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sommario - Giustamm.it

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856 GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA<br />

duazione del giudice a cui rivolgersi per ottenere<br />

giustizia, ergo della garanzia di effettiv<strong>it</strong>à<br />

della tutela giurisdizionale, si sente sempre più<br />

sottoposto all’arb<strong>it</strong>rio…..sarebbe comunque<br />

doveroso, da parte del legislatore nei confronti<br />

del c<strong>it</strong>tadino, attuare una volta per tutte quella<br />

«operazione di savia mini-pol<strong>it</strong>ica del dir<strong>it</strong>to»,<br />

sugger<strong>it</strong>a da autorevole processualcivilista,<br />

consistente nel consentire a colui che, avendo<br />

sbagliato giurisdizione, si senta dire che la sua<br />

domanda non è decidibile nel mer<strong>it</strong>o di avere<br />

un meccanismo di riassunzione della causa<br />

presso l’altra giurisdizione, che faccia salvi gli<br />

effetti sostanziali e processuali dell’azione<br />

eserc<strong>it</strong>ata” .<br />

Le cr<strong>it</strong>iche mosse da alcuni dei primi commentatori<br />

della sentenza appaiono alquanto<br />

sommarie e sicuramente troppo severe.<br />

È vero che la Corte non ha neppure tentato<br />

un’interpretazione evolutiva dell’art. 103 della<br />

Cost<strong>it</strong>uzione né ha tenuto conto della normativa<br />

comun<strong>it</strong>aria o degli altri paesi membri dell’Unione<br />

Europea; bisogna però considerare<br />

che la materia del riparto della giurisdizione è<br />

particolarmente delicata, in quanto tocca l’apparato<br />

della giustizia e, soprattutto, le possibil<strong>it</strong>à<br />

per i c<strong>it</strong>tadini di far valere le proprie pretese<br />

e facoltà: di qui, è essenziale che la legislazione<br />

sia rispettosa dei principi sanc<strong>it</strong>i nella<br />

Cost<strong>it</strong>uzione.<br />

Il ruolo stesso della Corte è proprio quello di<br />

verificare la rispondenza delle norme di legge<br />

al dettato cost<strong>it</strong>uzionale, per assicurare che<br />

principi di rango cost<strong>it</strong>uzionale non vengano<br />

stravolti da una legge ordinaria.<br />

Pretendere quindi dalla Corte un’interpretazione<br />

evolutiva dei principi cost<strong>it</strong>uzionali,<br />

sì da consentire a una legge ordinaria di<br />

modificare in modo sostanziale le disposizioni<br />

della Cost<strong>it</strong>uzione, significa far venir meno<br />

la stessa ragion d’essere della Corte, che<br />

assumerebbe in tale ipotesi il ruolo di un<br />

organo deputato alla mera attuazione di<br />

volontà pol<strong>it</strong>iche.<br />

Le modifiche al dettato cost<strong>it</strong>uzionale non<br />

possono essere frutto di interpretazioni “a<br />

maglie larghe”, ma debbono conseguire a una<br />

precisa volontà del Parlamento, che deve esprimere<br />

in propos<strong>it</strong>o, attraverso un procedimento<br />

rafforzato, la maggioranza qualificata prevista<br />

dall’articolo 138 della Cost<strong>it</strong>uzione: non è suf-<br />

ficiente a un simile scopo la maggioranza semplice,<br />

in grado di produrre unicamente leggi<br />

ordinarie.<br />

Se è vero dunque che la Cost<strong>it</strong>uzione (e la<br />

Corte) non può piegarsi all’evoluzione della<br />

legge ordinaria, bisogna riconoscere che la sentenza<br />

risulta equilibrata e rispettosa dei principi<br />

cost<strong>it</strong>uzionali, ricostru<strong>it</strong>i alla luce di un<br />

attento esame dei lavori dell’Assemblea Cost<strong>it</strong>uente.<br />

Si può anche concordare con chi r<strong>it</strong>iene che<br />

il sistema della giustizia amministrativa esiga,<br />

per poter funzionare correttamente, un riparto<br />

delle competenze tra giudice ordinario ed<br />

amministrativo effettuato per blocchi di materie,<br />

in modo tale da concentrare in un solo giudice<br />

tutte le questioni attinenti ad un determinato<br />

settore.<br />

L’operazione però può prendere l’avvio solo<br />

con la modifica dell’articolo 113 della Cost<strong>it</strong>uzione,<br />

che ha consacrato il giudice ordinario a<br />

tutela dei dir<strong>it</strong>ti soggettivi ed il giudice amministrativo<br />

a tutela degli interessi leg<strong>it</strong>timi.<br />

* * *<br />

Prof. MASSIMO CARLI<br />

(Professore ordinario presso la Facoltà di Giurisprudenza<br />

dell’Univers<strong>it</strong>à di Firenze)<br />

Potere sost<strong>it</strong>utivo, difensore<br />

civico e certezza del dir<strong>it</strong>to<br />

1. L’art. 136 del T.U. sull’ordinamento degli<br />

EE.LL. del 18 agosto 2000, n. 267 prevede che<br />

“qualora gli Enti locali, sebbene inv<strong>it</strong>ati a provvedere<br />

entro congruo termine, r<strong>it</strong>ardino o<br />

omettano di compiere atti obbligatori per legge,<br />

si provvede a mezzo di commissario ad<br />

acta nominato dal difensore civico regionale,<br />

ove cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o, ovvero dal Com<strong>it</strong>ato regionale<br />

di controllo”.<br />

Anche alcune leggi regionali hanno previsto<br />

poteri sost<strong>it</strong>utivi dei difensori civici regionali<br />

nei confronti degli EE.LL. e la Corte<br />

cost<strong>it</strong>uzionale, con varie sentenze (vedi, da<br />

ultimo, la sentenza n. 173 del 2004.) li ha<br />

dichiarati incost<strong>it</strong>uzionali perché, ha detto, è<br />

necessario salvaguardare, pur nella sost<strong>it</strong>uzione,<br />

il valore cost<strong>it</strong>uzionale dell’autonomia<br />

degli EE.LL., il quale richiede che il potere

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