Storia religiosa II - Dott. Faustino Nazzi
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nobile ser Fantuccino e ser Hermacora suo consubrino nel 1472); 20- San Zenone (giuspatronato dello<br />
strenuo milite Adamo de Formentinis e poi di ser Rodolfo de Formentinis nel 1474) (MATTALONI 2002, p.<br />
238).<br />
Chiese-Capelle nel Duomo di Cividale e nei pressi: 1- Sant'Antonio (giuspatronato di ser<br />
Marchadant nel 1457 ecc.); 2- Santi Andrea e Giovanni Evangelista; 3- San Giovanni Battista<br />
presso la chiesa maggiore; 4- Concezione sotto la confessione (1494); 5- Corpo di Cristo; 6-<br />
San Donato (giuspatronato del sig. Ermanno de Claricinis procuratore dei nobili ser Thoma fu di ser Odorico<br />
e di ser Tommaso fu di ser Giacomo di ser Freschi di Udine che vantano il giuspatronato sulla cappella di San<br />
Donato nel 1500); 7- Santa Dorotea presso la chiesa maggiore; 8- Santa Maria presso la chiesa<br />
maggiore accanto alla cappella di Sant'Andrea (AMC Perg t. X, 3-11-1315 n. 166. Testamento del<br />
canonico Benvenuto Butul, nipote paterno del decano Butul, istituisce una prebenda o dote per la cappella di<br />
Santa Maria in Duomo di Cividale contigua alla cappella di Sant'Andrea apostolo. AMC Perg t. XI, 27-1-1316 n.<br />
2, p. 1. Legato per dote dell'altare in onore di Santa Maria, Lucia Vergine e Martire nella chiesa di San Pietro<br />
in Cividale, testamento di Tomado di borgo San Pietro di Cividale fu Leonardo Arpone); 9- San Michele<br />
presso la chiesa maggiore di Cividale; 10- Santo Stefano presso le mura di borgo di Ponte<br />
(1438); 11- San Tommaso; 12- Santi e Sant'Antonio (1479); 13- Santissima Trinità (1425)<br />
(MATTALONI 2000, p. 62). Le date si riferiscono alle citazioni reperite.<br />
Le vicende del duomo di Cividale nella storia partono dalla chiesa di San Giovanni del VI<br />
secolo, procedono con una ristrutturazione se non costruzione con il patr. Callisto nell'V<strong>II</strong>I<br />
secolo. Sotto il patr. Godofredo (1182-1194) subisce un incendio, cui si pone rimedio dal<br />
1191 in poi con l'intervento pure del patriarca successivo Pellegrino <strong>II</strong> (1194-1204). Ampliato<br />
dal patr. Gregorio di Montelongo (1251-1269), subì un ulteriore incendio nel 1342 ed i costosi<br />
interventi di ristrutturazione subirono le conseguenze del disastroso del terremoto del 1348.<br />
Nel 1408 s'interviene per la sua riparazione. Un progetto di ampliamento nel 1427 “usque<br />
penes plateam Civitatis”, incorporando alcune delle numerose cappelle addossate alla<br />
facciata. Il terremoto del 1448 danneggiò definitivamente l'antico edificio con la chiesabattistero<br />
di San Giovanni davanti alla facciata e si approfittò per dare inizio ad un progetto<br />
grandioso di ricostruzione ed ampliamento. Dopo disavventure di ogni genere, perfino il<br />
crollo, nel 1502, della parte nuova dell'edificio, si giungerà, verso il 1529, ad una prima<br />
solenne consacrazione (GRION 1899, p. 333).<br />
Il duomo di Cividale era una selva di cappelle e di altari all'interno ed all'esterno<br />
dell'edificio principale, compromettendo così ogni estetica del complesso come d'altronde<br />
comportava il senso di quella religiosità. Ogni casato erigeva un suo sacro manufatto come<br />
appendice temporale nell'aldilà, una specie di pellegrinaggio, lasciando legati di ogni genere<br />
per il personale ecclesiastico, gestore di tanto posteggio temporale. Se il primo cristianesimo<br />
assorbiva l'eterno nel presente grazie alla Parusia, il medioevo irromperà nell'eterno con il suo<br />
temporale con il purgatorio. In quel complesso si celebrava il vero significato dell'eucaristia,<br />
con tanto di transustanziazione della onorata abbondanza dei pochi e la carenza dei più; uno<br />
scambio tra il trascendente e l'immanente, un raddoppio del mondo presente indispensabile<br />
alla gestione di una possibile sussistenza. La forbice maltusiana tra bocche da sfamare e<br />
nutrimento disponibile aguzza il cervello dei gestori di un ordine inevitabile. Il peccato<br />
originale e quello attuale attivano il rapporto fra le due dimensioni con dispendiose penitenze<br />
ed abbondanti elemosine nella prospettiva che l'inadeguatezza del mondo presente sia<br />
compensato da quello trascendente. Il capitalismo sarà una versione dello stesso meccanismo:<br />
duplicando prima il mondo europeo con la scoperta dell'America si è potuto estendere l'arco<br />
temporale, disponendo così di spazi “sufficienti” per contenere o almeno decifrare la forbice<br />
malthusiana e per dedicare l'intelligenza alla rivoluzione copernicana e galileiana<br />
promuovendo scienza ed applicazione tecnica. Si è consolidato il proprio dominio con il<br />
colonialismo e l'imperialismo sul resto del mondo fino ai nostri giorni, quando il meccanismo<br />
stesso del progresso ha esaurito gli spazi d'espansione e si è rovesciato addosso agli stessi<br />
promotori duplicanti grazie all'esito della globalizzazione.<br />
Questa analisi può apparire materialista ed atea, ed invece è la presa di coscienza di un<br />
percorso che ci spinge a dedicarci alla vita presente personale e sociale in nome degli eterni<br />
ideali di giustizia e di solidarietà in cui vedere Dio glorificato nella promozione della dignità<br />
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