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Istoria delle pietre

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monsignor Michele Mercati Sanminiatese, nel suo libro che fa delli obelischi di Roma ed indirizzò colai libro<br />

alla Santa memoria di Sisto V Pontefice Massimo, [97v] che fu il primo Papa che abbellissi la città, con<br />

levare gl’obelischi che sono prostrati in terra ed egli li fece inalzare a perpetua memoria, come racconta il<br />

dello autore lungamente e con bellissimo ordine. Così potrai anco conoscere tutte le <strong>pietre</strong> cavale dai nostri<br />

antichi Romani, che quei per farsi nome fecero cavare da tutte le parti del mondo ove le potevono avere e chi<br />

andrà a Roma vedrà tutte le sorti <strong>pietre</strong> nelle gran fabbriche, che si maraviglierà, e particularmente nella gran<br />

cappella che fece fare la Santa memoria di Papa Gregorio XIII, così ancora in quella che fece fare Papa Sisto<br />

V in Santa Maria Maggiore e molt’altre cappelle che son fatte nelle chiese di Roma, come alla Potenziana ed<br />

in altri tempii della città che oggi dì si fanno da quei signori che abitano in Roma ed hanno comodità di far sì<br />

belle ed ornate cappelle; posciaché quei trovano tante <strong>pietre</strong> sotterrate nelle rovine della città, che hanno<br />

comodità d’abbellire la città e darne ad altri, come si puote dir che ne abbiamo noi nella città nostra la nostra<br />

parte; e di continuo ne son portate alla città [98r] di Firenze dalli amatori di quelle, siché, amantissimo<br />

lettore, tu puoi ridurre tutte le <strong>pietre</strong> ad una di queste dodici sorti e classi.<br />

Or ci resta a nominar molte sorti di <strong>pietre</strong> che si trovano, dicono e bene, nelli animali grandi e piccoli;<br />

abbiamo detto <strong>delle</strong> <strong>pietre</strong> che sono in terra, ora diremo di quelle che si generano nelli animali.<br />

Ed in prima nomineremo la pietra che si trova nel capo dell’autore, che ha preso il nome dell’uccello onde si<br />

trova. Dicono che molte fiate ne è nei capi de’ galli vecchi <strong>pietre</strong> bellissime, che sono nominate radine; così<br />

anco dicono gli scrittori si trovano cotal <strong>pietre</strong> ne’ capi de’ gatti marini grandi.<br />

Si puote dir che il pesce medo ha in sé una pietra detta dal nome di questo paese. La limacie è pietra che<br />

prese il nome dall’animale nella cui testa fu trovata, percioché si cava del capo della gran lumaca senza<br />

guscio, la quale suole stare ne’ luoghi umidi e pietrosi; deve esser cavata subito che è presa, stringendoli la<br />

testa, ma nota che non tutte queste lumache hanno le [98v] <strong>pietre</strong>, così si può dir degl’altri animali, accioché<br />

tu non pigli errore; ma una gran parte hanno questa pietra di color bianco e poco trasparente; è di piccola<br />

grandezza e simile ad un pezzo d’ugna.<br />

La pietra lincurio è prodotta dall’orma del linee animale, con il tempo indura e se ne trovano ove tali animali<br />

dimorano e massimamente nelle parti della Germania, percioché dicono che se ne trovano di tre sorti, <strong>delle</strong><br />

quali ne è una che scintilla come il carbonchio, l’altre sono giallicce. La terza sorte sono di color verde, la<br />

virtù loro è di far cessare il dolor dello stomaco e stagnare il flusso e vale contro il morbo regio. La pietra<br />

linee, che si dice esser generata dall’orma dell’animale che porta questo cotal nome, è differente dalle dette<br />

di sopra; e quando sta nascosta sotto la terra è tenera e quando vien posta in cosa arida s’indurisce, il suo<br />

color è bianco e mischiato con nero, e tenendosi in terra o vero in luogo umido, prima che si disfacci, genera<br />

funghi; la virtù della cui pietra è di guarire quelli che sono offesi dal mal della pietra, lieva il dolor dello<br />

stomaco e stagna il flusso del ventre.<br />

La kenne è pietra che si dice esser nell’occhi de’ cervi annosi, la cui virtù è contro i veleni.<br />

L’hienne è pietra preziosa degna d’esser guardata e tenuta cara, la qual prende il nome dall’animale del suo<br />

nome, trovandosi essa nella testa appresso gl’occhi ed ha in sé molti bei colori.<br />

La pietra nominata dorialtide, tu la troverai in un animale detto mucilaghe: alcuni altri vogliono che si cavi<br />

della testa d’un gallo vecchio.<br />

L’uccello detto siila ha nel suo ventre una pietra detta calorite che è di color verde, come se ella fusse uscita<br />

del sugo dell’erbe.<br />

La corvina è pietra che si trova nel capo del pesce che porta cotal nome di corvo e sempre son due, il suo<br />

color è bianco scuro ed ha forma ovata e gibbo fa da una parte e l’altra è concava, con qualche altezza nel<br />

mezzo; si cava dal pesce palpitante, quando cresce la luna, il mese di maggio, portata in guisa che tocchi le<br />

carni, scaccia i dolori dell’intestini, trita e bevuta fa il medesimo effetto.<br />

Cimedia è pietra cavata dal [99v] capo del pesce, il suo nome lo porta seco.<br />

La celonite o vero celonte, come vogliono alcuni, è di tre sorti e si cava da una vecchia e gran testudine; e<br />

detta pietra ha la coperta di color di perla; e n’è un’altra detta uterina, di vario e purpureo colore.<br />

Si puote dir che le rondini hanno le <strong>pietre</strong> domandate dalli scrittori cheli e son <strong>pietre</strong> che trite sanano il mal<br />

degl’occhi.<br />

La botta ha la pietra in sé detta borace.<br />

L’aquilino ginfarico si trova in un certo pesce ed è pietra che giova a cui ha la febbre quartana, dicono i<br />

lapidarii.<br />

L’asino salvatico ha in sé una pietra ed è quasi bianca e tende al color citrino ed ha figura rotonda alquanto, è<br />

grande com’una grossa noce, non dura, ma ha certe aperture che non vanno in dentro; quando si spezza, ha<br />

somiglianza di lucido smalto, che si accosti al citro; questa pietra è di due sorti, cioè massillare e cefalico; il<br />

cefalico posto sopra la testa, leva il dolore, molto giova all’epilisia, giova a quei che son noiati dagl’animali

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