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[PDF] Atti del convegno - Regione Emilia-Romagna

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più informativa, all’interno di una relazione più individuale con le persone.<br />

A questo punto, visti i tempi serrati, comincerei con la presentazione <strong>del</strong>le<br />

relazioni. Attorno al tavolo avete già individuato i relatori di questa prima<br />

parte. Accanto a me c’è Claudio Renzetti, che è consulente <strong>del</strong> Comune di<br />

Perugia e che comincerà ad affrontare il tema <strong>del</strong>l’intervento di comunità e<br />

ipotesi di strategie comunicative.<br />

Claudio Renzetti<br />

Buongiorno a tutti.<br />

Pensavo di poter utilizzare un supporto video ma qualcosa non funziona. In<br />

compenso ho scoperto che sul banchetto d’entrata c’è il testo <strong>del</strong>la mia<br />

relazione e quindi se avete voglia di seguirla con gli occhi mentre la espongo,<br />

forse farete meno fatica.<br />

La mia tesi è abbastanza semplice da sintetizzare. Proverò a riassumerla in<br />

due punti.<br />

Io credo che la comunicazione sociale non sia un fenomeno vettoriale, da me<br />

a te, cioè un fenomeno teso a colmare un vuoto di informazione su un certo<br />

argomento. La comunicazione sociale non si limita, ad esempio, a spiegare<br />

che cos’è l’articolo 18 o in che cosa consistono le pratiche di riduzione <strong>del</strong><br />

danno rivolte alle persone tossicodipendenti, piuttosto che alle prostitute o ai<br />

senza fissa dimora. Forse c’è anche questo, ma non basta.<br />

Io credo che la comunicazione sociale,se funziona,se è efficace,si caratterizza<br />

come un processo circolare e ricorsivo.Un processo che io chiamo “dialogico”,<br />

cioè un processo che mira a esplorare un fenomeno, a capire come trattarlo, e<br />

soprattutto a individuare obiettivi possibili.<br />

Perché questo avvenga, perché questo possa essere realizzato, noi abbiamo<br />

bisogno di cornici comunicative e relazionali, abbiamo bisogno di tempi<br />

adeguati e soprattutto di linguaggi appropriati.<br />

Questo è il mio primo punto che proverò a sviluppare più avanti.<br />

Secondo punto. Io credo che per fare comunicazione sociale sul tema <strong>del</strong>la<br />

prostituzione dobbiamo essere in grado di far ascoltare le voci dei protagonisti,<br />

anche se questi protagonisti esprimono esperienze, vissuti e visioni<br />

<strong>del</strong> mondo diverse e contrastanti. Anzi mi viene da dire che proprio per questo<br />

è importante far ascoltare le loro voci.<br />

Noi ci occupiamo di un fenomeno sicuramente complesso. Un fenomeno culturale,<br />

economico, sociologico, giuridico. Un fenomeno che non può essere<br />

ridotto ad una semplice formula o ad una sola immagine.<br />

Non dobbiamo quindi dimenticare che siamo di fronte ad una realtà proteiforme,<br />

quindi ad una scena che si modifica progressivamente. Ma questa<br />

realtà ha al suo centro migliaia di storie di vita.<br />

Karen Blixen diceva: “Essere una persona significa avere una storia da rac-

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