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sommario - Giustamm.it

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842 GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA<br />

aprioristica esclusione, si realizza un livellamento<br />

“verso l’alto” della tutela giurisdizionale,<br />

che previene ogni trattamento discriminatorio<br />

e consente alla posizione qualificata di rango<br />

comun<strong>it</strong>ario di beneficiare dell’applicazione<br />

delle più efficaci regole processuali dettate dal<br />

sistema nazionale.<br />

Può però accadere che sia lo standard comun<strong>it</strong>ario<br />

a risultare più elevato di quello interno -<br />

e così è sempre stato, sinora, per quanto concerne<br />

i rapporti con il sistema <strong>it</strong>aliano di giustizia<br />

amministrativa -, ed allora sarà il dir<strong>it</strong>to<br />

comun<strong>it</strong>ario a fornire il “livello di riferimento”<br />

rispetto al quale la tutela non dovrà essere resa<br />

più gravosa. Ecco dunque che il primo principio/correttivo<br />

(equivalenza o non discriminazione)<br />

cede il passo al secondo (effettiv<strong>it</strong>à della<br />

tutela) il quale, sempre in funzione di una<br />

rimodulazione “verso l’alto” della protezione<br />

giurisdizionale, vincola l’ordinamento nazionale<br />

ad assicurare alla s<strong>it</strong>uazione giuridica soggettiva<br />

contemplata dal dir<strong>it</strong>to comun<strong>it</strong>ario lo<br />

standard (più elevato) imposto (stavolta) dai<br />

dettami sovranazionali.<br />

2. Oggi il principio di effettiv<strong>it</strong>à della tutela<br />

non è più lasciato alla vis creativa della Corte di<br />

Giustizia (in passato giustificata, beninteso, dal<br />

richiamo operato dall’art. 6 del Trattato CE al<br />

rispetto dei dir<strong>it</strong>ti fondamentali enunciati dalla<br />

Convenzione europea per la salvaguardia dei<br />

dir<strong>it</strong>ti dell’uomo e delle libertà fondamentali<br />

del 1950), ma risulta espressamente codificato<br />

in una fonte comun<strong>it</strong>aria.<br />

Difatti nella Parte II della nuova Cost<strong>it</strong>uzione<br />

europea (rectius: “Trattato che adotta una<br />

Cost<strong>it</strong>uzione per l’Europa”), e più precisamente<br />

nel T<strong>it</strong>olo VI (“Giustizia”), compare ora<br />

l’art. II-107 che, mutuando la formulazione già<br />

presente nella Carta dei dir<strong>it</strong>ti fondamentali<br />

dell’Unione Europea di Nizza (art. 47), contempla<br />

il “Dir<strong>it</strong>to a un ricorso effettivo e a un<br />

giudice imparziale”.<br />

Il primo paragrafo dell’art. II-107 rec<strong>it</strong>a:<br />

“Ogni persona i cui dir<strong>it</strong>ti e le cui libertà garant<strong>it</strong>i<br />

dal dir<strong>it</strong>to dell’Unione siano stati violati ha<br />

dir<strong>it</strong>to a un ricorso effettivo dinanzi a un giudice,<br />

nel rispetto delle condizioni previste nel<br />

presente articolo”.<br />

Il secondo paragrafo dispone: “Ogni persona<br />

ha dir<strong>it</strong>to a che la sua causa sia esaminata<br />

equamente, pubblicamente e entro un termine<br />

ragionevole da un giudice indipendente e<br />

imparziale, precost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o per legge. Ogni persona<br />

ha la facoltà di farsi consigliare, difendere<br />

e rappresentare”.<br />

Nel terzo paragrafo, invece, si legge: “A<br />

coloro che non dispongono di mezzi sufficienti<br />

è concesso il patrocinio a spese dello Stato,<br />

qualora ciò sia necessario per assicurare un<br />

accesso effettivo alla giustizia”.<br />

Dai precetti ora riportati ricaviamo un’articolazione<br />

molto ricca (e potenzialmente destinata<br />

ad arricchirsi ancora) del principio di<br />

effettiv<strong>it</strong>à della tutela, che qui di segu<strong>it</strong>o si tenterà<br />

di tratteggiare brevemente.<br />

Anz<strong>it</strong>utto una prima osservazione è che le<br />

posizioni tutelate dal c.d. “dir<strong>it</strong>to comun<strong>it</strong>ario<br />

sostanziale” devono trovare protezione anche in<br />

sede giurisdizionale, e dunque ogni controversia<br />

deve avere un suo giudice, nazionale o comun<strong>it</strong>ario<br />

che sia, secondo condizioni di accesso alle<br />

corti (o di leg<strong>it</strong>timazione) non eccessivamente<br />

restr<strong>it</strong>tive o penalizzanti. In sostanza, il dir<strong>it</strong>to<br />

all’effettiv<strong>it</strong>à della tutela presenta, quale sua primaria<br />

e fondamentale esplicazione in amb<strong>it</strong>o<br />

comun<strong>it</strong>ario, il dir<strong>it</strong>to al giudice (right to judge)<br />

in relazione ai “dir<strong>it</strong>ti” ed alle “libertà garant<strong>it</strong>i<br />

dal dir<strong>it</strong>to dell’Unione” qualora gli uni o le altre<br />

“siano stati violati”.<br />

In secondo luogo, l’esame della controversia<br />

deve essere effettuato in condizioni (lato<br />

sensu ambientali) di seren<strong>it</strong>à e nel contradd<strong>it</strong>torio<br />

delle parti (presupposti, questi, indefettibili<br />

affinché si pervenga alla “equ<strong>it</strong>à” richiamata<br />

nel secondo paragrafo dell’art. II-107,<br />

ossia alla realizzazione del valore della giustizia<br />

della decisione) ed in pubblica udienza<br />

(quale garanzia di trasparenza dell’<strong>it</strong>er decisionale<br />

e di controllo pubblico sull’esercizio<br />

del potere giurisdizionale, che solo eccezionalmente<br />

può esplicarsi in camera car<strong>it</strong>atis);<br />

il processo deve poi fornire risposta entro un<br />

termine ragionevole, dovendo esso offrire la<br />

certezza che l’applicazione del dir<strong>it</strong>to comun<strong>it</strong>ario<br />

avvenga celermente, in considerazione<br />

di una serie di variabili quali natura e compless<strong>it</strong>à<br />

della controversia, condotta delle<br />

parti, etc. (effettiv<strong>it</strong>à/tempestiv<strong>it</strong>à).<br />

Ed ancora, il giudice deve essere:<br />

a) precost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o per legge (trova così espresso<br />

riconoscimento il principio di precost<strong>it</strong>uzione<br />

del giudice, o principio del giudice<br />

naturale);

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