Duplessis, Giorgio, Le meraviglie dell'incisione ... - Toni Pecoraro
Duplessis, Giorgio, Le meraviglie dell'incisione ... - Toni Pecoraro
Duplessis, Giorgio, Le meraviglie dell'incisione ... - Toni Pecoraro
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
PARTE II.<br />
L'INCISIONE NELLA SPAGNA<br />
CAPITOLO UNICO.<br />
II primo incisore spagnolo di merito, è di scuola italiana. Ribera. Sue incisioni. Incisori veramente<br />
spagnoli, ma di poco merito. Il solo grand'incisore dato dalla Spagna. Francesco Goya: suoi quadri e<br />
sue incisioni. Stile di questo artista; soggetti da lui trattati di preferenza; suoi pregi grandissimi.<br />
Nuova applicazione di sistemi usati.<br />
La storia <strong>dell'incisione</strong> spagnuola è quasi impossibile scriverla. .<br />
L'arte spagnuola è poco nota fuori di Spagna, e pochi sono gli incisori spagnuoli, essendovi il<br />
bulino stato poco praticato e meno favorito. Si attribuiscono a Murillo e Velasquez delle incisioni<br />
anonime, le quali, in uno stile che ricorda questi maestri, ne riproducono alcune opere; ma dalla<br />
presunzione alla certezza, ci corre. Ribera, a dir vero, è il solo pittore celebre nato nella Spagna, del<br />
quale si possa asserire con certezza aver maneggiata un bulino. Incise molto liberamente, con effetti<br />
cercati, che ricordano le sue pitture; le stampe del Ribera meritano la stima loro accordata<br />
generalmente, ed il Poeta come il Martirio di san Bartolomeo, le due migliori sue incisioni, sono<br />
tali da far onore a qualunque più, rinomata scuola.<br />
Benché nato nella Spagna, Ribera è italiano di coltura, e non può rappresentare esclusivamente<br />
l'arte spagnuola. Spagnuoli veri furono Salvador Carmona, 1740-1807, formatosi in Francia sotto<br />
Dupuis, e suocero del Mengs; i fratelli Manuel e Juan Cruz, nati verso il 1750 e finiti sullo scorcio<br />
del secolo XVIII, e Francisco Muntaner, ed altri meno rinomati ancora, sono i soli spagnuoli che<br />
abbiano inciso dopo Ribera sino al secolo scorso. Essi non, bastano a fare una scuola; incisori solo a<br />
taglio dolce, hanno riprodotto spesso opere senza valore e seccamente, e quando hanno tentato la<br />
riproduzione di quadri di maestri, del Velasquez per esempio, sono stati impotenti a trasportare sulla<br />
lastra l'aspetto vigoroso e l'armonia del colorito delle tele.<br />
Per trovare un vero incisore spagnolo, bisogna venire fino ai tempi nostri, a Francesco Goya, il solo<br />
del quale la Spagna possa menar vanto. Nato nell'Aragona, a Fuendetolos, il 30 marzo 1746, mori a<br />
Bordeaux il 16 aprile 1828. Egli fu a vicenda pittore incisore e litografo, ed il suo più recente<br />
biografo, il signor Carlo Yriarte, consacrò un grosso volume passare in rivista i suoi affreschi, i suoi<br />
quadri di genere, i suoi ritratti e le sue stampe. Però, visti i suoi dipinti, crediamo che guadagni ad<br />
esser conosciuto come incisore. Diversi suoi ritratti, ed alcuni suoi quadri, massime quelli di<br />
soggetto religioso, li crediamo al disotto della riputazione alla quale si vorrebbero portare: una certa<br />
armonia cupa di colorito, la predilezione per le scene orribili, il progetto di curar poco la bellezza,<br />
ed un disegno trascurato, non ci sembrano pregi sufficienti per salire in gran fama. <strong>Le</strong> sue stampe<br />
mostrano le stesse tendenze; ma l'effetto inteso con sentimento vigorosissimo, la verità d'attitudini e<br />
di movimenti, scienza disinvolta nel disegnare e nello scegliere le forme e gli elementi più atti ad<br />
esprimere l'animo suo, un non so che di energico e nervoso, una originalità incontestabile,<br />
assicurano al Goya un posto distinto nella storia <strong>dell'incisione</strong>. Goya è il pittore della passione e<br />
della vita triste, lugubre, sinistra. Egli è scettico, ironico, sempre scontento. Apostolo di libertà per<br />
la sua patria, un solo pensiero lo preoccupa: ispirare orrore per la tirannide, mostrandone la ferocia a<br />
nudo, crudamente. Gli orribili massacri, ai quali egli ci fa assistere colle sue stampe, sono l'opera<br />
del dispotismo e veduti a traverso la sua immaginazione, che ne ripensa ogni più crudele<br />
particolarità, mettono raccapriccio.<br />
Nelle sue stampe, ha gran parte il fantastico, e la magia del chiaroscuro fa scusare molte scorrezioni<br />
di disegno. Il suo modo particolare d'incidere, consistente nell'uso dell'acquatinta e dell'acquaforte,<br />
40