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Istoria delle pietre

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L’anno 1593 s’è cavato quattro colonne ne’ monti di Carrara di marmo giallo e dette colonne sono in opera<br />

in San Marco in Firenze nella cappella de’ Franceschi nuovamente fatta. Dette colonne, lustrate che sono, mi<br />

paiono molto belle, ma quando non erano lustrate ed assettate con arte apparivano matrose. Amano simil<br />

colonne star in cappella o galleria, dove acque, venti e ghiacci non le guastino. È marmo che sarà<br />

dall’antiquarii messo in opera, perché del marmo giallo ne abbiamo carestia e pur molto adorna le cappelle,<br />

come abbiamo detto; e si potrebbe dir che è facile a condur colonne ed altri gran pezzi di questo marmo alla<br />

città di Firenze, per cavarsi sì appresso a detta città, cioè ne’ monti di Carrara, e sono state portate alla città<br />

di Firenze nel 1594: che vengono facilmente da Carrara alla marina e poi per mare che si sien messe, [26r] si<br />

conducono per Arno alla città nostra.<br />

LXI. DEL MARMO GRIGIO O GIUGGIOLATO<br />

Molti marmi sono ne’ monti di Carrara e, se si facessi più diligenza, assai più se ne vedrebbono, che<br />

sarebbono ornamento ai sacri tempii, così ai bei palazzi e fabbriche ornate. Infra l’altre <strong>pietre</strong> si trovono<br />

marmi grigi o giuggiolati detti dall’artieri. La pietra in se stessa è di color nericcio ed insieme tutta venata di<br />

vene rosse minute. Si cavano tavolini interi, come ho visto, così ancora si dice che piglia buon lustro; e li<br />

scarpellini di quei monti di Carrara fanno assai palle di questa pietra, ma bene farebbono a far assai, di molti<br />

marmi che si trovano, molte palle, ché in questo modo molti le metterebbono nelle lor camere e studioli e<br />

così verrebbe lor voglia di far qualche tavolino di quella sorte pietra che più li piacesse. Altresì metterebbono<br />

dette <strong>pietre</strong> in opera nelle cappelle loro, come ha fatto il signor cavalier Niccolò Gaddi ed altri.<br />

LXII. DEL MARMO NERO DI CARRARA<br />

Gl’artieri pratichissimi, che sono stati per monti di Carrara, dicono trovarsi grandissime saldezze di marmo<br />

nero in [26v] quei monti. È marmo sodo, è in opera nel bellissimo tempio di San Giovanni di Firenze nella<br />

facciata sopra le porte, che rigirano i fregi intorno a detto tempio. Detto marmo piglia lustro. Si potrebbono<br />

cavare dei monti di Carrara colonne, guglie, tavolini, depositi di che grandezza l’uomo volesse e dar loro il<br />

bel lustro. In questo modo s’abbellirebbono le chiese, palazzi e luoghi pubblici, come facevono i nostri<br />

antichi Romani.<br />

LXIII. DEL BARDIGLIO MARMO DI CARRARA<br />

Il Carrarese e li altri monti circumvicini son molto celebri per le cave che quivi sono di varie <strong>pietre</strong>; infra<br />

l’altre vi è il marmo detto bardiglio, del quale si cavano gran saldezze, non è matroso e dura al coperto assai,<br />

il suo col or è bigio ed è macchiato di vene bianche, dasseli buon pulimento e lustro, è in opera in Santa<br />

Croce, alla cappella de’ signori Niccolini, dove le nicchie tutte sono di questo marmo; vedesene ancora nelle<br />

nicchie della cappella de’ signori Salviati in San Marco, così ne sono altre in Santa Maria del Fiore nelle<br />

nicchie di questa pietra. In Santa Maria Novella alla cappella del signor Gaddi son molti gran pezzi di<br />

bardiglio o partiglio detto nel bellissimo pavimento. [27r].<br />

LXIV. DEL MARMO STATUALE DI SERAVEZZA<br />

Il marmo bianco statuale si cava ne’ monti di Seravezza, al luogo detto l’Altissimo, è marmo molto bello e<br />

questa cava sarebbe celebre se s’assettassi la strada che i carri vi potessero andare ed i marmi con facilità si<br />

potrebbono condurre alla marina: onore sarebbe di questo stato fioritissimo. Di questo marmo ne è una<br />

grande statua fatta perché rappresenti Firenze Vittoriosa, è detta statua nel salon ducale. Si potrebbe dire che<br />

si potrebbe cavar del detto monte colonne grandissime, così pezzi di marmo bianco, e nel frequentar detta<br />

cava s’anderebbe sempre mai scoprendo più bel marmo.<br />

LXV. DEL MARMO SODISSIMO DI SERAVEZZA<br />

Il marmo bianco che pende in ulivigno si cava a Seravezza a’ luogo detto la Cappella. È marmo che regge<br />

all’acque e venti, è sodo, si cavano gran saldezze; si vede in opera la base che è su la piazza ducale, che vi<br />

deve star su il bellissimo cavallo di bronzo fatto dall’eccellente scultor maestro Giovanni Bologna; così si<br />

vede detto marmo in opera nel bellissimo tempio di Santa Maria del Fiore e in tutte le chiese di Firenze.

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