scienza consumata di disegno, e severa pratica nel trattare il<br />

bulino, pensò a consacrarsi quasi esclusivamente alle opere di Raffaello. Ne parleremo quindi<br />

trattando della scuola romana, dimostrando l'influenza esercitata da Marcantonio sulla scuola della<br />

quale fu il fondatore ed il capo. La scuola bolognese d'incisione non ebbe vera importanza che sul<br />

finire del secolo decimosesto. Immediatamente prima dei Carracci, c'erano a Bologna degli artisti<br />

che maneggiavano già il bulino, nel gusto che dovea poi essere sviluppato precisamente dai<br />

Carracci. Bartolameo Passarotti , Camillo Procaccini, e Domenico Tipaldi appartenevano ad una<br />

confraternita, nella quale entravano artefici ed artigiani, e 1'abbandonarono per fondarne una rivale,<br />

diretta da Passarotti. Questi artisti però, che avevano una maniera rudimentale e disegno un po'<br />

brutale, non avevano né la capacità né l'autorità che viene dalle opere, per fare nucleo.<br />

Alla famiglia Carracci spettava l'onore, se non di fondare, di stabilire almeno, in modo duraturo, la<br />

scuola bolognese. Il primo a mettersi all'opera fu Luigi Carracci, che aveva il lavoro penoso, e lenta<br />

l'ispirazione. Ma più gli era penoso il lavoro, più egli era perseverante.<br />

Dotati di maggior fantasia, i suoi cugini Agostino ed Annibale non tardarono a secondarlo, e mentre<br />

Luigi attendeva principalmente allo studio del disegno, essi intrapresero di ricondurre gli artisti<br />

allo studio della natura, ed alla cognizione profonda delle opere de grandi maestri. Raffaello,<br />

Tiziano e Correggio, furono i modelli da loro più raccomandati, e quand'ebbero viaggiato per<br />

conoscere bene da loro stessi i maestri ch'essi proponevano come esempi, tornarono in Bologna, ed<br />

aprirono le celebri Accademie dei Desiderosi e degli Incamminati. Nella prima si erano ascritti i<br />

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